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Writer's picturePlanet Claire

27° Festival CinemAmbiente Torino, 4-9 giugno 2024

Il ​torinese Film Festival CinemAmbiente  è la più importante manifestazione italiana dedicata ai film a tema​tica ambientale.

Il Festival fu fondato nel 1998 da Gaetano Capizzi e Stefano Susca.


​Organizzato dal Museo Nazionale del Cinema​, ​è da quest'anno diretto da Lia Furxhi.

Furxhi, già production manager di cinema indipendente, (Davide Ferrario, Daniele Gaglianone, tra i registi con i quali ha collaborato), si è poi specializzata nella organizzazione e programmazione di vari film festival; è autrice di un saggio ​che analizza il cortometraggio italiano (Le Forme del Corto​, 2007); e soprattutto è ​stata ​p​rincipale collaboratrice del​lo storico direttore​ di Cinemambiente, Gaetano Capizzi, scomparso prematuramente lo scorso anno, cui il Festival di quest'anno è dedicato.


Cinemambiente​ è giunto alla 27° edizione: si svolge dal 4 al 9 giugno 2024 a Torino e vi è la possibilità di seguirlo on-line sulla piattaforma OpenDDB, dove una selezione dei titoli in cartellone sarà visibile in replica, tramite il sito www.festivalcinemambiente.it fino al 18 giugno 2024.


​Una informazione importante: tutto il festival è a accesso libero e gratuito!


L’edizione 2024 presenta 76 film, provenienti da 27 Paesi e da quattro continenti.

Le sezioni sono quelle abituali: il Concorso Documentari, il Concorso Cortometraggi e le due sezioni non competitive Made in Italy e Panorama.

A queste si aggiungeranno alcune proiezioni speciali.


La crisi ambientale, il cui confine tra globale e locale si assottiglia sempre di più, ha fatto emergere problemi annosi irrisolti, r​endendoli più pressanti.

Tra i temi rappresentati nei vari film troveremo gli eventi meteorologici estremi; il tema del Conservazionismo; la tutela delle specie animali e vegetali vicine all'estinzione definitiva; l’inquinamento dei poli industriali, che è sotto gli occhi di tutti; e l'inquinamento nascosto nei fondali oceanici; la tragedia degli allevamenti intensivi ​animali sulla terra e nel mare; la ricerca di nuove strategie ecologiche (dal carbonio blu, alla carbon tax, ai funghi in grado di mangiare la plastica, all’agricoltura rigenerativa); l'incontro con il movimentismo di base e con i gruppi ambientalisti spontanei, i cosiddetti  “Protettori della Terra”.


Il Festival si aprirà martedì 4 giugno, ore 21:00, al Cinema Massimo ​(Sala Cabiria​) con ​il film Amazonas, Maior Rio do Mundo diretto dal portoghese Silvino Santos nel 1918, capolavoro del Cinema muto, primo pionieristico lungometraggio girato in Amazzonia. Vedremo l'Amazzonia all'inizio del ventesimo secolo, in rari fotogrammi di flora e fauna, le città affacciate sulle due rive del gigantesco fiume sudamericano, la popolazione indigena Witoto, mentre sorgevano le prime industrie della regione in mano alle élite locali.

L'Amazzonia è una regione dalle risorse immense e straordinarie, la cui perdita e devastazione è oggi un problema ambientale globale.

Potremo vedere questo film grazie a un ​recente fortuito ritrovamento della pellicola, che era stata trafugata.

Il film muto sarà musicato dal vivo dall'affermato compositore torinese Alberto Tafuri, che suonerà pianoforte, sintetizzatori e strumenti elettronici.


La serata di chiusura sarà affidata al nuovo film del francese Luc Jacquet, il regista che nel 2005 vinse il Premio Oscar per il Miglior Documentario con La Marcia dei Pinguini. Il nuovo film si intitola Voyage au Pole Sud. Il regista torna in Antartide, una regione magnetica, trent’anni dopo la sua prima spedizione. I tre direttori della fotografia Christophe Graillot, Jèrome Bouvier e Sarah Del Ben ci offrono immagini di bellezza sublime e la voce narrante dello stesso regista compone un racconto iniziatico che ci farà entrare nel cuore di una natura selvaggia e grandiosa, in un luogo di indicibile meraviglia che supera e trascende l’essere umano, ​una regione che non può essere persa e che d​eve essere  protetta prima che sia troppo tardi.


Il Premio Stella della Mole Green sarà attribuito a un artista che attraverso il linguaggio cinematografico p​orta nella sua opera temi legati all’ambiente e alla natura: il grande maestro Bruno Bozzetto (​premiazione marted​ì 4 giugno, ore 19:00, Mole Antonelliana​, Aula del Tempio). Ambientalista ante litteram, dagli esordi della sua carriera alla fine degli anni Cinquanta, ha saputo con umorismo profetico e a volte feroce individuare le crepe del nostro rapporto con il mondo, destinate nei decenni a diventare voragini. 

​Una vastissima produzione –più di trecento lavori tra cortometraggi, lungometraggi, caroselli, spot, sigle televisive e film didattici. Tanti i suoi titoli e tanti i suoi personaggi iconici –dal Signor Rossi a Cavallette a Vip Mio Fratello Superuomo. I temi frequentati nella sua opera sono l'inquinamento asfissiante, il traffico ​automobilistico incontenibile, l'impatto devastante del turismo di massa e del consumismo famelico, iuna visione ironica e sfiduciata dell’essere umano, della sua stupidità, dei suoi comportamenti distruttivi e autodistruttivi che rendono risibile ogni supponenza antropocentrica.

Bruno Bozzetto negli ultimi anni ha abbracciato la causa animalista, a cui l’autore ha deciso di dedicare il resto della sua vita, per ​"dare voce a chi non ha voce​".  A questo nobile causa Bozzetto consegna i suoi lavori recenti: il cortometraggio Sapiens? (2023) apre l’omaggio a lui dedicato dal Festival (domenica 9 giugno, ore 15:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), e sarà seguito dalla proiezione di una selezione di cortometraggi firmati dal maestro dell’animazione nell’arco di un quarantennio: Una vita in scatola (1967), Il Signor Rossi a Venezia (1974), Mister Tao (1988), Cavallette (1990), Big Bang (1990), Neuro (2004), Il ​Bello della ​Differenza (2006).


Per il terzo anno consecutivo, il Festival presenta altresì, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, una mostra ​fotografica allestita nel bellissimo Cortile del Rettorato, via Po 17, nel centro cittadino torinese. In quest’edizione, l’esposizione è dedicata alle opere del fotografo sudafricano Gideon Mendel, che ha raccontato gli anni finali dell’apartheid, l’AIDS e infine le drammatiche conseguenze della crisi climatica, in particolare le inondazioni in tredici diversi Paesi. Il lavoro di documentazione, Drowning World, (mondi che affondano) è stato pubblicato da National Geographic, Geo e The Guardian’s Weekend Magazine.


​Il festival porterà anche il c​onsueto appuntamento con Il Punto di Luca Mercalli e  l’annuale report del meteorologo sullo stato di salute del Pianeta​; il talk dedicato alla biodiversità e​ alla conservazione del Wildlife​; il dibattito generale sulle c​ittà dove vivere meglio; l'interrogativo su ​"Torino citt​à degli alberi?​".


T​utte le informazioni qui: https://www.festivalcinemambiente.it/it/


​E il programma in dettaglio giorno per giorno qui:







Gaetano Capizzi (1960-2023), fondatore del Festival Cinemambiente










Stefano Susca (1959-2016), co-fondatore del Festival








Lia Furxhi, la attuale direttrice del Festival









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