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Writer's picturePlanet Claire

Tití Me Preguntó video musicale directed by Stillz (2022) musical artist: Bad Bunny

Updated: Feb 1

Una canzone rap ispanofona di gigantesco successo il cui video inizia con qualcosa di piuttosto insolito nella sottocultura rap: innanzitutto immagini di grande qualità visiva e poi una tematica anti-patriarcale, o quanto meno una rapida, istantanea riflessione sulla cultura patriarcale.

Cliccando qui sopra sulla parola video sottolineata vedi il clip delle scene di cui parlerò.


L'artista è Benito Antonio Martínez Ocasio, conosciuto in tutto il mondo come Bad Bunny, puertoricano, che ebbe il coraggio di disubbidire alle case discografiche e lanciò la lingua spagnola nella musica rap, ottenendo un successo planetario.

Il video di questa canzone famosissima è stato affidato a un importante fotografo e eccellente regista pubblicitario e di video musicali, Stillz, colombiano-americano basato a Los Angeles, che ha fatto una intro cinematografica molto apprezzabile.


I timbri degli strumenti di questa canzone sono di qualità, ottimi l’arrangiamento e il missaggio: una bella produzione artistica.


Tití Me Preguntó significa "Zia mi ha chiesto". "Titi" è "zia" detto in maniera affettuosa familiare in dialetto puertoricano.

Il titolo completo della canzone continua con Pa Un VIP ("come un VIP") e Bad Bunny parla di sé dicendo che quando era piccolo la zia gli chiese quante fidanzatine avesse, a dire che nella cultura delle famiglie puertoricane i maschi ricevevano un imprinting che fissava, "catechizzava" l'attitudine di donnaiolo per tutta la vita.

Nella canzone Bad Bunny dice che ama cambiare ragazza tutti i giorni, senza impegnarsi con nessuna, senza alcun progetto di relazione stabile e nozze, ma nel video alla fine sposerà una donna angelicata.

La street culture esalta l'orgoglio e la mascolinità alludendo a una appropriazione simbolica delle prerogative patriarcali, fondanti della cultura puertoricana. È un codice di comportamento tipico di tutta la sotto-cultura marginalizzata del rap, che ha dilagato come modello universale generazionale.


Il video, girato a New York City, è bello e ha una eccellente qualità di regia.

Nella prima scena si vede una carrellata lenta che si avvicina con movimento perpendicolare alla linea d'azione della scena, in un vicolo di palazzi popolari. Nel vicolo Bad Bunny è un bambino e offre un fiorellino a una bambina, che rifiuta il dono. Nella scena dopo, entriamo in un interno latino-americano perfetto. I sogni romantici del bambino sono smontati da una procace zia truccatissima con unghione plastificate che instilla nel piccolo l'idea che è giusto e figo per un maschio essere uno "sciupa-femmine" e avere un sacco di donne. Tití (zia) dice al bambino (un attore bambino molto bravo): "Sei così bello, nipotino mio, devi avere tante fidanzate a scuola, vero che hai tante fidanzate?" E vediamo che il bambino si beve quelle parole, se ne lascia plasmare.

Arriva una ragazzina, anche lei nipote della stessa zia. Sentendo la conversazione della zia con il bambino, (magari è il suo fratellino), la ragazzina dice alla zia, "Zia, anch'io a scuola ho tre fidanzati!" La zia subito replica: "Che? Ma che cosa dici! Hai tre fidanzati a scuola?? Ti do un ceffone..!": è la stessa zia che un momento prima stava propagandando al maschietto di avere tante ragazze.


Con questa scena, il regista Stillz ha immesso contenuti anti-patriarcali molto validi in una canzone rap... Per quel che ne so, è la prima volta. Il regista sottolinea la cultura maschilista nell'ambiente latino-americano, dove già in seno alla famiglia una pesantissima discriminazione viene fatta tra il maschio e la femmina.


A quel punto il parlato finisce e inizia la musica.

Siamo nelle strade ben filmate del Bronx. Bad Bunny è diventato adulto, lo vediamo che si gode la vita "da VIP" e si diverte. Inizia il recitativo del rap. L'artista canta le sue innumerevoli relazioni casuali con le ragazze e canta che si ricorda quando Zia gli aveva chiesto se aveva tante fidanzate. (Tití me preguntó si tengo muchas novia')

Il video prosegue con immagini dell'artista in strada come un boss tra i suoi seguaci, circondato da donne iper- sessualizzate e dagli inevitabili culi che si dimenano.


Un giorno Bad Bunny riceve una telefonata in una cabina telefonica, è la zia, con voce più anziana, sono passati un po' di anni. Tití, in contraddizione con i messaggi impressi sul nipote nell’infanzia, gli chiede di mettere la testa a posto, di scegliersi una ragazza seria e di lasciare la vita casuale della strada, che è mal vivere. (Oye, muchacho ‘el diablo, azaroso / Suelta ese mal vivir / Que tú tiene’ en la calle / Búscate una mujer seria pa’ ti / Muchacho ‘el diablo, coño.”)

Un momento dopo il musicista viene rapito, gettato in un van, dove durante il viaggio è ripulito a forza, pettinato, vestito elegantemente, e trascinato di peso... alle sue nozze.

Sceso dal van, si trova in un parco dove è allestita una cerimonia nuziale, dal cielo scende la sua ragazza, (è quella vera del rapper al momento in cui è stata pubblicato l'album Un Verano Sin Ti in cui è inclusa questa canzone, nel maggio 2022).

La sposa nella finzione del video è la modella e influencer Gabriela Berlingeri, anche lei puertoricana, con cui l'artista ha avuto una relazione durata circa cinque anni. I due si sposano davanti all'altare fictional. (Nella realtà si lasciarono aspramente alcuni mesi dopo.)


Il video è un omaggio alla cultura latina, con le sue contraddizioni; il contenuto di antropologia sociale è potente.

Ne ho voluto parlare per la sorpresa di vedere una esposizione consapevole dei maschilisti meccanismi di genere in un video rap e per la altissima qualità cinematografica del video.



il rapper puertoricano Bad Bunny





le nozze immaginarie di Bad Bunny nel video





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