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Writer's picturePlanet Claire

LE RÈGNE ANIMAL di Thomas Cailley (Francia, 2023) 41 TFF (The Animal Kingdom)

Updated: Jun 22

Le Règne Animal

titolo internazionale: The Animal Kingdom

regia di Thomas Cailley (Francia, 2023)

sceneggiatura di Thomas Cailley e Pauline Munier durata 130' fuori concorso al 41 TFF (sezione Crazies)


Nell'Ottocento l'importante studioso Elisée Reclus, geografo, antropologo, pensatore anarchico definì l'Europa della sua epoca "le règne animal", prima che gli animali selvaggi quasi scomparissero dal vecchio continente con l'industrializzazione e la distruzione delle foreste. L'efficace protezione legale di molte specie, il ripristino degli habitat e la reintroduzione degli esemplari stanno in parte realizzando con successo il ritorno di molti animali selvatici in Europa.Questo titolo bellissimo, Le Règne Animal, ​appartiene a un film altrettanto bello, per la regia del parigino Thomas Cailley, qui al suo secondo lungometraggio, e con una sceneggiatura originale scritta in collaborazione con Pauline Munier.

Abbiamo potuto vedere questo film bellissimo al 41 Torino Film Festival, nell'autunno 2023, dopo essere stato presentat​o in competizione al Festival de Cannes nella sezione Un Certain Regard​. Fortunatamente, il film viene poi presentato in sala.Molto convincente, frutto di una forte spinta narrativa, il film è recitato benissimo.

Eccellenti le performance di

Romain Duris, il padre François;

Paul Kircher, il figlio sedicenne Emile, che -ci dice il regista- ha dato moltissimo al film; questo giovane attore è stato il premiatissimo attore protagonista di Le Lycéen di Christophe Honoré (2022).Adèle Exarchopoulos, la giovane poliziotta, un personaggio qui in realtà poco sviluppato, (un'attrice cui io sono molto affezionata per i vari affascinanti ruoli che ha recitato in una quantità di film, quali ad esempio La Vie d'Adèle, 2013; Rien à Foutre, 2021, visto al 39 TFF);Saadia Bentaïeb, la gerente del bistrot, (che abbiamo visto da poco interpretare l'avvocata nell'ottimo Anatomie d'une Chute di Justine Triet).Girato con un bel ritmo e con maestria, è in parte una favola ecologica, in parte un emozionante thriller fantastico, e anche un mélo familiare.

Il film porta con sé una quantità di temi, sociali, economici e intimi. Naturalmente in primis l'animalismo, l'antispecismo, il razzismo, il futuro utopico e poi la solidarietà familiare, l'essere figlio, il coming of age, il crescere e diventare se stessi nel confronto con l'autorità parentale.Quest'opera ispirata e ambiziosa, realizzata con un budget di ben 16 milioni di euro, si muove nel soprannaturale.

È cinema del fantastico che esplora l'urgenza ecologica e la relazione degli umani con la Natura.

Ambientata nella foresta del Parc Naturel Régional des Landes de Gascogne, un parco protetto a Sud di Bordeaux, zona di origine del regista, che è una foresta preservata, si affaccia sull'Oceano Atlantico, è ricca di sentieri escursionistici, un santuario per gli uccelli, un ecomuseo.

É lì che l'uomo deve imparare a convivere con l'animale che nel film risorge in lui, con una mutazione uomo/animale di kafkiana memoria e che ricorda anche il bellissimo An American Werewolf in London di John Landis, l'indimenticabile comedy horror del 1981.

Il plot risente pienamente della scrittura durante la pandemia. Il regista immagina molti dettagli che sono collegabili, pur in maniera romanzata, alla realtà della pandemia. Anche questo è un CoViD-film.

Padre e figlio devono rintracciare la mamma, che sta mutando in orsa a causa di un virus sconosciuto. Fuggita da un ospedale dove è stata rinchiusa e curata con farmaci annichilenti, si lancia verso la libertà della foresta per vivere la sua nuova e irreversibile realtà animale.

Nel suo drammatico percorso identitario, il ragazzo fa amicizia con Fix, un mutante uomo-aquila, la cui commovente vicenda sarà segnata dalla arrogante brutalità dei cacciatori.

Il racconto è commentato dalla musica del compositore torinese Andrea Laszlo De Simone, molto affermato e conosciuto in Francia.

Toccante la capacità di raccontare una vicenda così intima e emozionante attraverso la metafora del fantastico, dell'irreale.

Per me, un film da non perdere.



giovanissimo talento, l'attore Paul Kircher, nato nel 2001


a Cannes Adèle Exarchopoulos con i due protagonisti


il regista Thomas Cailley e sotto con la co-autrice della sceneggiatura originale Pauline Munier



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