La Settimana senza Dio di Mourad Ben Cheikh
- Planet Claire
- 2 days ago
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una commedia plautina tra amore, identità e satira sociale
Con La settimana senza Dio, Mourad Ben Cheikh, regista tunisino e intellettuale di pregio, firma una commedia brillante che, attraverso il filtro dell’umorismo, esplora le tensioni culturali e religiose tra Italia e Tunisia.
Ispirato al romanzo La marmite d’Ayoub di Med Ridha Ben Hamouda, il film intreccia elementi della tradizione classica con una satira contemporanea delle convenzioni sociali.

Il protagonista, Amadeus, antiquario leccese, si reca in Tunisia per sposare la sua amata Badra. Tuttavia, si trova presto invischiato in una rete di richieste familiari e rituali religiosi, tra cui la conversione all’Islam, il cambiamento del nome proprio e la circoncisione, che mettono alla prova la sua identità e determinazione.
Ben Cheikh adotta una struttura narrativa che richiama l’Aulularia di Plauto, come già ha fatto lo scrittore Med Ridha Ben Haouda, utilizzando l’equivoco e la caricatura per mettere in luce le ipocrisie e le contraddizioni delle società rappresentate. Come evidenziato da La Presse de Tunisie, il film "expose à travers son personnage principal Amadeus les travers de la société tunisienne avec beaucoup d’humour".
Il regista sottolinea l’importanza di affidarsi all’intelligenza dello spettatore con un accurato dosaggio dei vari elementi: "Pour faire rire, il y a le comique, le burlesque, la comédie avec ses différentes déclinaisons... C’est un dosage savant."
La pellicola, presentata al Bif&st - Bari Int'l Film & TV Festival, è una coproduzione italo-tunisina di Habib Attia, Silvia Innocenzi, Giovanni Saulini, che ha riscosso molto successo in Tunisia e che arriva adesso in Italia, con le interpretazioni convincenti di Nicola Nocella e Amal Mannai.
Attualmente è in programmazione a Cagliari, Roma e a Torino presso il cinema Fratelli Marx, Corso Belgio 53, dove questa sera giovedì 24 aprile 2025 alle ore 20:30 verrà introdotto al pubblico dal regista stesso, presente in sala.
La settimana senza Dio si inserisce in una tradizione di autori non europei che scelgono l’Italia come punto di osservazione privilegiato per parlare del mondo, portando una nuova prospettiva sui conflitti identitari, le relazioni familiari e la coppia.
Mourad Ben Cheikh, con il suo stile brillante e teatrale, invita il pubblico a ridere ma anche a pensare. E a riconoscere che, spesso, la vera rivoluzione è riuscire a sorridere dei propri limiti. Una commedia raffinata e divertente sulle dinamiche interculturali e sulle sfide dell’amore in un contesto globalizzato.
ll riferimento all’Aulularia di Plauto, commedia latina del III secolo a.C., è opportuno. L'opera ruota intorno a una pentola d’oro nascosta e al vecchio avaro Euclione, preda di sospetti e paure irrazionali, che si ritrova suo malgrado coinvolto in trame familiari e sentimentali. La struttura narrativa dell’equivoco, l’uso di maschere comiche, la figura della serva furba (personaggio Plautino classico), e il disvelamento finale che riporta ordine nel caos, sono tutti elementi che La settimana senza Dio riprende e riadatta con intelligenza.
Nel film, la pentola d’oro diventa simbolicamente la verginità culturale che ciascuna famiglia cerca di proteggere o barattare: Amadeus deve rinunciare a parte della propria identità (prepuzio, nome, religione) per ottenere l’"oro” della sposa, mentre la famiglia tunisina cerca di capitalizzare il matrimonio. Come Plauto, Ben Cheikh non giudica, ma ride e fa ridere delle follie umane, usando la satira per riflettere su dinamiche sociali ancora attuali.


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