Festival Torino Danza: LANDLESS di Christos Papadopoulos
- Planet Claire
- Sep 30
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Updated: Oct 1
Christos Papadopoulos – Landless
Con Landless, presentato in prima nazionale a Torino il 23 e 24 settembre 2025 alle Fonderie Limone nell’ambito del TorinoDanza Festival, il coreografo Christos Papadopoulos interroga il movimento nella sua dimensione più essenziale e persegue un’indagine radicale sulle leggi della danza. La poetica di Papadopoulos è segnata da un progressivo lavoro di sottrazione. Lontano dall’offrire accumuli spettacolari, egli concentra l’attenzione sulle qualità minime e quotidiane del gesto, rivelandone la forza sotterranea. Per il coreografo, in questa performance, il corpo diventa un organismo che si riorganizza e si disfa, generando una temporalità propria, quasi biologica.
L’assolo è affidato al danzatore di origine cretese Georgios Kotsifakis, che ne è co-creatore con il coreografo.
Lo spettacolo si sviluppa come un attraversamento di territori invisibili: non c'è narrazione, né virtuosismo, ma una pratica di resistenza, in cui il corpo si fa architettura instabile, mutevole. La danza appare così come un processo fenomenologico: il corpo è radice stessa della percezione, luogo in cui visibile e invisibile si intrecciano.
Kotsifakis incarna questo principio con rigore e intensità magnetica: il suo movimento è fragile e ipnotico, mai illustrativo, capace di condurre lo spettatore in uno stato di sospensione, destabilizzandone lo sguardo e spingendolo in una temporalità altra. Assistiamo a una continua ricomposizione: il corpo che si frammenta e si ricostruisce crea una tensione tra figura e astrazione. È un corpo “senza terra”, come suggerisce il titolo, ma capace di generare nuovi territori, provvisori e poetici.
Gli elementi scenici: le luci della lighting designer Eliza Alexandropoulou modulano lo spazio, aprendo e chiudendo zone di visibilità che accompagnano le trasformazioni del corpo;
la partitura sonora di Jeph Vanger, sound artist ateniese, si intreccia con la danza come un battito lontano, senza mai imporre una drammaturgia esterna, ma amplificando la percezione del gesto.
Lo spettacolo, molto applaudito, conferma anche la forza interpretativa di Kotsifakis, che ha trasformato il proprio corpo in materia "pensante".
L'assolo Landless diventa un luogo in cui la danza si libera dalle convenzioni rappresentative per rivelarsi come un enigma emergente. Landless non offre approdi rassicuranti: invita lo spettatore a condividere una condizione di incertezza, a sostare nel fragile equilibrio tra presenza e assenza (il buio). È un invito a riconsiderare la danza non come rappresentazione, ma come esperienza percettiva e epistemologica: un modo di abitare il mondo senza confini definiti, nella continua apertura dell’inatteso. A questo link potrete vedere un breve frammento dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=CyIYwesKisQ


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