Il film Le Petit Nicolas - Qu'est-ce qu'on attend pour être heureux? (2022) di Amandine Fredon, regista specializzata in cinema d'animazione, e Benjamin Massoubre ha vinto l'iconico premio "Le Cristal" al Festival international du film d'animation d'Annecy, la più importante manifestazione europea dedicata al cinema di animazione, nell'edizione del 2022.
Il lungometraggio ripercorre l'origine della creazione del celebre scolaretto della letteratura per l'infanzia francese, creato dal magistrale illustratore Jean-Jacques Sempé e dal grandissimo autore René Goscinny.
Il titolo del film richiama la canzone del 1938 "Qu'est qu'on attend pour être heureux?" (che cosa aspettiamo per essere felici?) del jazzista francese Ray Ventura: è Sempé l'appassionato di musica jazz e pianista lui stesso.
Il film è stato riproposto in sala per il 24 Film Festival internazionale Sottodiciotto di Torino.
La figlia di René Goscinny, Anne Goscinny, ha collaborato alla sceneggiatura.
René Goscinny e Jean-Jacques Sempé chiacchierano sulla terrazza d'un café parigino, è il 1959 in una bellissima Parigi, deliziosamente disegnata nello stile del celebre Sempé, con il suo tratto delicato, sognante, incantevole.
I due autori diventeranno grandi amici.
Ed è nato il personaggio del piccolo Nicolas, enfant terrible e adorabile, un bambino vivace che fa pensare a The Peanuts di Charles M. Schulz; a Mafalda del cartoonist argentino Quino; a Tin Tin del cartoonist belga Georges Remi, in arte Hergé; a Calvin di Calvin and Hobbes di Bill Watterson, tutti autori che tramite la creazione di un personaggio bambino irriverente nelle loro strisce, che sfida la razionalità del mondo adulto, hanno proposto una satira sorridente della società loro contemporanea.
Le Petit Nicolas fu dapprima una striscia a fumetti su alcune riviste, (anche la famosa rivista belga Pilote, che per oltre trent'anni rappresentò il meglio della cultura dei fumetti e delle graphic novel in Francia e Belgio e che nei primi anni Ottanta conobbe una edizione italiana); poi si concretizzò in una serie di libri per l'infanzia di clamoroso successo, in patria e internazionale.
Il gigantesco e prolifico talento creativo René Goscinny collaborò anche con il disegnatore Albert Uderzo per inventare il mondo spassoso e geniale di Asterix; con Maurice de Bevere, in arte Morris, per il divertente Lucky Luke; e ideò e lavorò a moltissimi altri progetti.
Il film racconta anche la morte improvvisa per un infarto del grandissimo Goscinny a soli 51 anni: lascia un vuoto incolmabile nel cuore dell'amico e socio Sempé, che vivrà fino a 90 anni, venendo a mancare proprio nel 2022.
Il film è un doveroso e fondamentale omaggio a queste importanti presenze nella cultura francese del Novecento.
Mescolando ricordi personali dei due coautori e le vivaci avventure del piccolo Nicolas, il lungometraggio viaggia lungo due fili narrativi: le vicende inventate per il ragazzino Nicolas, tra litigi, marachelle, punizioni, scherzi, giochi sono incastonate nella vicenda umana, biograficamente "quasi" fedele dei due autori.
Il film è dunque la relazione tra i tre personaggi, Sempé e Goscinny, che sono diventati i protagonisti di questo film d'animazione, in una sorta di metanarrazione, e Nicolas, che diventa il terzo personaggio per la prima volta dialogante con i suoi due autori.
Il risultato di questa non facile operazione, ben ideata, è molto poetico e delicato.
È un film bello, che emoziona, fa sorridere e commuove.
Sempé
Goscinny
lo scolaretto Le Petit Nicolas in questo film incontra i suoi creatori!
i due autori del film Amandine Fredon, regista specializzata in cinema d'animazione, e Benjamin Massoubre
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