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OMAGGIO A SARAH MALDOROR,PIONIERA DEL CINEMA PANAFRICANO

Writer's picture: Planet ClairePlanet Claire

Updated: 4 days ago

Cinema Massimo, Torino, 15-20 gennaio 2025


Il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo di Via Verdi 18, Torino la retrospettiva “Sarah Maldoror: un’artista ribelle in libertà”, un omaggio all’opera insolita e poliedrica di una pioniera, curato da Daniela Ricci, con la partecipazione dell’Alliance Française di Torino e dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.


Sarah Maldoror (1929–2020), regista, sceneggiatrice e militante politica, è considerata una delle figure più influenti nel panorama del Cinema africano. È stata tra le prime a raccontare le guerre di liberazione delle ex colonie portoghesi, con un’attenzione al ruolo delle donne nella lotta e con l’intento di dare una rappresentazione autentica delle realtà africane lontano dagli stereotipi imperialisti.


Francese, ma panafricana d’adozione, nata Ducados da padre originario della Guadalupa, si è scelta il nome Maldoror in onore del poema di Lautréamont, con una presa di posizione che riflette il suo impegno artistico e politico.


Il panafricanismo è un movimento mondiale che mira a incoraggiare e rafforzare i legami di solidarietà tra i gruppi etnici indigeni e della diaspora di origine africana. L'unità è vitale per il progresso economico, sociale e politico. Il movimento ha per scopo l'unificazione e l'elevazione delle persone di origine africana. Il termine "Panafricanismo" fu coniato nel 1900 dall'avvocato di Trinidad Henry Sylvester Williams, che convocò a Londra una conferenza per protestare contro il furto di terre nelle colonie e la discriminazione razziale.


La regista Sarah Maldoror fondò nel 1956 la prima compagnia teatrale di attori neri in Francia, I Griot. Incontrò lo scrittore brasiliano Mario de Andrade, e molti intellettuali, artisti e politici del mondo rivoluzionario, viaggiando da Algeri a Parigi, da Mosca, a Bissau,

Conakry, Bogotà, Panama e la Martinica.


La sua passione per la pittura, la musica e la poesia si fondono in un cinema decoloniale, irriverente e profondamente poetico, militante per la giustizia sociale e la libertà degli individui.


Giovedì 16 gennaio 2025 alle 18.00 al Circolo dei lettori si terrà una lettura tratta da una sua

sceneggiatura inedita.



PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI


Et les chiens se taisaient

(Francia 1978, 13’, DCP, col., v.o. sott. it)

Una madre cerca di salvare il figlio che si ribella alla schiavitù. Nato come progetto teatrale della compagnia I Griots, la messa in scena del poema tragico di Aimé Césaire, è qui interpretato da Sarah Maldoror e Gabriel Glissant. Il Musée de L’Homme, con le sue statue e maschere, e i territori della Martinica portano i segni della storia.

Mer 15 gennaio , h. 16.00 - introducono Annouckha de Andrade e Geoffrey Felix

Dom 19 gennaio, h. 21.00 – introduce Micaela Veronesi


La route de l’esclave: Regards de mémoire

Francia 2003, 24’, DCP, col., v.o. sott.it)

Sarah Maldoror filma Édouard Glissant a Fort de Joux nella cella dove fu tenuto prigioniero

Toussaint Louverture. Intervista poi Aimé Césaire in Martinica, per ripensare con Roland Suvélor e Madeleine de Grandmaison il significato e l’eredità di questo patrimonio culturale.

Mer 15 gennaio, h. 16.15/Dom 19 gennaio, h. 21.15


Un dessert pour Constance

(Francia 1979, 61’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Anni Settanta, Parigi: due netturbini, Bokolo e Mamadou, trovano un libro di ricette nell'immondizia e decidono di prendono parte a un quiz televisivo culinario, sperando di vincere il denaro che vogliono destinare a aiutare un connazionale malato a ritornare in Africa. Una commedia spiritosa che dipinge il quotidiano di immigrati solidali e gioiosi che si confrontano tutti i giorni con il razzismoo.

Mer 15 gennaio, h. 16.45/Dom 19 gennaio, h. 21.45


Ana Mercedes Hoyos

(Francia 2008, 13’, DCP, col., v.o. sott. it)

A Bogotà il ritratto dell’artista visiva Ana Mercedes Hoyos e della sua opera mette in luce le radici africane della cultura colombiana, nel suo rapporto con la schiavitù.

Mer 15 gennaio, h. 18.15 - Introducono Annouckha de Andrade e Mariann Mathéus


L’hôpital de Leningrad

(Francia 1982, 52’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Una storia di prigionia politica ambientata in un ospedale psichiatrico dove la polizia di stato di Stalin rinchiudeva gli oppositori. Fedele adattamento del testo dello scrittore russo Victor Serge. La colonna sonora jazz è di Jean-Yves Bosseur e Jean-Louis Chautemps.

Mer 15 gennaio, h. 18.30


Vlady

(Francia 1989, 24’, DCP, col., v.o. sott. it)

Ritratto del pittore messicano, rifugiato russo, Vlady (1920-2005), figlio del dissidente russo Victor Serge. Sarah Maldoror filma le sue monumentali opere murali intrecciate con la politica e la violenza della Storia, cui non si può sfuggire.

Mer 15 gennaio, h. 19.25


Sambizanga

(Francia 1972, 102’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Angola 1961. Domingos Xavier, un attivista rivoluzionario angolano, viene arrestato dalla polizia segreta portoghese. Portato in prigione a Sambizanga, viene interrogato per estorcergli i nomi dei suoi amici indipendentisti. La moglie Maria va a cercarlo con il suo bambino. Tratto da un romanzo di José Luandino Vieira, sceneggiato con Mario de Andrade. Versione restaurata.

Mer 15 gennaio, h. 20h30/Sab 18, h. 16.00 – Introducono Annouchka de Andrade e Daniela Ricci


La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo

(Italia/Algeria 1967, 121’, DCP, b/n)

Algeri, 7 ottobre 1957. I parà del colonnello Mathieu circondano il nascondiglio dell’unico

superstite del Fronte di Liberazione Nazionale algerino, Alì La Pointe, e minacciano di far saltare la casa con la dinamite. Questi, in attesa della morte, ripercorre con la memoria gli avvenimenti nei quali, da sfruttatore di donne e pregiudicato comune, è maturato in uomo cosciente del suo diritto alla libertà. Sarah Maldoror è assistente alla regia.

Ven 17 gennaio, h. 16.00 - Introduce Paola Olivetti


Aimé Césaire - Le Masque des mots

(Francia 1987, 47’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Immagini e parole di un uomo complesso. Il politico, sindaco di Fort-de-France, capitale della Martinica, il poeta che durante la conferenza a Miami sulla Négritude si interroga sul futuro della Martinica e sulla recrudescenza del razzismo nel mondo, il drammaturgo per il quale l’atto poetico è un atto di libertà, l’isolano, che ci guida attraverso la Martinica.

Ven 17 gennaio, h. 18.30 - Introducono Annouchka de Andrade e Emeline Prugnard

Anne-Laure Folly


Sarah Maldoror, la nostalgie et l’utopie

(Francia 1998, 26’, DCP, col., v.o. sott. it.)

A partire dalle parole di Sarah Maldoror e da diverse interviste, Anne Laure Folly tenta di restituire il ritratto della cineasta e della donna impegnata nelle lotte d’indipendenza in Africa negli anni Sessanta e Settanta.

Ven 17 gennaio, h. 19.20


Monangambééé

(Francia 1969, 17’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Un malinteso linguistico e culturale porta alla tortura di un prigioniero nelle carceri coloniali

portoghesi in Angola. Ispirato da un racconto dell’angolano José Luandino Vieira, il primo

cortometraggio di Sarah Maldoror è una testimonianza lirica sullo sfondo del free jazz dell'Art Ensemble of Chicago. Versione restaurata.

Ven 17 gennaio, h. 20.30 - Introducono Annouchka de Andrade e Daniela Ricci


Fogo, île de feu

(Francia 1979, 34’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Primo di una trilogia di cortometraggi dedicati a Capo Verde e alla Guinea-Bissau, il

documentario, girato nei paesaggi vulcanici dell’isola di Fogo e accompagnato da un commento di François Maspero, mostra una terra bruciata dalla siccità e i suoi abitanti che reimparano a vivere dopo l’occupazione coloniale. Versione restaurata.

Ven 17gennaio, h. 20.50/ Lun 20 gennaio, h. 16.00


A Bissau, le carnaval

(Francia 1980, 18’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Sarah Maldoror filma il carnevale in Guinea-Bissau per esplorare come una manifestazione

popolare contribuisca a costruire collettivamente un immaginario che capovolge i rapporti di dominazione coloniale. Versione restaurata.

Ven 17 gennaio, h. 21.30/ Lun 20 gennaio, h. 16.35


Un carnaval dans le Sahel

(Francia 1979, 28’, DCP, col.)

Le immagini del carnevale nelle Isole di Capo Verde rivelano il ruolo della cultura popolare e la storia delle popolazioni nere nelle lotte contro colonialismo e razzismo. Versione restaurata.

Ven 17 gennaio, h. 21.50/ Lun 20 gennaio, h. 17.00


Aimé Césaire, Un homme, une terre

(Francia 1976, 57’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Ritratto di un poeta umanista, radicato nella sua nativa Martinica. Aimé Césaire riflette sul

colonialismo e le sue conseguenze, parla di letteratura, poesia e surrealismo, cercando ponti tra la cultura africana ed europea, inconciliabili finché persisterà il dominio dell’una sull’altra. È inoltre una riflessione sui diversi tipi di neocolonialismo nell’epoca contemporanea.

Sab 18 gennaio, h. 18.15 - Introducono Annouckha De Andrade e Marianne Mathéus


Léon G. Damas

(Francia 1994, 25’, DCP, col., v.o. sott. it.)

La voce del poeta della Guyana Léon-Gontran Damas accompagna immagini che spaziano tra i paesaggi di Cayenne e Parigi. Césaire et Senghor testimoniano la forza poetica di questo fondatore della Négritude.

Sab 18 gennaio, h. 19.15


Portrait de Assia Djebar

(Francia 1989, 7’, DCP, col., v.o. sott. it.)

L’algerina Assia Djebar discute del suo romanzo Ombre Sultane, del ruolo delle donne nel

mondo arabo e musulmano.

Sab 18 gennaio, h. 19.45


L’enfant Cinéma

(Francia 1996, 23’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Il film dedicato alla cantante e attrice haitiana Toto Bissainthe, evoca la magia del cinema e

rivisita l’esordio dei fratelli Lumière e di altre figure che hanno segnato la settima arte.

Sab 18 gennaio, h. 20.30 - Introduce Annouchka de Andrade


Scala Milan AC

(Francia 2003, 17’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Nelle periferie di Parigi, ragazzi appassionati di calcio, di rap e del Milan partecipano a un concorso sperando di vincere un viaggio a Milano che li porterà al tempio dell'opera Alla Scala. Il sassofonista Archie Schepp si diverte ad aiutarli. Una riflessione sul tema della inclusione sociale.

Sab 18 gennaio, h. 21.00


Mirò peintre

(Francia 1979, 5’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Ritratto lunare del pittore spagnolo Mirò durante uno spettacolo teatrale, del quale ha firmato i costumi.

Sab 18 gennaio, h. 21.20


Le cimetière du Père Lachaise

(Francia 1978, 7’, DCP, col., v.o. sott. it.)

La macchina da presa di Sarah Maldoror vaga per le famose lapidi di pietra e il fogliame del

cimitero Père Lachaise, visitandone gli angoli nascosti, al suono di poesie come Liberté di Paul Éluard.

Sab 18 gennaio, h. 21.25


Louis Aragon - un masque à Paris

(Francia 1980, 13’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Il poeta surrealista Louis Aragon si cimenta in un esercizio di improvvisazione e di lettura tra le opere che rivestono le pareti del suo appartamento.

Sab 18 gennaio, h. 21.35


William Klein, Le Festival Panafricain d’Alger

(Francia 1969, 112’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Nel luglio del 1969 ad Algeri il primo Festival Panafricano, evento gigantesco, trasmette un

sentimento di euforia, festa e speranza per un’Africa veramente libera. Con Sarah Maldoror

assistente alla regia, il film ripercorre il ruolo di figure politiche del momento e di artisti che

hanno marcato un’epoca, tra cui Nina Simone, Archie Shepp e Miriam Makeba.

Lun 20 gennaio, h. 18.00 – Introduce Liliana Ellena


la regista Sarah Madoror
Sarah Maldoror


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