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THE OLD OAK di Ken Loach (GB, 2023)

A 87 anni, il grande regista britannico firma un'opera molto valida e commovente, che è parte della sua toccante trilogia che ha per tema la situazione socio-politica attuale della Gran Bretagna, con il disastroso scardinamento del mondo del lavoro, l'aggravamento della povertà dei ceti bassi, l'ignoranza, l'isolamento, l'alienazione.


La trilogia, molto bella, delle ultime tre opere di Loach comprende:

I, Daniel Blake (2016)

Sorry We Missed You (2019)

The Old Oak (2023)


Speriamo vivamente che The Old Oak non sia l'ultimo film del grande regista britannico, che non sia il suo testamento. Se è il suo addio, è magistrale.


Tipico il suo bellissimo modo di narrare: con pochi semplici e profondi tratti ci immerge in una realtà vivissima.

Le sue storie e i suoi personaggi rimangono con noi spettatori.

Un realismo disadorno, un rigore radicale, perché Ken Loach non ha bisogno di aggiungere altro.


Scritto con il suo sceneggiatore Paul Laverty, il film è idealmente e storicamente collegato all'onda degli Angry Young Men degli Anni Cinquanta, a quel British Social Realism che ha segnato un'epoca.

La vicenda di The Old Oak gira intorno al suo protagonista TJ Ballantyne (l'attore Dave Turner, che con Loach ha lavorato a tutti i film di quest'ultima trilogia) e a un paesino nella Durham County nell'Inghilterra del Nord.

TJ ha un pub, The Old Oak (la vecchia quercia), fulcro del microcosmo, un villaggio di ex-minatori di carbone.

Il governo fa arrivare un folto gruppo di profughi siriani nel paesino, accolti -come possiamo immaginare- da diffidenza e odio da una parte degli abitanti e con compassione e solidarietà da una parte virtuosa e empatica della popolazione.


Yara (l'attrice principiante Ebla Mari) è una giovane siriana che affiancherà TJ coniugando l'aiuto alla sua comunità nel percorso di integrazione con il sostegno alle classi più povere locali, delle cui condizioni misere e dissestate gradualmente si accorge.


L'integrazione è un duro percorso e il messaggio di Loach è di accogliere tutte le povertà, tutte le disperazioni, tutti gli spaesamenti, inclusi quelli della gente locale, creando un supporto reciproco che è l'unico modo di dare agli oppressi una speranza che li accomuna e salva.


TJ Ballantyne e il suo pub cadente


il pub sarà trasformato in una mensa gratuita in cui persone in difficoltà e famiglie di immigrati potranno soddisfare il bisogno primario di alimentarsi decentemente, vincere l'isolamento e il senso di inferiorità sociale e, non ultimo, ritrovare la speranza in una società più giusta



la giovane siriana Yara (Ebla Mari) ha, come TJ, gravi lutti da elaborare



Il regista Ken Loach con il suo cast al Festival di Cannes nel maggio 2023

Il film ha vinto il Premio del Pubblico al Festival di Locarno nell'agosto 2023


il coraggioso regista Ken Loach, autore dagli alti ideali




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