A Night Like This di Liam Calvert al 40° Lovers Film Festival
- Planet Claire
- 3 days ago
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A Night Like This
di Liam Calvert UK, 2025
durata 97 minuti
Concorso Internazionale Lungometraggi
regia di Liam Calvert
sceneggiatura e produzione di Diego Scerrati
interpreti:
Alexander Lincoln è Oliver
Jack Brett Anderson è Lukas
Jimmy Ericson è Daniel, il ragazzo native scouser, di Liverpool
David Bradley è John, il proprietario di un Folk Club in disarmo
Beth Rylance è Emma, la spiritosa figlia del proprietario del Folk Club
Cinema indipendente presentato, prima che al Lovers Film Festival di Torino, al BFI Flare: London LGBTIQ+ Film Festival, uno dei festival cinematografici queer più grandi d'Europa.
Il primo lungometraggio del regista londinese Liam Calvert, 27enne, ci racconta di due giovani uomini che, in una notte d’inverno a Londra, si incontrano per caso, accomunati da un profondo senso di smarrimento e di solitudine. Nel corso di poche ore, tra dialoghi serrati e momenti di fragile intimità, creano un legame affettivo profondo che nessuno dei due si aspettava. E sono -così- salvi!
Il film si affida a una scrittura teatrale, fatta di densi dialoghi, carichi di significato. Lo sceneggiatore ha collaborato con il regista con uno script colto, senza risparmio di concetti intellettuali e dell'uso di parole colte, come ad esempio il termine apophenia (in italiano: apofenia), che proviene dalla psicanalisi e si riferisce all’inclinazione cognitiva verso il vedere connessioni, significati o pattern in eventi casuali, dati o stimoli che non hanno una correlazione logica.
I due protagonisti discutono a lungo, tutta la notte in verità, e a tratti in maniera piuttosto brillante, sul 'senso del Tutto'.
La regia sobria e l’ambientazione notturna nella città tanto amata fanno da sfondo a una narrazione che avvince gradualmente e che si chiude trovando felicemente il senso di una possibilità di rinascita dalla disperazione.
A tratti si sorride anche perché l'umorismo British trapela sempre sottilmente anche dietro a una buia vicenda.
Lukas è un giovane immigrato tedesco aspirante attore, lavora infelicemente come cameriere in una caffetteria. È introverso, gentile e segnato da brutte storie di abuso dalle quali non sa difendersi, che lo hanno spinto sull’orlo della disperazione.
Oliver, al contrario, è un imprenditore londinese proveniente da una famiglia ricca ma pesantemente disfunzionale. È un cantautore folk, privo di successo, poiché di questi tempi il folk non interessa più a nessuno. Apparentemente sicuro di sé e carismatico, nasconde anch’egli un'inquietudine profonda e un senso di inadeguatezza che lo paralizza.
Nel corso di una lunga notte, Lukas e Oliver vagano per la città, si ascoltano e si confrontano, cercando di dare un significato al dolore che li unisce e di capire la natura della reciproca latente attrazione.
Progressivamente le ferite dei due protagonisti si rivelano, in maniera misurata, poco più che accennata.
Compare un terzo personaggio maschile, l’adolescente sbandato Danny, in fuga da Liverpool, che -sorprendentemente- si rivelerà un ragazzo sensibile e intelligente.
I tre fanno visita a un folk club in disarmo, dove Oliver canta Take me home, Country Roads, la celebre e evocativa ballata di John Denver del 1971.
L’incontro casuale tra Lukas e Oliver si trasforma -nel tempo prima del fatidico mattino dopo- in una delicata queer bro-mance, fatta di tentativi, esitazioni e piccoli atti di coraggio emotivo, il cui messaggio è che la speranza non va mai deposta, perché -se non ci rassegniamo al peggio- la vita ci sorprenderà positivamente.
Il film di Liam Calvert ci ricorda che, anche quando tutto sembra perduto, può bastare una sola notte — e una sola persona — per riaccendere una scintilla. Un esordio sincero e toccante.
Il lungometraggio girerà un po' i film festival e si spera trovi poi una distribuzione.



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