Scandaloso il talk senza contraddittorio del grande regista Oliver Stone organizzato sabato 2 dicembre 2023 nella sala Massimo Uno di Torino, nell'ambito del 41 Torino Film Festival, dopo la proiezione del suo documentario Nuclear Now (USA, 2023).
Il Cinema non c’entra praticamente nulla in questa situazione. Siamo nella PROPAGANDA.
Indegno, a dir poco, il documentario del grande regista. Pare una operazione di greenwashing del nuovo nucleare.
MyMovies nel 2022 ha commentato "Sembra uno spot pubblicitario".
Uno spot pubblicitario di interminabili 1h45', con la voce narrante monotona dello stesso Oliver Stone.
Pare il documentario che un supplente metterebbe in una scuola per far star seduti i ragazzi durante l'ora di Scienze, mentre il titolare della cattedra è assente. Ma, al di là del tedio, il documentario non è inoffensivo: i concetti passati sono allarmanti e manipolatori.
Durante il talk, ampio spazio viene dato allo sponsor, o meglio produttore esecutivo, Stefano Buono che definirei un “venditore di pentole bucate”.
Stefano Buono fa furore con la sua Newcleo, una startup che raccoglie centinaia di milioni per realizzare il reattore nucleare del futuro. Dire conflitto di interessi è dir poco.
Exor venture capital, holding company della famiglia Agnelli, ha finanziato Newcleo, quindi nessuna sorpresa.
Sul palco Stefano Buono rilascia affermazioni un po' sbrigative alle quasi 500 persone in sala e dice anche “il nuovo nucleare non avrà scorie”, il che è palesemente inesatto. Persino il regista Oliver Stone, che è lì per promuovere il nucleare pretendendo (e certamente illudendosi) che si tratti di una energia ambientalista, gli dice che “Non è vero, le scorie ci sono, soltanto che verranno gestite”.
Oliver Stone è fautore di questo business politico.
Stefano Buono, al suo fianco, non è certamente in buona fede: oltre a fare affermazioni sfacciate, è chiaramente lì esclusivamente per alimentare e promuovere il suo business.
Il panel ha il coraggio e la ulteriore spudoratezza di menzionare Elon Musk come eroico protagonista di iniziative salvifiche per l'umanità, le nuove coraggiose frontiere. Io sono agghiacciata.
Il bilancio CO2 del nucleare è certamente migliore di quello delle energie fossili (petrolio), ma siamo molto, molto lontani dal poter ritenere credibile che l'energia nucleare possa risolvere la crisi climatica che sta facendo collassare il pianeta. Infatti, c'è un'ampia zona grigia, non presa in considerazione, relativa all'estrazione / lavorazione del minerale uranio, molto energivora perché le rocce uranifere hanno un basso contenuto di uranio e quindi se ne devono movimentare parecchie; nonché la questione allarmante della fase di decommissioning e ritrattamento / stoccaggio delle scorie.
Poi, punto essenziale, costruire una centrale nucleare richiede una decina d'anni, mentre qualunque impianto eolico o fotovoltaico lo si mette in servizio in meno di un anno; ergo, iniziamo a produrre energia eolica e fotovoltaica subito, cosa essenziale data l'urgenza della risposta al cambiamento climatico!
Infine, dopo settant’anni di ricerca nel nuke, fra l'altro con i cospicui contributi per il settore militare, ( visto il dual use civile e militare), si è arrivati a produrre circa il 5% dell'energia primaria mondiale, ovvero un'inezia, del tutto irrilevante.
Credo che in molti stiano cercando di drenare fondi pubblici approfittando delle tensioni geopolitiche, strumentalizzando l’obiettivo della indipendenza energetica.
Quando poi vengono fatti annunci di reattori innovativi disponibili fra pochi anni, si capisce quanto truffaldini siano questi progetti.
Ancora, l'enfasi data ai cosiddetti SMR small modular reactors fa ridere, perché è da vent’anni anni che i costruttori di sottomarini e portaerei nucleari cercano di vendere i loro 'motori' nucleari per fare mini-centrali. Quanto è credibile questo progetto?
Nessuna novità, quindi.
Certamente la scienza e la tecnologia vanno avanti.
Ma non c'è nessuna salvezza ecologica nel "nuovo" nucleare.
Boccio completamente l'assunto del documentario firmato da Oliver Stone. Un vero peccato, lui è uno che ha avuto in passato idee più condivisibili e narrazioni importanti.
Quello che ha fatto oggi il 41 Torino Film Festival è prestare il fianco a due o tre ore di indottrinamento del pubblico, ridotto alla passività completa, senza la possibilità per il pubblico di fare nessun intervento, militarizzando la sala con carabinieri e polizia scesi dalle camionette, con pistole e manette in bella vista, veramente un qualcosa di bruttissimo dentro il Film Festival.
È triste che il grande regista si sia prestato a questa operazione di strumentalizzazione.
Tra le altre cose, Oliver Stone afferma che Putin gli piace moltissimo (e continua a piacergli!) e che è un grande leader della Russia, molto amato dal suo popolo.
E comunque, un documentario più onesto, più completo e interessante sarebbe stato realizzabile includendo un analogo approccio sulle centrali di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, con dati poggiati per esempio sullo scaling up che sta realizzando l'Australia, con una de-carbonizzazione basata sulle energie rinnovabili, a zero emissioni e con riduzione dell'inquinamento. E non solo: confrontiamo il propagandato fantascientifico progetto nucleare con i progetti della energia eolica e fotovoltaica.
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