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MOONAGE DAYDREAM di Brett Morgen, (USA, 2022)

Moonage Daydream

di Brett Morgen (USA, 2022)

documentario

durata: 2h15'


Il film-maker nordamericano ci offre un lavoro molto creativo e immaginifico, che -tra l'altro- è una sorta di compilation immersiva di frame dai più grandi film del Novecento, come a dire -ovviamente- che tutto questo immaginario cinematografico ha marcatamente influenzato il grandissimo musicista cui è dedicato l'excursus.

Lo spettatore cinefilo potrà divertirsi a identificare i moltissimi film citati tutto il tempo, in un montaggio concatenato frenetico, come se fosse il flusso di coscienza di David Bowie stesso: da Bunuel a Kubrick, da Robert Wiene a Orson Welles, da Fritz Lang a Ridley Scott, a innumerevoli altri.


Siamo andati a vedere Moonage Daydream chiedendoci se avremmo imparato qualcosa di nuovo su un artista tanto amato e conosciuto, evitando ​un massiccio​ déjà vu.

Il film conferma che David Bowie fu un artista immenso, evidentemente poliedrico, ma anche assai profondo e soprattutto molto colto.

Le sue riflessioni intellettuali ci restituiscono una personalità molto ricca e capace di abbracciare con prodigiosa ampiezza il mondo dell'Arte e la Vita.

La voce narrante dello stesso Bowie accompagna l'intero racconto e questa, secondo noi, è la cosa più bella: ci permette di apprezzare la grandissima intelligenza e sensibilità del musicista, sempre presente a quanto succedeva nel mondo intorno a lui, e sempre proiettato a​l creare la futura versione di se stesso e della sua musica.


Meraviglioso attore di teatro e mimo, bravo attore anche di cinema​, si espresse anche nella pittura e nella scultura, di cui vediamo ampia parte.​

Songwriter rivoluzionario, -lyrics di bellezza assoluta-, fu capace di ​parlare magistralmente differenti linguaggi musicali.

Il film, molto opportunamente, lascia fuori il pettegolezzo delle questioni di ​S​esso e di ​Droga, concentrandosi sul terzo e unico importante elemento: il ​R​ock'n'​R​oll.

Negli Anni Settanta, comunque, l'androgino artista contribuì a liberare il Regno Unito e il resto del mondo dalla cappa benpensante​, ​ignorante ​e sessuofobica ​che lo avvolgeva.

Contro cui stagliare la grandiosa figura di Ziggy Stardust, qui lungamente ripresa nello ​splendido, leggendario concerto sul palco dell’Hammersmith Odeon di Londra del 3 luglio 1973.


Gli appassionati di musica saranno felici di vedere Brian Eno e i grandi chitarristi Adrian Belew, Mick Ronson, Carlos Alomar, Michael Kamen​ ​e tanti altri che calcarono i palcoscenici insieme a Bowie nei decenni.

I preziosi inediti ​sbandierati dal marketing di questa costosa produzione cinematografica ​sono pochi ma davvero pregevoli: il leggendario duetto con Jeff Beck del 1973 e una meravigliosa versione di “Heroes” del 1978 tratta dagli archivi messi a disposizione dal Bowie Estate.


Il film è qua e là ripetitivo, (forse perché il montaggio è stato eseguito da ben venti professionisti diversi?!), e complessivamente frammentario.


Un omaggio importante, cui speriamo seguiranno altre pubblicazioni di materiale inedito e altre poetiche e magari meno caleidoscopiche produzioni.






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