seconda stagione, dieci episodi
autore e regia: Christopher Storer, il creatore della serie, con la collaborazione di altri registi
Questi i registi per i ventotto episodi delle tre stagioni:
Christopher Storer, diciannove episodi (2022-2024)
Joanna Calo, sei episodi (2022-2024)
Ramy Youssef, un episodio (2023)
Ayo Edebiri, un episodio (2024)
Duccio Fabbri, un episodio (2024)
genere: comedy-drama
La seconda stagione è uscita negli USA il 23 giugno 2022, visibile in Italia dal 5 ottobre 2022.
Diffusa soltanto in internet.
In Italia si vede (ufficialmente) su Disney+.
personaggi principali:
Jeremy Allen White è Carmen 'Carmy' Berzatto
Ayo Edebiri è Sydney Adamu
Liza Colón-Zayas è Tina Marrero
Ebon Moss-Bachrach è Richard 'Richie' Jerimovich
Lionel Boyce è Marcus
Jamie Lee Curtis è Donna Berzatto
Bob Odenkirk è Uncle Lee
The Bear, una delle serie più premiate degli ultimi anni, torna con una seconda stagione che mantiene in parte le promesse della prima, offrendo un'esperienza televisiva avvincente, fatta di spessore psicologico e complessità narrativa. Una delle caratteristiche distintive di The Bear è il bilanciamento tra i momenti di alta tensione con attimi di profondità emotiva e riflessione. Le scene in cucina frenetiche sono immersive e continuano a trasmettere allo spettatore l'urgenza che i personaggi vivono quotidianamente.
La seconda stagione riprende esattamente dove la prima si era interrotta, con Carmy Berzatto (Jeremy Allen White) e il suo team alle prese con il processo di trasformazione del sandwich shop di famiglia, a Chicago, in un locale di alta cucina. La trasformazione non è soltanto fisica e logistica, ma anche emotiva e relazionale. I personaggi affrontano paure, insicurezze e traumi personali mentre lavorano incessantemente per realizzare il sogno di Carmy. Il tono della narrazione è improntato alla iper-sensibilità, ma evita di scadere nel melodrammatico.
Ma vediamo che cosa la seconda stagione aggiunge alla eccellente prima stagione.
Una delle storie nuove portate dalla seconda stagione è la evoluzione del personaggio di Richie (Ebon Moss-Bachrach), che si era distinto nella prima stagione per la sua inaffidabilità, antipatia e un atteggiamento sarcastico e oppositivo. Nella seconda stagione, nell'episodio 7 intitolato Forks, Richie affronta un percorso di trasformazione personale. Alle prese con il suo senso di insoddisfazione, di fallimento personale e con la difficoltà di trovare il proprio posto all'interno del nuovo progetto del ristorante, viene inviato a fare un’esperienza in un ristorante di lusso, (le scene sono ambientate in un ristorante immaginario ispirato a uno dei più prestigiosi ristoranti newyorkesi nel distretto di Flatiron, dal servizio impeccabile e la assoluta attenzione ai dettagli). Lo stage incide profondamente sulla arroganza di Richie, curandola con l'imposizione di un 'bagno' di umiltà, che gli permetterà di sviluppare notevoli competenze e di trovare un senso definitivo nel suo lavoro e di conseguenza nella sua vita. Con questo periodo di formazione Richie comprende il valore della disciplina, del servizio e del lavoro di squadra. La sua esperienza lo porta a diventare più consapevole di sé stesso e a trovare una nuova motivazione, per migliorare professionalmente e così per riappacificarsi con alcuni aspetti della sua vita privata. Questa crescita del personaggio, una vera e propria redenzione, crea una nuova dinamica all'interno del gruppo. Richie evolve da un personaggio in bilico tra cinismo, frustrazione e disperazione in un essere umano che cerca molto attivamente di migliorare se stesso e di supportare il successo collettivo del ristorante. La sua storia, con questa forte enfasi sul concetto di redenzione, ci parla della possibilità di costruire qualcosa di bello nonostante il caos e il dolore.
Questa seconda stagione esplora ulteriormente le dinamiche interne del gruppo, mettendo in luce i conflitti e le alleanze che si formano nello stressante ambiente di lavoro della cucina.
Il rapporto tra Carmy e Sydney (Ayo Edebiri) si sviluppa e Sydney emerge come co-protagonista. La loro interazione, fatta di stima reciproca ma anche di tensioni latenti, offre alcuni momenti toccanti.
La sous-chef Sydney Adamu, con la sua freschezza di giovane donna, continua a essere uno dei personaggi più dinamici della serie e a avere un ruolo centrale nella trasformazione del locale. Conosceremo meglio la sua storia, in particolare nell'episodio 3, Sundae. Con l'obiettivo di far crescere il ristorante e di elevare il livello gastronomico della cucina, Sydney si impegna a fondo per perfezionare il menu e portare nuove idee creative esplorando la scena culinaria di Chicago, facendosi forza combattendo la propria solitudine. Tuttavia, questa determinazione la mette sotto grande pressione. Sydney è anche alle prese con l'incertezza e il timore di fallire, sia per il ristorante sia per se stessa. Mentre cerca -con sana ambizione- di dimostrare il proprio valore e la propria visione, cerca pure di gestire le relazioni interpersonali e le dinamiche di potere all'interno della cucina. La giovane si evolve non solo come chef, ma anche come leader, lottando per trovare un suo equilibrio privato. La sua determinazione e il suo talento rimangono al centro della trama, contribuendo in modo significativo all'atmosfera vibrante del ristorante. Sydney si trova a confrontarsi con la solitudine e con il peso delle aspettative che impone a se stessa. Vive in un piccolo appartamento a Chicago, che riflette il suo stile di vita modesto e focalizzato sul lavoro. La sua casa, pur essendo semplice, è piena di strumenti da cucina e libri di cucina, a riprova della sua dedizione totale alla sua carriera. La seconda stagione mostra la relazione di Sydney con il padre, che appare in alcune scene. Questo rapporto è importante per comprendere le motivazioni di Sydney: suo padre è un sostenitore delle sue scelte, ma al tempo stesso le ricorda l'importanza di prendersi cura di se stessa e di non trascurare la propria vita personale in nome del successo professionale. Questi momenti familiari rivelano un lato più vulnerabile di Sydney. Il personaggio è emblematico di tutte le giovani donne che cercano di navigare tra le pressioni del lavoro e la necessità di coltivare una vita personale soddisfacente.
Un'altra storia molto importante per questa seconda stagione è la vicenda della madre di Carmy, nell'episodio 6 dal titolo Fishes, che porta dentro una storia decisamente pesante. Si tratta di un flashback, che si distingue per la sua intensità e l'eccellente cast, tra cui Jamie Lee Curtis e Bob Odenkirk. Durante una cena della vigilia di Natale in casa Berzatto, possiamo assistere alle dinamiche gravemente disfunzionali della famiglia. Jamie Lee Curtis interpreta Donna Berzatto, la madre di Carmy. Donna è un personaggio complesso, che alterna momenti di estrema affettuosità a esternazioni di rabbia repressa e instabilità emotiva. Sostanzialmente è una donna disperata. Il suo comportamento durante la cena, con improvvisi scatti d'ira e un uso eccessivo di alcool, mostra quanto la sua personalità abbia influito negativamente sullo sviluppo di Carmy e di suo fratello Michael. Bob Odenkirk interpreta lo Zio Lee, un amico di famiglia, che ha una relazione con la madre. Durante la cena, c'è una scena particolarmente tesa tra lui e Michael (Jon Bernthal). Uncle Lee fa un commento provocatorio che innesca una discussione violenta con Michael e questo scontro rappresenta l'implosione delle dinamiche familiari tossiche che circondano i Berzatto. L'intero episodio è fortemente claustrofobico anche per lo spettatore, per la scelta di ambientare l'azione attorno alla cena di famiglia. Per raccontare il caos e la rumorosità della famiglia italiano-americana, le affollate scene corali sono chiaramente ispirate al grande cinema classico (Coppola, Scorsese, Zemeckis, ...) che ha narrato la vita degli italiani-americani nel Novecento. La performance di Jamie Lee Curtis è buona: Donna è una figura tragica, che alterna affetto e distruzione, incarnando la destabilizzazione emotiva che ha segnato i suoi figli. Il grande Bob Odenkirk, (amato nel definitivo Better Call Saul), seppur qui in un ruolo minore, contribuisce a rendere palpabile la tensione, con un'interpretazione sottile e minacciosa. L'episodio funziona per il suo valore drammatico e anche perché fornisce un contesto essenziale per capire meglio le motivazioni e i traumi dei personaggi di Carmy e Michael. Mostra come le radici della loro sofferenza affondino in una storia familiare involuta e dolorosa. Ben scritto e ben recitato, l'episodio fa luce sulle ferite che ciascuno si porta dietro e dentro, sui demoni del passato, anche per chi cerca accanitamente di costruirsi un futuro diverso. È proprio questo il tema essenziale della serie: la rinascita tramite il superamento.
Un'altra storia ancora è quella raccontata nell'episodio 4 - Honeydew, dove il pasticciere Marcus (Lionel Boyce), stanco dei tanti piccoli insuccessi delle sue creazioni, va a affinare le proprie tecniche addirittura da Noma, grandissimo e pionieristico ristorante di fama mondiale a Copenhagen.
La regia di Christopher Storer fa un uso insistito della camera a mano per conferire alla serie un senso di immediatezza e realismo.
Le inquadrature molto strette sui volti, utilizzate in ogni scena in cui si esprimano emozioni o riflessioni, risultano parecchio ripetitive.
I movimenti dinamici della camera catturano bene l'energia della cucina.
La fotografia, curata da Andrew Wehde, utilizza toni caldi e luci soffuse per creare un'atmosfera intima, in netto contrasto con le scene più concitate.
Il cast di The Bear è uno dei punti di forza della serie. Il protagonista Jeremy Allen White/Carmy riesce a comunicare la complessità del suo personaggio, pur essendo un po' monocorde e cominciando a tradire un po' di fissità nell'interpretazione.
Ayo Edebiri/Sydney è brillante, porta una freschezza e una profondità che arricchiscono la serie.
Tra i molti altri personaggi, quelli che ricevono in questa seconda stagione maggiore attenzione e sviluppo, diventano figure tridimensionali, cruciali per la narrazione e performano egregiamente in questi approfondimenti.
La seconda stagione di The Bear si conferma una serie interessante e ben realizzata. Nel panorama televisivo attuale, si distingue per la scrittura incisiva, i personaggi complessi e una regia coinvolgente.
Il messaggio ultimo che The Bear consegna allo spettatore è un appassionante omaggio alla resilienza e alla creatività umana.
Anche nella seconda stagione di The Bear la colonna sonora è meticolosamente curata per ogni episodio, attingendo principalmente al Songbook del rock angloamericano. Le musiche, ben integrate nella narrazione, giocano un ruolo centrale nel creare l'atmosfera contemporanea della serie.
Di seguito, un elenco di brani musicali pregevoli presenti nella seconda stagione, suddivisi per episodio.
Episodio 1: Beef
Spiders (Kidsmoke) - Wilco
Pink Moon- Nick Drake
New Noise- Refused
Uncontrollable Urge - Devo
Episodio 2: Pasta
Love You - Syd Barrett
Street Hassle - Lou Reed
Animal - Pearl Jam
Return the Gift - Gang of Four
Episodio 3: Sundae
Dance Yrself Clean - LCD Soundsystem
Last Caress - Misfits
White Rabbit - Jefferson Airplane
This Must Be the Place (Naive Melody) - Talking Heads
Episodio 4: Honeydew
Reckoner - Radiohead
First Breath After Coma - Explosions in the Sky
Life During Wartime - Talking Heads
Rhiannon - Fleetwood Mac
Episodio 5: Pop
These Days - Nico
Under Pressure - Queen & David Bowie
Heroes - David Bowie
Episodio 6: Fishes
Knives Out - Radiohead
Bigmouth Strikes Again - The Smiths
Space Oddity - David Bowie
Bizarre Love Triangle - New Order
Episodio 7: Forks
Chicago - Sufjan Stevens
Red Eyes - The War on Drugs
Shine On You Crazy Diamond - Pink Floyd
Song 2 - Blur
Episodio 8: Bolognese
A Forest- The Cure
Blue Monday - New Order
There Is a Light That Never Goes Out - The Smiths
The Chain - Fleetwood Mac
Episodio 9: Omelette
Time - Pink Floyd
Let Down - Radiohead
Immigrant Song - Led Zeppelin
Dreams - Fleetwood Mac
Episodio 10: The Bear
Gimme Shelter - The Rolling Stones
Shadowplay - Joy Division
Heroes - David Bowie (reprise)
All My Friends - LCD Soundsystem
il pasticciere Marcus va a affinare le tecniche da Noma a Copenhagen! (episodio 4)
la crew del ristorante
Richie risorge nell'episodio 7
il prestigioso cameo di Jamie Lee Curtis nel ruolo di Donna Berzatto, la madre di Carmy (episodio 6)
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