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THE POWER OF THE DOG di Jane Campion (NZ, 2021)

La premiatissima regista neozelandese Jane Campion porta sullo schermo un romanzo Western "regionale", cioè un romanzo che ha avuto fama locale, dello scrittore Thomas Savage, autore di romanzi Western ambientati nel Montana. Questo, The Power of the Dog, fu scritto nel 1967. Campion ne da una versione cinematografica aderente al libro.

The Power of the Dog è una citazione biblica, il cui senso ci sfugge tra le varie metaforiche interpretazioni del Vecchio Testamento. In realtà, le parole hanno un significato visivo perché ombre sulla montagna assomigliano alla testa di un cane con le fauci spalancate.

Sarebbe importante vedere il film non su Netflix, dove è attualmente accessibile, ma su grande schermo, per la notevole bellezza delle scene naturali, purtroppo non è possibile, ci tocca lo schermo televisivo. I paesaggi sono magnifici e filmati in modo eccelso, volentieri si rimirano per lunghi momenti sospesi. La trama ha molti risvolti intimisti, che lasciano il tempo di rimirare appunto i paesaggi: prevalgono le emozioni e l'interiorità in ciascun personaggio. L'attore inglese Benedict Cumberbatch, (apprezzato in The Imitation Game, 2014, nelle vesti di Alan Turing), non è soltanto bravo, è bravissimo, assolutamente eccellente: qui è Phil Burbank, un mandriano rude che si porta dentro un frustrante segreto. Jesse Plemons, (visto anche in Breaking Bad negli episodi del 2012-13), è il fratello George Burbank, uomo sensibile, serio e dignitoso, che si innamora della vedova Rose Gordon, che qui è Kirsten Dunst, (già girlfriend di Spider Man dal 2004 al 2007). Molto bravo anche il figlio di lei, Peter, il giovanissimo Kodi Smith-McPhee, (già il Nightcrawler di X-Men Apocalypse, 2016). Il colpo di scena delittuoso del finale migliora enormemente il film e da infine il giusto sviluppo alla trama, (poco convincente, o che comunque difetta un po' per fissità, nella parte dove Rose Gordon discende la china dell'alcolismo a causa delle umiliazioni inflittele dal cognato). Personalmente, attribuiamo una menzione speciale alla musica del film, composta dal musicista inglese Jonny Greenwood, già Radiohead, che firma qui una colonna sonora di eleganza, raffinatezza, sobrietà profondamente ammirevoli.

Nelle foto: Benedict Cumberbatch, grandissimo

La regista Jane Campion vince con questo film il Leone d'Argento alla 78° Mostra di Venezia, settembre 2021 Jesse Plemons e Kirsten Dunst sono una coppia anche nella vita reale Kodi Smith-McPhee

Jonny Greenwood, membro dei Radiohead, è l'autore della bellissima colonna sonora






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