La stilista Jocelyn Price arriva dal cinema indipendente: “I’ve been making indie films for like 15 years, and so often you put your heart and soul into something, and not many people see it.” (Faccio film indipendenti per circa 15 anni, e spesso ci metti il cuore e l’anima in qualcosa, ma poi non molte persone vedranno il tuo lavoro. Trad. mia)
Con Anora, il nuovo eccellente film di Sean Baker, premiato con la Palme d'Or al 77° Film Festival di Cannes, il lavoro della stilista, che ha operato in stretta collaborazione con il regista, sarà invece molto visto!
Pur essendo Anora un'opera di finzione, esistono versioni reali dei personaggi di questo film.
La costume designer Jocelyn Pierce e il regista Sean Baker hanno fatto ricerche 'antropologiche' per le strade di Brighton Beach, la zona di Brooklyn accanto a Coney Island dove si svolge buona parte del film, studiando la comunità delle lavoratrici del sesso, con in mente la domanda: “Chi sono le versioni reali di queste persone che stiamo rappresentando?”.
Il film è un ritratto onesto delle ballerine e molti personaggi del film sono interpretati da vere dancers, in qualità di attrici non professioniste, che, oltre a recitare al fianco della protagonista Mikey Madison, hanno portato con sé capi del proprio guardaroba tra i quali la costumista ha potuto scegliere.
Le lavoratrici del sesso raramente si sentono rappresentate in modo accurato o attendibile, ma Sean Baker è un autore molto autentico, ha molto rispetto per le persone e ritiene che essere sinceri sia fondamentale.
Anche lo strip tease club del film è un luogo reale, The HQ, a Brooklyn, che 'interpreta' se stesso.
La moda gioca un ruolo enorme nel lavoro sessuale: gli abiti sono una parte importantissima del lavoro delle dancers. È un'estetica divertente e giocosa, specialmente sulla pellicola, dove tutto è scintillante.
Dice la costumista a proposito della protagonista Mikey Madison: “Quando lavori con un bravo attore, è come se sapesse cosa è meglio per il suo personaggio. Il cinema è una forma d'arte davvero collaborativa. Mikey ha fatto tante ricerche e si è immersa completamente nel film. Le sue opinioni erano importanti per noi e proprio questa collaborazione ha dato vita a molti dei look che abbiamo creato.”
Lo styling dei personaggi è stato uno sforzo collettivo: la costume designer per creare i look ha fatto appello a stilisti indipendenti newyorkesi, piccoli marchi e collezioni d’archivio, in particolare dello stilista e storico della moda Gabriel Held e del suo favoloso "armadio" Vintage a Brooklyn, e infine, come dicevo, alle attrici stesse e ai vestiti che indossano nelle loro vite reali.
Il lussuosissimo cappotto di zibellino russo di Anora, che emblematicamente la ragazza indossa quando cerca di riprendere il controllo della situazione, e il mini-abito blu "bandage" (di "bende”) firmato Hervé Léger, che la protagonista indossa al primo appuntamento con Ivan, sono i capi più sensazionali.
I temi del “sogno americano”, poi, colorano una parte del film. Trattandosi di un film di New York, c’è molto nero, neutro e metallizzato. Ma quando hanno voluto scegliere colori, hanno dato risalto al blu e al rosso, in una allusione appunto all’American dream.
Negli allestimenti la costumista aveva pensato di fare riferimento a Pretty Woman (1990), ma Sean Baker non aveva mai visto Pretty Woman e aveva in mente tutt'altro processo creativo:“Non voglio fare riferimenti forti a altri film, questa è la nostra realtà”.
Una delle ballerine aveva detto al regista Sean: “Tutte le ragazze hanno gli Uggs (scarponcini imbottiti), tutte le ragazze escono dal club con vestiti big, baggy (larghi e comodi)”. C'è un motivo pratico: non vogliono essere seguite o molestate mentre tornano a casa. Il film inizia in modo sfavillante, ma più tardi infatti vediamo la protagonista stanca e vulnerabile in abiti comuni sul treno della metropolitana.
Nella scena in cui Anora fugge, ha indosso un bustier color crema e pantaloncini di jeans, molto sexy e cool. Mark Eydelshteyn scappa indossando un blazer stampato personalizzato e pantaloncini da basket, una rappresentazione perfetta del suo personaggio, uno che può permettersi questi pezzi d'arte di lusso e personalizzati, ma in fin dei conti è solo un ragazzo.
I vestiti sono una sorta di altro personaggio del film, e molto brillante.
Il regista Sean Baker con la sua protagonista Mikey Madison
La protagonista di Anora
Mikey Madison indossa Chanel alla prèmière americana del film
Mikey Madison in Chanel a Cannes
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