titolo italiano: La Stanza Accanto
regia di Pedro Almodóvar
sceneggiatura di Pedro Almodovar
tratto dal romanzo di Sigrid Nunez, affermata scrittrice nordamericana, What Are You Going Through (2021), tradotto in italiano con Attraverso la Vita.
fotografia di Eduard Grau, cinematographer di grande talento, nato a Barcelona, lavora con i più grandi cineasti
costumi di Bina Daigeler, che con il regista sceglie i bellissimi colori decisi dell'abbigliamento e gli elegantissimi outfit, per un film visivamente molto curato
musica di Alberto Iglesias, abituale collaboratore del grande regista
durata 1h47’
Leone d’Oro come Miglior Film alla 81° edizione della Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2024, che arriva un po' come riconoscimento tardivo alla grande carriera del regista. Penso infatti che un premio per il Miglior Film, Almodóvar avrebbe dovuto vincerlo già con Donne sull'Orlo di una Crisi di Nervi (1989) e con Parla con Lei (2002).
SINOSSI
La scrittrice di successo Ingrid è Julianne Moore.
La reporter di guerra Martha Hunt è Tilda Swinton.
Un tempo grandi amiche, le due donne si erano perse di vista, ma si incontrano di nuovo in circostanze estreme, ritrovando immediatamente la loro amicizia leale e assoluta. Martha è malata oncologica terminale e chiede a Ingrid di accompagnarla verso la fine. In maniera inaspettatamente dolce e molto sobria, affronteranno insieme i ricordi di una vita avventurosa, la rielaborazione dei propri errori individuali effettuata senza perdere di vista il rispetto di sé, il tema del tempo che trasforma e della perdita, la ineludibile morte, che può essere -in extremis- scelta e non soltanto subíta.
Le due attrici offrono una prova di magistrale bravura. Julianne Moore, in particolare: la sua performance è un capolavoro di maturità interpretativa. Da Tilda Swinton ci aspettiamo sempre il suo affascinante talento che combina eccentricità e raffinatezza attoriale.
Almodóvar è un grande regista con un talento narrativo notevolissimo; il film inizia come un impeccabile Hitchcock che ci porta da subito dentro la storia in maniera splendente.
La vicenda è commovente e offre riflessioni con profondità e leggerezza al tempo stesso.
Il film si sviluppa in modo asciutto, essenziale, rigoroso. È cinema di introspezione, ma portato allo spettatore con lievità. I temi della mortalità, della solitudine, delle relazioni umane, della malattia oncologica, dell’eutanasia -che il regista onorevolmente difende- sono presentati senza angoscia, in maniera minimalista e seria, ma mai senza il tipico brio del regista. The Room Next Door è il primo film in lingua inglese di Almodóvar, fatto che gli angolofoni madre lingua troveranno sicuramente un po' anomalo. È sorprendente e ammirevole osservare come Almodóvar, con grande maturità, sia se stesso, esuberante colorato creativo vivace, ma abbracci la sensibilità cinematografica nordamericana. Assente il melodramma, assente una narrazione strappalacrime. Il risultato ci lascia con un sobrio filo sottile di malinconia e ci arricchisce di una esperienza estetica pervasiva, fondamentale.
Martha da giovane è interpretata da Esther-Rose McGregor, (figlia dell’attore Ewan McGregor).
Michelle, figlia di Martha, è anche interpretata da Tilda Swinton.
Damian è un personaggio maschile del passato delle due protagoniste, ex amante sia di Martha sia di Ingrid, è interpretato da John Turturro. Accademico che tiene conferenze sul cambiamento climatico, il suo personaggio serve una riflessione crepuscolare sul legame tra i cambiamenti personali e collettivi e soprattutto crea un parallelo poetico tra la donna morente e il nostro pianeta morente. (A me non è piaciuto Turturro in questo ruolo non protagonista, l’ho trovato un po' piatto, non adatto.)
Tilda Swinton, che lavora con Almodóvar da The Human Voice, il cortometraggio del 2020 che riprende il monologo drammatico di Cocteau, intervistata, racconta con parole importanti: “Mi sono immersa subito nella fiaba che Pedro ha immaginato, perché questo film così duro è, ai miei occhi, una favola (…). La certezza è che siamo mortali e che, sì, tutti moriamo. Non so quando abbia preso piede (nella società, ndr) l’idea che potessimo sfuggire alla morte o darle battaglia. So però che questa negazione del ritmo naturale della vita ci impedisce di vivere a pieno sulla terra. È lo snodo narrativo che consente a Pedro di toccare tutti i diversi rami dell’albero; dal negazionismo della nostra mortalità discende quello del cambiamento climatico, della violenza, dei genocidi. È una fantasia cieca e infatti, nel film, risulta maligna e pericolosa perché ingannevole, mentre, al contrario, la realtà è natura, amicizia, arte. Accettazione.”
L'attrice prosegue: “C’è qualcosa di incredibilmente toccante in chi accetta di accompagnarti verso la fine, pur essendone terrorizzato. (…) Ancora mi commuove, so quante persone malate vedranno questo film e desideravo restituire sentimenti reali senza un grammo di falsità. Non ho mai cercato la performance recitativa, solo sincerità.” e aggiunge: “Ci sono molte parole per descrivere questa scelta: eutanasia, suicidio, che è il temine più brutale. Io ho interagito con le associazioni che parlano di ‘morte con dignità’, mi sembra l’espressione più giusta. È una battaglia che sostengo.”
L’attrice britannica commenta l’estetica del film: “Il senso del colore di Pedro è noto, io ne ho davvero scoperto la forza sul set de La voce umana. Ricordo una leggera esperienza extracorporea mentre indossavo l’abito scarlatto di Balenciaga. ‘Ecco’ avevo pensato ‘ora sono davvero una donna almodovariana’. Posso definirmi una stalker di Almodóvar, conosco tutto il suo cinema, la sua palette di colori. Quando abbiamo visitato la prima volta la ‘casa nel bosco’ (la casa di architettura modernista nell’Up State New York utilizzata nel film come meraviglioso retreat, ndr) era arredata dai proprietari con tonalità smorzate, molto eleganti. Siamo tornati una settimana dopo ed era stata rivisitata da Pedro: divani rossi e verdi, poltrona gialla, enorme mimosa. Julianne Moore ha esclamato: ‘Non abbiamo questo in America!’. ‘Non importa’ le ho detto ‘Non è l’America, anche se la storia si svolge lì, qui siamo nell’universo di Almodóvar’. Un mondo vibrante dove una donna sta morendo eppure indossa una maglia verde squillante. È indicativo di un atteggiamento pacificato verso la vita e la sua fine. C’è un momento che amo molto, quando Martha, volto pallidissimo già oltre la vita terrena, si dipinge le labbra con un rossetto sfacciato. È una mia idea, una citazione da Narciso Nero di Michael Powell, regista che venero.”
Il rossetto dal rosso vibrante sarà utilizzato da entrambe le protagoniste, a sottolineare la connessione emotiva tra le due donne.
Segnalo una scena cinematograficamente molto bella in cui la protagonista Ingrid (Julianne Moore) parla con un poliziotto del New Jersey, l'agente Flannery, interpretato dall'eccellente attore italiano-americano Alessandro Nivola: i due personaggi discutono e il poliziotto esprime con violenza le sue idee cristiane fondamentaliste.
In un'altra delle molte scene visivamente perfette, cade una impalpabile nevicata rosa sulla città di New York, la neve è rosa per il cambiamento climatico: la scena ben accompagna l’elegia di una donna e di un pianeta morenti.
Nel rapporto di solidarietà amicale tra i due personaggi femminili protagonisti, il film mostra come il confronto con il dolore, la perdita e l'inevitabile morte possa portare a un'accettazione più profonda e -inaspettatamente- al riconoscimento della bellezza della vita .
filmografia di Pedro Almodóvar
CORTOMETRAGGI
1974
Film político
Dos putas, o historia de amor que termina en boda
1975
La caída de Sódoma
Homenaje
El sueño, o la estrella
Blancor
1976
Sea caritativo
Muerte en la carretera
1977
Sexo va, sexo viene
1978
Salomé
1985
Tráiler TV per Amantes de lo Prohibido!
1996
Pastas Ardilla pubblicità TV
2009
La concejala antropófaga (con lo pseudonimo di Mateo Blanco regista e di Harry 'Huracán' Caine come sceneggiatore)
2020
The Human Voice
2023
Strange Way of Life
LUNGOMETRAGGI
1980
Pepi, Luci, Bom y Otras Chicas del Montón
1982
Laberinto de Pasiones
1983
Entre Tinieblas
1984
¿Qué he hecho yo para merecer esto?
1986
Matador
1987
La Ley del Deseo
1988
Mujeres al Borde de un Ataque de Nervios (premio Goya a la Mejor Película)
1989
¡Átame!
1991
Tacones Lejanos
1993
Kika
1995
LaFlor de Mi Secreto
1997
Carne trémula
1999
Todo Sobre Mi Madre (premio Goya a la Mejor Película, Óscar al Miglior Film Straniero)
2002
Hable con Ella (Oscar alla Migliore Sceneggiatura Originale)
2004
La Mala Educación
2006
Volver (premio Goya a la Mejor Película)
2009
Los Abrazos Rotos
2011
La Piel que Habito
2013
Los Amantes Pasajeros
2016
Julieta
2019
Dolor y Gloria (premio Goya a la Mejor Película)
2021
Madres Paralelas
2024
The Room Next Door / La habitación de al lado (Leone d'Oro per il Miglior Film alla 81° Mostra del Cinema di Venezia)
alcune scene del film
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