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Writer's picturePlanet Claire

ANORA di Sean Baker (USA, 2024)

Updated: 2 days ago

da vedere in v.o.

durata: 2h19’

genere: dark comedy


Scritto e diretto da Sean Baker, il film mostra il suo grande talento per la narrazione. Baker realizza un nuovo film molto sincero: la sincerità è la sua cifra e il regista racconta senza moralismi. Questa è la storia di una ragazza contemporanea indipendente che cerca di vivere la vita dettando le proprie condizioni, scontrandosi contro un capitalismo folle; una giovane donna per la quale non c'è niente di peggio che vedersi negare la libertà.

Anora è un film ricco di umanità e sorprendentemente divertente, ha il piglio della commedia dark e mescola umorismo e riflessioni complesse in un equilibrio perfetto.

Baker riunisce un cast carismatico di attori di notevole talento, che dirige con uno stile di recitazione genuina, con attenzione alla naturalezza delle interpretazioni, e crea personaggi non dimenticabili.

Anora è l'outsider della classe lavoratrice che calpesta l'ordine sociale e le regole con una notevole fermezza, purezza e sfida. Una lavoratrice del sesso senza status e con poca istruzione è il centro morale del film: Baker realizza così un'opera genuinamente sovversiva.

Il grande piacere e forse il maggior risultato di Anora è che non si tratta di un film sociologico. Anora non ha un programma che vada oltre la sua continua indipendenza e non ha una posta in gioco più alta.


Vincitore della Palme d’Or a Cannes nel maggio 2024, sta generando un clamoroso e meritato successo al botteghino.


musiche: Joseph Capalbo

costumi: Jocelyn Pierce


L’attrice Mikey Madison è una raising star americana, già molto premiata. Di origini ashkenazite dell’Est europeo, con una parte del suo background britannico, Mikey è nata nel 1999. È già emersa per il suo talento strepitoso.

La avevamo notata nel bellissimo Once Upon a Time in Hollywood (2019) di Quentin Tarantino, dove interpreta una delle famigerate Manson girl, la cinica Sadie Atkins, forse la peggiore assassina della efferata Charles Manson Family, colei che si rese responsabile, nell'estate del 1969, dell'omicidio di Sharon Tate, la giovane moglie in gravidanza di Roman Polanski.


Nel nuovo film di Sean Baker, Mikey Madison da vita con bravura assolutamente strepitosa alla protagonista Anora Mikheeva, detta Ani, una sex worker newyorkese con molto carattere. Ani ha un cuore aperto e leggiamo sul suo viso tutte le sue emozioni e la sua profonda umanità.


Una sera, il manager dello strip tease club, dove Ani lavora -il vero The HQ Gentlemen's Club and Bar, nella sua sede di Brooklyn- entra nel camerino dove le ragazze sono in pausa e dice che c'è un riccone che chiede una dancer che sappia parlare russo. Ani, di origine uzbeka e con una nonna che parlava russo, viene spinta controvoglia a servire questo facoltoso cliente. L'uomo è in realtà un ragazzo molto giovane: Vanya, detto Ivan, interpretato da Mark Eydelshteyn, affascinante attore e regista russo nato nel 2002, qui bravissimo nel ruolo del figlio dell’oligarca russo, dal viso dolce e carino, ma stravolto e scombinato da alcool e droghe di varia sorta.  Si trova negli USA a spendere il denaro del padre. Chiuso nella lussuosissima e blindata casa privata dei genitori, godendo di denari illimitati, non vede oltre la prossima partita di videogiochi e la prossima festa dissennata.


Scatta una scintilla con la magnifica Ani, giovanissima come lui e molto attraente, intelligente e divertente. Vanya la invita ripetutamente nella sua sontuosa mansion e le paga denari strepitosi perché lei sia la sua “fidanzata” esclusiva  per una settimana. Improvvisano un viaggio a Las Vegas, con un gruppetto di giovani e servili amici russi al seguito: Ivan, in preda all'infatuazione, ha infatti proposto a Ani di sposarlo. Il certificato di matrimonio a Vegas ha pieno valore legale. Anora crede che sia tutto vero, vuole credere di aver svoltato, di avere trovato l’amore e il ragazzo le piace davvero. Come Marilyn Monroe in Gentlemen Prefer Blondes (1953), Ani crede che un uomo ricco sia "perfetto" accanto a una ragazza bella.


Ma il matrimonio da sogno di Anora è presto minacciato da una realtà ben poco fiabesca. I genitori del giovane mandano i loro scagnozzi che, con metodi mafiosi, vogliono risolvere la situazione creata dal loro stupido figlio, che Ani crede, in modo commovente, le starà accanto.


Baker non è interessato al territorio di Pretty Woman, qui non c'è nessun grande amore catartico; non c'è nemmeno una resurrezione alla My Fair Lady, la pièce teatrale di George Bernard Shaw, del 1913, adattata in bei film musicali, in particolare quello di George Cukor del 1963 con Audrey Hepburn. Qui non si tratta di diventare una ragazza "per bene", né Baker suggerisce che il matrimonio possa essere una variante più gentile e "rispettabile" della prostituzione. Siamo nel mondo post-femminista, in cui le ragazze 'just want to have fun' secondo le loro regole.


E i ricchi di Baker assomigliano ai personaggi corrotti di Francis Scott Fitzgerald, che scrisse, esattamente cento anni fa, per The Great Gasby, (1925): Tom and Daisy — they smashed up things and creatures and then retreated back into their money or their vast carelessness or whatever it was that kept them together, and let other people clean up the mess they had made. (Tom e Daisy - distruggevano cose e creature e poi si ritiravano nei loro soldi o nella loro grande noncuranza o in qualsiasi cosa li tenesse insieme, e lasciavano che altre persone ripulissero il casino che avevano fatto", trad. mia)


Tra i duri c'è Igor: l’attore russo Yura Borisov (prn Iùra Barísav), che interpreta questo gopnik, come viene chiamato nel film, (bullo di strada, in lingua russa), violento come gli altri, ma con una inaspettata vena di sensibilità e una sorta di impacciata, laconica galanteria nei confronti della ragazza. È un uomo dall’aria rassegnata e lo sguardo umile.

Il regista li schiera insieme, contro il giovanissimo pessimo marito e gli atroci suoceri.

Questi due sono gli unici personaggi del film che si 'vedono' l’un l’altra e sono gli unici che comunicano tra loro in maniera autentica.

Yura Borisov è una star molto famosa in Russia e noto al pubblico occidentale per il suo ruolo di co-protagonista del film vincitore del Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes del 2021, Compartment No. 6 di Juho Kuosmanen.

Scritturato da Sean Baker per il ruolo in questo film, Borisov ha dato un contributo importante alla realizzazione del film, collaborando intensamente con il cineasta. Ha introdotto l'attore perfetto Mark Eydelshteyn al regista. E racconta che, durante le riprese, sul set c’erano molta libertà e spazio per l'improvvisazione e per contribuire al processo creativo.


Il film è uscito anche in Russia: Borisov ha commentato che per i russi sarà un clash culturale vedere questa realtà nordamericana, non quella degli effetti speciali di Fast & Furious


Anora ha scene esplicite di esibizioni sexy, eseguite da vere ballerine professioniste: un dettaglio che mostra la capacità di Sean Baker di fondere realismo e finzione, immergendoci con autenticità nella storia che racconta.


Il film è molto ricco di energia, brillante, dinamico e ben girato, le scene violente sono pensate in chiave comica.

Il pregio di questo film di Sean Baker è di aver realizzato una commedia gangster vivace e spassosa, mostrando infine la gigantesca, bellissima, toccante umanità di alcuni personaggi. 


Nelle sue opere Sean Baker, si occupa, con intelligenza e senza moralismi, della gente marginalizzata, proprio come Anora, abbandonata, maltrattata e determinata a resistere.


Di Sean Baker avevo già visto The Florida Project (2017), molto bello e molto indie, su una famiglia di emarginati in difficoltà economiche, con bambini, che vive modestamente nella suburbia di Orlando, sfiorati dalla illusoria magia del vicinissimo Disney World.


Sean Baker si affida spesso a attori esordienti e da loro il compito di interpretare versioni di se stessi sullo schermo. Il regista sa come far sentire i suoi film "reali".  Questa capacità era evidente già nella natura cruda di The Florida Project.

Il film precedente, Tangerine (2015), interamente girato a bassissimo costo con un iPhone 5, fu presentato in anteprima al Sundance Film Festival e acclamato dalla critica per la sua originalità, le notevoli performance e l'approccio inclusivo alla rappresentazione delle minoranze.


Anora ha dunque vinto il premio più importante del 77° Film Festival di Cannes.

La motivazione della giuria, presieduta da Greta Gerwig, (ovviamente l'autrice di Barbie, 2023), ha evidenziato l'umanità e il profondo impatto emotivo dell'opera. La giuria ha altresì elogiato il film per la sua capacità di fondere modernità e tradizione cinematografica, creando una narrazione avvincente. Gerwig ha sottolineato che il film è “nuovo, ma in dialogo con le forme classiche del cinema”, e ha chiamato in causa niente meno che le commedie romantiche di Ernst Lubitsch e i film avventurosi di Howard Hawks e direi che citando questo grande regista pensava proprio al film menzionato sopra Men Prefer Blondes.


Sean Baker ha dedicato il premio alla battaglia per mantenere viva l'esperienza cinematografica tradizionale, sottolineando l'importanza di vedere i film in sala, lontano dalle distrazioni della vita digitale.



Mikey Madison è Anora




Mark Eydelshteyn nel ruolo di Ivan e Mikey Madison nel ruolo di Anora

Yura Borisov è Igor

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