Torna al Teatro Regio Francesca da Rimini, opera lirica di Riccardo Zandonai, prima rappresentazione a Torino nel 1914
- Planet Claire
- Oct 10
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Updated: Oct 14
L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2025/26 del Teatro Regio è venerdì 10 ottobre 2025. L'idea di riproporre per l'occasione Francesca da Rimini è molto bella: si valorizza un capolavoro che appartiene alla storia del teatro dell'opera torinese, poiché Francesca da Rimini fu presentata in prima assoluta esattamente qui nel 1914. Poco dopo il Teatro venne chiuso per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Centoundici anni dopo, lo spettacolo è tuttora appassionante.
È la storia di Paolo e Francesca, i due amanti che Dante Alighieri condanna all'eterno castigo nel V Canto dell'Inferno. Francesca, giovanissima figlia del Signore di Ravenna, era stata ingannata, (come ci racconta anche il Boccaccio), facendole credere che avrebbe sposato il bel giovane Paolo Malatesta, mentre era destinata, per strategie politico-dinastiche, al fratello più vecchio di Paolo, il cattivo e storpio Gianciotto Malatesta, Signore di Rimini.
Fu così che Paolo e Francesca si innamorarono, leggendo insieme la storia di Lancillotto e Ginevra, ("Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante.") E, ancora citando dalla Commedia:
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte." Il terzo fratello, Malatestino il Guercio, disgraziato e perfido quanto Gianciotto, sarà colui che, respinto dalla fanciulla, che aveva tentato di abusare, la condannerà a morte, per la mano omicida del marito.
Storia tragica del XIII secolo, ripresa nella sua drammaticità ineluttabile come si conviene al mondo dell'opera lirica. Qui assistiamo alla riedizione per la scrittura di Gabriele D'Annunzio, dalla cui pièce teatrale, datata 1901, il librettista Tito II Ricordi trasse il libretto dell'opera, denso del linguaggio poetico pieno di arcaismi del vate.
La tragedia di D'Annunzio, con la grande Duse protagonista, era debole, nell'impianto teatrale, come sottolineava la sua magnifica attrice, D'Annunzio non fu mai un buon "regista" teatrale o, per dire più correttamente, un valente autore di teatro.
Riccardo Zandonai, allievo di Mascagni e compositore colto e cosmopolita, mise in musica la storia dei due amanti con un avanzato linguaggio armonico, bellissimo da ascoltare. Nato in una terra di confine, il Trentino, il compositore consegnò a Torino un’opera profondamente radicata nella storia della cultura italiana, ma al contempo proiettata nei linguaggi musicali europei.
In questo ritorno al Teatro Regio di Torino, appunto centoundici anni dopo, sul podio c'è Andrea Battistoni, Direttore musicale del Regio, che ripropone uno dei titoli rari, esclusi dal repertorio abituale dei teatri lirici, ridandogli bellissima vitalità.
Il celebre tenore Roberto Alagna interpreta Paolo Malatesta.
L’impervia e appassionata parte di Francesca è del soprano uzbeko Barno Ismatullaeva.
Un'opera avvincente.











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