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ANORA di Sean Baker (USA, 2024)

Writer's picture: Planet ClairePlanet Claire

Updated: Dec 31, 2024

durata: 2h19’

genere: dark comedy

regia e sceneggiatura: Sean Baker

musiche: Joseph Capalbo

costumi: Jocelyn Pierce


vincitore della Palme d’Or a Cannes nel maggio 2024, il film sta generando un meritato successo al botteghino


Scritta e diretta da Sean Baker, è una storia molto bella, che mostra il grande talento per la narrazione di questo regista innovativo. La autenticità e la verità sono la sua cifra e il regista racconta senza moralismi. Anora è un film ricco di umanità e sorprendentemente divertente, ha il piglio della commedia dark e mescola umorismo e riflessioni complesse in un equilibrio perfetto. Questa è la storia di una ragazza contemporanea indipendente -una giovane donna per la quale non c'è niente di peggio che vedersi negare la libertà- che cerca di vivere la vita dettando le proprie condizioni, ma si scontra contro un capitalismo folle. Anora è l'outsider della classe lavoratrice che calpesta l'ordine sociale e le regole con fermezza, purezza e un senso di sfida. Lavoratrice del sesso senza status, la donna è il centro morale del film: Baker realizza così un'opera genuinamente sovversiva. Il grande piacere e forse il maggior risultato del film è che non si tratta di un lavoro sociologico. Anora non ha un programma che vada oltre la sua continua indipendenza e non ha una posta in gioco più alta. Ma la sua storia di Cenerentola contemporanea contiene tutta l'amarezza del crudo impatto con la realtà.


Baker crea personaggi non dimenticabili e riunisce un cast carismatico di attori di notevole talento, alcuni dei quali non professionisti, che dirige magnificamente, con attenzione alla naturalezza delle interpretazioni.

L’attrice Mikey Madison è una raising star americana, già molto premiata. Di origini ashkenazite dell’Est europeo e con background britannico, Mikey è nata nel 1999. È già emersa per il suo talento strepitoso. Si era fatta notare nel bellissimo Once Upon a Time in Hollywood (2019) di Quentin Tarantino, dove interpreta una delle famigerate Manson girl, la cinica Sadie Atkins, (forse la peggiore assassina della efferata Charles Manson Family, colei che si rese responsabile, nell'estate del 1969, dell'omicidio di Sharon Tate, la giovane moglie in gravidanza di Roman Polanski). Nel nuovo film di Sean Baker, Mikey Madison da vita con bravura fenomenale alla protagonista Anora Mikheeva, detta Ani, una sex worker newyorkese con molto carattere. Ani ha un cuore aperto e leggiamo sul suo viso tutte le sue emozioni e la sua profonda umanità.


Una sera, il manager dello strip tease club, dove Ani lavora -il vero The HQ Gentlemen's Club and Bar nella sua sede di Brooklyn- entra nel camerino dove le ragazze sono in pausa e dice che c'è un riccone che chiede una dancer che sappia parlare russo. Ani, di origine uzbeka e con una nonna che parlava russo, viene spinta controvoglia a servire questo facoltoso cliente. L'uomo è in realtà un ragazzo molto giovane: Vanya, detto Ivan, interpretato da Mark Eydelshteyn, affascinante attore e regista russo nato nel 2002, qui bravissimo nel ruolo del figlio dell’oligarca russo, dal viso dolce e carino, ma stravolto e scombinato da alcool e droghe di varia sorta.  Si trova in visita negli USA a spendere il denaro del padre. Chiuso nella lussuosissima e blindata casa privata dei genitori, godendo di denari illimitati, non vede oltre la prossima partita di videogiochi e la prossima festa dissennata. Scatta una scintilla con la magnifica Ani, giovanissima come lui e attraente, intelligente e divertente. Vanya la invita ripetutamente nella sua sontuosa mansion e le paga forti somme di denaro perché lei sia la sua “fidanzata” esclusiva  per una settimana. Improvvisano un viaggio a Las Vegas, con un gruppetto di giovani e servili amici russi al seguito: Ivan, in preda all'infatuazione, propone a Ani di sposarlo. Il certificato di matrimonio a Vegas ha pieno valore legale. Anora crede che sia tutto vero, vuole credere di aver svoltato, di avere trovato l’amore e il ragazzo le piace davvero, anche perché -per una volta- il suo cliente è un coetaneo! Come Marilyn Monroe in Gentlemen Prefer Blondes (1953), Ani crede che un uomo ricco sia "perfetto" accanto a una ragazza bella. Ma il matrimonio da sogno di Anora è presto minacciato da una realtà ben poco fiabesca. I genitori del giovane mandano i loro sgherri che, con metodi mafiosi, vogliono risolvere la situazione causata dal loro stupido figlio, che Ani crede, in modo commovente, le starà accanto.


Baker non è interessato alla storia di Pretty Woman, qui non c'è nessun grande amore catartico; non c'è nemmeno una salvezza "educativa" alla My Fair Lady, la pièce teatrale di George Bernard Shaw, del 1913, adattata in bei film musicali, in particolare quello di George Cukor del 1963 con Audrey Hepburn. Qui non si tratta di una ragazza del popolo che ha la fortunata opportunità di diventare una ragazza "per bene" e immensamente ricca, né Baker suggerisce che il matrimonio possa essere una variante più gentile e "rispettabile" della prostituzione. Siamo nel mondo post-femminista, in cui le ragazze 'just want to have fun' secondo le loro regole. Anora ne uscirà ferita e dolente.


Questa è una storia "di Cenerentola", la ragazza povera che incontra il Principe Azzurro, ma Sean Baker non vuole parlare principalmente di questo aspetto. I temi che stanno più a cuore al regista sono le dinamiche del potere e il rispetto che ciascuno da -o meglio non da- ad un'altra persona che sta su un gradino diverso della scala sociale. In molte scene, è evidenziata la mancanza di rispetto con cui un personaggio -per esempio il giovane miliardario Ivan- tratta le persone al suo servizio. E il film sottolinea moltissimo anche la mancanza di rispetto per le lavoratrici del sesso.


I ricchi di Sean Baker assomigliano ai personaggi corrotti di Francis Scott Fitzgerald, che scrisse, esattamente cento anni fa, per The Great Gasby, (1925): Tom and Daisy — they smashed up things and creatures and then retreated back into their money or their vast carelessness or whatever it was that kept them together, and let other people clean up the mess they had made. (Tom e Daisy - distruggevano cose e persone e poi si ritiravano nei loro soldi o nella loro grande indifferenza o in qualsiasi cosa li tenesse insieme, e lasciavano che altri ripulissero il casino che avevano fatto").


Tra i duri factotum al servizio dell'oligarca c'è Igor: l’attore russo Yura Borisov (prn Iùra Barísav), che interpreta un gopnik, come viene chiamato nel film, (un ragazzo di strada, in lingua russa), con una inaspettata vena di sensibilità e una sorta di impacciata, laconica galanteria nei confronti della ragazza. È un uomo dall’aria rassegnata e lo sguardo umile, capace di sentimenti autentici. Il regista lo schiera moralmente insieme a Anora: Anora e Igor sono gli unici personaggi che comunicano tra loro in maniera autentica e sono gli unici che mostrano forme di rispetto e dunque umanità verso gli altri.

Yura Borisov è una star molto famosa in Russia e noto al pubblico occidentale per il suo ruolo di co-protagonista del film vincitore del Grand Prix della Giuria al 74° Festival di Cannes, Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen (2021). Scritturato da Sean Baker, l'attore ha dato un contributo importante alla realizzazione del film, collaborando intensamente con il cineasta. Ha presentato al regista l'attore perfetto Mark Eydelshteyn per il ruolo di Ivan, il giovanissimo figlio del miliardario russo. Borisov racconta che, durante le riprese, sul set c’erano molta libertà e spazio per l'improvvisazione e per contribuire al processo creativo. Il film è uscito anche in Russia: Borisov ha commentato che per i russi sarà un clash culturale vedere questa realtà nordamericana, non quella degli effetti speciali di Fast & Furious


Anora ha scene esplicite di esibizioni sexy, eseguite da vere ballerine professioniste: Sean Baker ha una speciale capacità di fondere realismo e finzione.


Il film è molto ricco di energia, brillante, dinamico, divertente, ben girato e benissimo interpretato. Le scene violente sono pensate in chiave comica. Sean Baker ha realizzato una commedia gangster vivace e spassosa, mostrando infine la grande, bellissima, toccante umanità di alcuni personaggi. 

Anora ha vinto il premio più importante del 77° Film Festival di Cannes. La motivazione della giuria, presieduta da Greta Gerwig, (l'autrice di Barbie, 2023), ha evidenziato l'umanità e il profondo impatto emotivo dell'opera. La giuria ha elogiato il film per la sua capacità di fondere modernità e tradizione cinematografica, creando una narrazione avvincente. Gerwig ha sottolineato che il film è “nuovo, ma in dialogo con le forme classiche del cinema”, e ha chiamato in causa le commedie romantiche di Ernst Lubitsch e i film avventurosi di Howard Hawks e direi che, citando questo grande regista, la cineasta pensava proprio al film menzionato sopra Men Prefer Blondes.


Sean Baker ha dedicato il premio alla battaglia per mantenere viva l'esperienza cinematografica tradizionale, sottolineando l'importanza di vedere i film in sala, lontano dalle distrazioni della vita digitale.


Nelle sue opere Sean Baker, si occupa, con intelligenza e senza moralismi, della gente marginalizzata, proprio come Anora, abbandonata, maltrattata e determinata a resistere. Di Sean Baker avevo già visto The Florida Project (2017), un film molto bello e molto indie, su una famiglia di emarginati in difficoltà economiche, con bambini, che vive modestamente nella suburbia di Orlando, sfiorati dalla illusoria magia del vicinissimo Disney World. Sean Baker si affida spesso a attori esordienti e da loro il compito di interpretare versioni di se stessi sullo schermo. Il regista sa come far percepire la verità delle sue opere di finzione. Questa capacità era evidente già nel film di esordio del regista, Tangerine (2015), interamente girato a bassissimo costo con un iPhone 5. Questo primo lungometraggio fu presentato in anteprima al Sundance Film Festival, acclamato dalla critica per l'originalità, le notevoli performance degli attori e l'autenticità della rappresentazione della comunità transgender di Los Angeles.



Mikey Madison è Anora



Mark Eydelshteyn è Ivan e Mikey Madison è Anora

Yura Borisov è Igor

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