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Writer's picturePlanet Claire

41 TORINO FILM FESTIVAL Gianni Versace, l'Imperatore dei Sogni di Mimmo Calopresti (Italia 2023)

fuori concorso

durata: 70'


Mimmo Calopresti si conferma un regista di classe. Realizza un omaggio molto bello, ben fatto, con numerose buone idee e molto garbo.

Il grande Gianni Versace, (1946-1997), ci viene restituito e la sua memoria si fa vivida, grazie al gusto e alla misura del regista conterraneo, che resta lontano dai vari documentari e biopic che si sono visti negli ultimi anni, con versioni patinate, hollywoodiane e pettegole della straordinaria vicenda umana dello stilista.


Gianni Versace, figlio della più brava sarta della città di Reggio Calabria, accompagna la adorata madre nel suo atelier fin dall'infanzia, mostrando grande passione e talento per la moda, l'arte e coltivando il forte bisogno di nutrire di cultura la propria anima e il suo geniale intelletto.

Lo Stretto è un punto del mondo dove i grandi della Storia del mondo sono passati e Gianni vive profondamente il rapporto con quel braccio di mare ispiratore della sua futura e imminente grandezza.


Erano anni tumultuosi. Alcuni frame dei Moti di Reggio Calabria del 1970 sono accompagnati nel film da una clip di Pugni Chiusi di una storica band, I Ribelli, con la voce indimenticabile, emozionante e sublime di Demetrio Stratos. Non posso che ringraziare Calopresti per aver scelto questo grandissima canzone con il gigantesco musicista Demetrio Stratos e averla inserita nel suo film.


È arrivato per Gianni Versace il momento di conquistare il mondo: con il fratello maggiore Santo e la sorella Donatella, muove a Milano all'inizio dei Settanta e dopo pochissimi anni già fonda la sua azienda e apre il suo negozio in via della Spiga, spendendosi in prima persona in ogni aspetto organizzativo e creativo dell'attività.

Giovanissimo, rivoluziona il pianeta Moda, con i colori coraggiosi, le forme non convenzionali e una filosofia dell'osare, esprimendo una libertà inedita, che raccoglie e abbraccia lo spirito del tempo.


Calopresti racconta molto bene come Versace, adorato dalle sue modelle, le trasformi in un'idea di donna protagonista, forte, volitiva, libera e sicura dei propri desideri anche sessuali, impersonata da Naomi Campbell, Carla Bruni, Claudia Schiffer, Linda Evangelista, che lo stilista fa diventare dive. Grandemente stimato dai suoi collaboratori, il designer rivoluziona anche la passerella, creando per la prima volta uno show di luci innovative e ombre, suoni, video e elementi teatrali, che farà scuola. Introduce grandi artisti della fotografia e della pubblicità.


Calopresti utilizzi preziosi filmati dalle sfilate e inserisce alcune interviste, ma non fa un "documentario di interviste": i suoi testimoni restano sobri e in ammirazione.

Lontano dall'ovvio, il regista monta la scena dell'assassinio dello stilista, che il 15 luglio 1997 cade sotto i colpi di pistola di uno psicopatico, con l'inserimento di scene da uno show di Sid Vicious.


Grandi applausi per un'opera meritevole e pienamente riuscita.





Gianni Versace e le sue celebri modelle



il regista Mimmo Calopresti












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