C'è Ancora Domani
titolo internazionale There's Still Tomorrow
regia di Paola Cortellesi
nazione Italia
anno di produzione 2023
durata 1h 58 minuti
sceneggiatura di Paola Cortellesi, Furio Andreotti, Giulia Calenda
Che Paola Cortellesi sia molto brava lo sappiamo da anni: grande talento attoriale, perfetto talento comico, bravissima nelle parodie e nelle imitazioni, dotata di una bellissima e potente voce per il canto, eccellente attrice, sceneggiatrice, ora regista.
Questa sua opera prima è presentata come film di apertura della 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma il 18 ottobre 2023. Il film vince tre premi: Premio del Pubblico, Menzione Speciale alla Migliore Opera Prima e Premio Speciale della Giuria.
Dopo questi riconoscimenti, il film sta riempiendo innumerevoli sale in tutta Italia, al momento sono già due milioni gli spettatori nel nostro Paese. (Due mesi dopo, gli spettatori diventeranno cinque fenomenali milioni, ndr.)
Assistiamo felici a un meraviglioso ritorno al cinema visto in sala, cui anche quest'opera contribuisce vivamente.
Che Emanuela Fanelli, che qui interpreta la fidata amica Marisa, sia magnifica lo sappiamo pure.
Due donne intelligenti e piene di talento che sanno cogliere la romanità "popolare", per quanto nessuna delle due sia una vera "donna del popolo", sono anzi due donne colte e intellettuali e stanno alla larga dai cliché e dall'ovvio.
Cortellesi ha fatto un'opera prima molto bella.
Valerio Mastandrea nel marito Ivano è grande e ha molta misura.
Vinicio Marchioni è efficace nel meccanico innamorato di Delia.
L'uso del bianco e nero fa pensare al neorealismo di Rossellini, De Sica, Germi e degli altri grandissimi registi del dopoguerra italiano, neorealismo che Cortellesi ci ripropone in maniera, diciamo, semplificata, ma quel tipo di emozione cinematografica forte rimane.
La casa in cui vivono Delia e la sua famiglia è stata ricostruita a Cinecittà dalla scenografa Paola Comencini, in modo che ricordasse la casa di Bellissima di Luchino Visconti (1951) con Anna Magnani.
Lo scenografico cortile del palazzo dove abita Delia con la sua famiglia si trova a Roma in via Bodoni, nel quartiere popolare di Testaccio e anche il mercato ortofrutticolo in cui lavora Marisa è ambientato in una parte del vero mercato di Testaccio. È sul Lungotevere Testaccio che Delia incontra il soldato americano "Willian".
L'uso della musica si richiama all'uso della musica extradiegetica molto contemporaneo iniziato e comunque certamente reso famoso da Sofia Coppola a partire da Marie Antoinette (2006): si crea un contrasto tra canzoni leggiadre e allegre di musicisti pop del tutto attuali che commentano momenti di grande tensione drammatica, accaduti in un'altra epoca storica. È una maniera brillante di raccontare e arricchire il racconto, per bandire pietismo, retorica e il convenzionale.
Qui Cortellesi utilizza anche il ballo per esorcizzare e non esplicitare didascalicamente le choccanti scene di violenza. Scelta stilistica della commediografa che approvo, molto adeguata, misurata, che rende il film anche poetico.
Un film contro il patriarcato, molto necessario, che tutti dovrebbero vedere per rendersi conto di ciò che non ci siamo ancora lasciati alle spalle: la cultura fascista e la sua tipica violenza maschilista: "una violenza che è anche psicologica, quotidiana, è un rituale", come illustra Paola Cortellesi.
Nei racconti dei nonni di chi ha la mia età echeggiano queste idee e questi fatti degli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale: la figlia femmina, non la si faceva studiare, nemmeno se era molto portata per lo studio, i soldi per la scuola c'erano solo per i figli maschi; le donne che esprimevano un'opinione erano immediatamente azzittite; le mogli nel ceto sociale basso e medio-basso erano praticamente le serve di casa, le serve di tutti; le percosse da parte dei mariti, le violenze continue, spesso per futili motivi, erano considerate "un insegnamento", "un metodo correttivo" per tenere a bada e sottomesse le mogli; le donne erano deprivate del loro valore umano e della loro dignità senza che se ne rendessero pienamente conto perché tale era il costume sociale.
C'è Ancora Domani.
C'è ancora domani per votare, perché lo storico voto per le elezioni politiche e per il referendum Monarchia o Repubblica si svolse domenica 2 giugno 1946 e anche all'indomani, lunedì 3 giugno.
Fu il referendum che mandò in esilio i Savoia, collusi con i fascisti durante il Ventennio e corresponsabili dei loro crimini. Nel 1946 l'Italia, il fascismo se lo era appena tolto da pochissimo...
Il momento gioioso dell'espressione del voto, il primo voto che le donne ebbero il diritto di dare nella storia d'Italia, (soltanto 77 anni fa!), è emblematico del momento in cui la protagonista riprende in mano la sua vita e lo fa da sola, senza il supporto di un uomo, e si erge forte contro gli abusi fin lì subiti.
In quel momento simbolico, la speranza arriva alla protagonista Delia anche dalla presenza finalmente solidale della figliola adolescente Marcella, (la brava attrice Romana Maggiora Vergano), che la mamma ha sapientemente saputo liberare da un giogo molto simile a quello cui si è incatenata lei stessa, con l'aiuto di un salvifico militare americano (Yonv Joseph nella parte di "Willian"). Si apre finalmente un dialogo tra le due donne, mamma e figlia, due donne di due generazioni unite dalla stessa certezza che "c'è ancora domani".
E il film ci lascia con la speranza che l'unione e la solidarietà femminile sapranno far fronte agli abusi del marito-padrone.
C'è ancora domani è un dramedy godibile, toccante, che emoziona. Da vedere.
spoiler: leggete soltanto se avete già visto il film
Molto bella tutta la sequenza finale quando, poco alla volta, scopriamo che il foglietto caduto a Delia non era la lettera di un amore segreto ma la tessera elettorale per votare!
E vediamo che Delia si fa bella e indossa la costosa camicetta nuova, che si era finalmente concessa dopo lunghe rinunce, non per correre da un altro uomo, ma per andare a esprimere il proprio voto di speranza!
Emanuela Fanelli e Paola Cortellesi
Paola Cortellesi con Valerio Mastandrea
Zoe Zolferino, Luisa Ricci e Paola Cortellesi
Paola Cortellesi
Emanuela Fanelli e Gabriele Paolocà, che ne interpreta il marito
in una scena del film, le donne in coda per far la spesa nel dopoguerra romano. Cortellesi nel centro della foto
Vinicio Marchioni è Nino, un meccanico, antico amore mai sopito, con Paola Cortellesi
l'attore romano Vinicio Marchioni
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