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Writer's picturePlanet Claire

40 TFF SELEZIONE UFFICIALE FUORI CONCORSO IL CRISTO IN GOLA di ANTONIO REZZA (I, 2022) b/n, 78'

Updated: May 30

Film sperimentale con marcato intento satirico, il geniale Il Cristo In Gola di Antonio Rezza, divertente fin dai titoli di testa, a me è piaciuto moltissimo.


Uscito oggi in prima visione al 40° TFF, è il primo film che vediamo in sala Stampa. Belle risate in sala.

Antonio Rezza è attore di teatro e di cinema, regista, scrittore, caratterizzato da una folle e lucida genialità. Qui scardina le narrazioni del Vangelo in uno spettacolo innovativo per linguaggio e performance. Film surrealista, girato in bianco e nero principalmente nella bellissima Matera.


Molto intelligente e meritevole di attenzione la colonna sonora noise, percussiva, che mescola marcette militari, note sinfoniche, (Beethoven, Bach, Schumann, ...), canti aborigeni, vibrazioni sciamaniche che paiono canti armonici di gola della più remota Asia. Le musiche originali sono dello stesso Rezza e contribuiscono molto significativamente alla riuscita del film.


Il regista ha uno sguardo pasoliniano sui poveri e sui derelitti; evoca atmosfere nonsense tra Buñuel, per l'approccio critico verso la religione, e i Monty Python per il gusto dello sberleffo. Siamo tra il serio e il faceto, la provocazione e l'ironia.


Il film ha avuto una gestazione molto lunga: dal 2004 al 2021.

Gesù, che dovrebbe essere il Verbo, non parla!, urla come un caso psichiatrico e ulula quando compie i miracoli con la sola forza della disperazione, ma al ritmo dello scacciapensieri.

Gesù che non parla con nessuno in tutto il film diventa una figura di un ribelle che vuole portare il Bene, ma ci riesce soltanto parzialmente. Si costruisce emblematicamente la propria croce.

Maria parla -soltanto nella sua mente- un linguaggio pseudo-mediorientale inventato e non intellegibile, (sono antichi canti rielaborati in maniera fantasiosa dallo stesso Rezza): questa idea è cinematograficamente bellissima.

Giuseppe dorme sempre.

Bravi i due interpreti che recitano Erode e Giovanni Battista, che battezza in napoletano.

Manuela Kustermann, l'attrice di teatro d'avanguardia, è la bella voce dell'Arcangelo Gabriele, che indossa panni militari.

Cristo balla un metallico flamenco sull'acqua, quando incontra Erodiade.

Maria Maddalena, dopo alcuni tentativi infruttuosi di lavaggio a mano, lava in lavatrice la pezza di tela su cui Gesù ha lasciato la traccia del proprio volto, che ne esce finalmente pulitissima!

Ponzio Pilato è un raffinato pensatore, (cita il filosofo post-hegeliano Max Stirner). Poi dice, criticando la creazione di Dio: "Dio l'umanità poteva anche risparmiarsela, aveva già dato il meglio di sé con i vegetali. E con la barbabietola ha superato se stesso."

Maria Bretagna, anziana di Matera, famosa nel web, (deceduta nel 2022), impersonifica il Diavolo e tutto il tempo fa raccomandazioni di saggezza banale, chiacchiere spiazzanti a Gesù e domande moleste, in dialetto della Basilicata, con risultati spassosi. Lo sfida a far piovere, "se è vero che ha i poteri del figlio di Dio". E gli raccomanda di iscriversi alla SIAE per i diritti d'autore sulla creazione.

Gesù si impegna disperatamente nella moltiplicazione dei pani, dei pesci e del vino, e moltiplica anche le persone: con effetto "Matrix", crea alcune coppie di gemelli.

Bravi anche i giovani attori che interpretano i miracolati.

L'Ultima Cena si svolge in mare, su una agitata battigia, con tanto di direttore di sala da pranzo.

Gli episodi tratti dai Vangeli non hanno la natura della gag, sono un insieme narrativo coerente, che si potrebbe definire filologico se non fosse per la travolgente e spudorata reinterpretazione in chiave tragicomica che ne da l'autore.

Una scena disturbante è quando Gesù-da-vecchio/Dio crocifigge il proprio figlio, il bambino neonato. Il bambino di pochi mesi è il vero figlio, Giordano Rezza, oggi quattordicenne, quella scena fu girata nel 2009.

Alla fine Gesù se ne va con una comitiva di turisti molto ordinaria.


Il rapporto critico con la Madre, una bellissima Stefania Saltarelli, si rivela con la Salita al Golgota. Maria segue il figlio nella sofferenza terrena, lo accudisce nei frequenti mancamenti: Cristo si accascia su Maria emulando la Pietà di Michelangelo, è un Cristo iconograficamente già morto.

Ma poi Maria diviene carnefice del suo figlio e il rapporto diviene clamorosamente ambiguo. Tutto si avviluppa su di sé, in maniera violenta, ma è proprio questo il significato (o l'assenza di significato) ultimo delle Scritture, per Rezza.


Il regista, Leone d'Oro alla Biennale Teatro 2018 a Venezia, dice: "Fare un film su Cristo senza alcun ausilio produttivo, senza la sicurezza che il film esca in sala, senza pagare nessuno e soprattutto senza ricevere soldi in compenso è un’esperienza che ogni ateo praticante dovrebbe imporsi."


Dopo la proiezione Stampa e la proiezione ufficiale di oggi, nella prima serata del festival, (venerdì 25 novembre 2022), le repliche al Torino Film Festival sono sabato 26/11/2022, ore 12.00 Cinema Romano – sala 2 domenica 27/11/2022, ore 14.30 Cinema Greenwich – Sala 3




il regista Antonio Rezza


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