FOLLOWING
regia di Christopher Nolan
anno di produzione: 1998
nazione: UK
durata: 69 minuti
distribuzione: sull'onda del successo di Oppenheimer, in questi giorni è nuovamente distribuito il primo film di Nolan, vedibile in sala nelle principali capitali cinematografiche italiane: Torino, Milano, Roma
l primo lungometraggio del regista londinese, Following, è un thriller molto bello e raffinato che Nolan girò da principiante a Londra a 28 anni, con l'esiguo budget di £ 6.000, che il neo-regista mise di tasca sua.
Il tema è l'inganno, il doppio gioco. La truffa, lo scam sono qui agiti e subíti dalle stesse persone, in un continuo capovolgimento di prospettive, che soltanto alla fine si rivela in tutto il suo orrore. (Quasi) tutto non è ciò che sembra...
La storia è raccontata per scene separate che si susseguono una dopo l'altra.
Come spesso avverrà in Nolan, il racconto è in ordine non cronologico. Questa narrazione non lineare, apparentemente confusa, è atta a ingenerare un senso di tensione e angoscia nello spettatore, man mano che il thriller procede fino al drammatico svelamento finale.
Un film violento, con una buona sceneggiatura e ripetuti colpi di scena, girato con cinepresa a mano in un bianco e nero fortemente contrastato, commentato sia da moltissimo silenzio (assenza totale di musiche extradiegetiche), sia dalla avvincente musica elettronica di David Julyan, che compose la colonna sonora, gratis.
La colonna sonora completa si trova su youtube qui: https://www.youtube.com/watch?v=COLZMGUMe0c e merita l'ascolto.
Tutti coloro che presero parte al film, peraltro, lavorarono senza compenso per la assoluta mancanza di fondi della produzione.
Le scene, piuttosto buie, -spesso Nolan usa toni molto scuri-, sono pervase da una malinconia indefinita, tipica del noir classico; i dialoghi sono molto intellettuali, quasi filosofici; lo story-telling è molto ingegnoso e complesso; il cattivo è di spietata superiore intelligenza, una mastermind, che gradualmente svelerà allo spettatore tutta la sua insidiosità.
Del noir classico, il film ha tutti gli ingredienti: tensione e calma apparente, l'ingenuo innocente predestinato, la femme fatale, un innocuo gesto criminale di poco conto che virerà, dopo vari drammatici accadimenti, in tragedia.
Un giovane disoccupato, personaggio protagonista cui non è dato un nome, (l'attore principiante Jeremy Theobald), è un aspirante scrittore, dominato da un profondo senso di solitudine e dalla mancanza di prospettive. Si mette a seguire londinesi sconosciuti, per le strade della città: i pedinamenti hanno una loro intrinseca insensatezza, sono ispirati dal caso e non hanno per lui alcuno scopo, se non quello di aiutarlo a trovare ispirazione per i personaggi dei suoi romanzi ancora da iniziare a scrivere...
Ben presto, l'attività di pedinamento diviene un'ossessione e il giovane commetterà alcuni gravissimi errori.
Incontra una seducente bionda, (l'attrice alla sua prima interpretazione Lucy Russell); un misterioso e pericoloso ambiente criminale; un evanescente insospettabile giovane ladro (interpretato da Alex Haw, non un attore, bensì un futuro architetto e designer), di nome Cobb, (un nome che Nolan userà di nuovo in Inception per il personaggio di Leo Di Caprio.)
All'inizio del film, il giovane senza un nome inizia a relazionare a un altro uomo gli accadimenti e dice "What happened is the following:", "Quanto segue è ciò che è accaduto:". Following è dunque un riferimento sia a questo report che il protagonista sta iniziando a riferire, sia all'atto del seguire, pedinare le persone.
Perfetta introduzione al mondo visionario del geniale regista, la pellicola è un gioiello per cinefili.
La locandina del film, che fu presentato al Film Festival di San Francisco, e un giovanissimo Nolan
Il protagonista (Jeremy Theobald) con la donna (Lucy Russell)
Nota a margine:
Pessimo, come sempre, il doppiaggio in italiano, di cui darò un piccolo esempio, senza riuscire a capacitarmi del perché tanti ripetano che il doppiaggio in Italia è fatto con grande maestria.
Oltre al fatto che le voci dei doppiatori italiani qui non hanno ritmo e pertanto appiattiscono molto la vicenda, porto anche un esempio, un po' sconcertante, di alcune parole della traduzione:
"She was the one who's fooling around." (trad. mia: "Dunque era lei quella che fa la furba in giro."), riferendosi a una ragazza sposata, vista con un amante.
Traduzione della versione italiana con i doppiatori italiani: "Dunque era lei la zoccola!"
Non c'è bisogno di spiegare quanta volgarità viene aggiunta, quanto pacchiano e non necessario giudizio morale viene gratuitamente immesso, quanto danno viene arrecato, come al solito, questa volta a un qualsiasi personaggio femminile, tramite il disprezzo, con l'uso del termine drastico "zoccola", usato a sproposito per tradurre le parole "fooling around" che hanno il significato di un comportamento irregolare e sconsiderato, ma definito in modo leggero, quasi spiritoso, non certo con l'epiteto deprecabile e lurido inserito dal doppiaggio italiano.
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