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Writer's picturePlanet Claire

STRANIZZA D'AMURI di Giuseppe Fiorello (Italia, 2023)

Il film è in preview presentato dal Lovers Film Festival, la manifestazione del cinema a tematica omosessuale, che giunge alla sua 38° edizione, a Torino dal 18 al 23 aprile 2023.


Nell’ottobre 1980 a Giarre (Catania) fu commesso un duplice omicidio a colpi di arma da fuoco: furono uccisi due ragazzi per omofobia, Giorgio Giammona, 25enne, e Nino Galatola, 15enne. I due innamorati si frequentavano apertamente da un mese. Quel crimine estremo, cui non seguì giustizia, perché le indagini si scontrarono contro un muro di omertà e non approdarono a nessuna verità e nessun colpevole, fu l’atto scatenante il movimento di liberazione omosessuale italiano. Per rispondere alla violenza e alla indifferenza, due mesi dopo la morte dei fidanzati, Marco Bisceglia, prete sospeso a divinis, fondò il primo circolo ArciGay a Palermo, coadiuvato da un giovane Nichi Vendola. Dopo il pionieristico circolo siciliano, il movimento di liberazione si diffuse nelle altre città italiane, con una realtà molto forte a Bologna al Cassero. Intanto a Torino esisteva già il Fuori! fondato dal libraio Angelo Pezzana. Erano i molti semi di quello che si sviluppò come movimento per i diritti LGBTQ+. La terra siciliana, contraddistinta da machismo, mafia, ipocrisia, divenne terra natía dei diritti omosessuali.


Era ed è tuttora in corso una guerra omofoba. Per rispondere a questi attacchi, al cinema, il duplice omicidio è raccontato da Giuseppe Fiorello, attore, produttore, sceneggiatore, regista alla sua opera prima e fratello dello show-man Rosario Fiorello.


«Da anni seguo con interesse un delitto accaduto in provincia di Catania alla fine degli anni 70 e a lungo ho pensato che quella storia di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato, dovesse diventare un racconto. Mi sono affidato alla mia immaginazione per restituire al pubblico la memoria di quei due ragazzi che hanno pagato un prezzo troppo alto per essersi amati». Così, Giuseppe Fiorello, per la prima volta regista, sceglie di ispirarsi al terribile fatto di cronaca avvenuto nella sua amata regione, per “sollevare un po’ di quella terra che ricopriva i corpi dei due ragazzi ammazzati”, dice all’incontro con il pubblico al Cinema torinese Nazionale, dove il 18 marzo 2023 abbiamo assistito alla preview del film che uscirà in sala il 23 marzo 2023 e abbiamo dialogato con l’autore. In sala erano moltissimi gli spettatori e le spettatrici siciliani, a riconoscersi nella drammatica storia e a intervenire confermando le intense emozioni che il film da.


Fiorello, per questo film molto bello e commovente, sceglie una efficace libera interpretazione, adottando un registro poetico. Non cede al voyeurismo: la omosessualità, sottolinea, non è soltanto "sessualità". Gli atti intimi non sono mostrati nel film, il regista non intende mostrare la sessualità, ma due persone che si amano di un amore altissimo, di una profonda amicizia fisica.


I due attori protagonisti, da poco maggiorenni, sono molto bravi: Gabriele Pizzurro (Nino), dai bei riccioli fulvi che al sole dell'estate si tingono d'arancio, romano proveniente dal teatro, alla sua prima prova cinematografica, e Samuele Segreto (Gianni), palermitano, attore e fortissimo ballerino hip hop.

Emblematiche le notevoli figure femminili, madri immolate alla sottomissione sociale, volti dal forte pathos segnati dalla tragedia che incombe.

Splendida la fotografia di Ramiro Civita, che ci mostra una Sicilia rurale ammaliante e ammalianti riprese acquatiche.

La colonna sonora è perfetta, ispirata a Franco Battiato, con musiche del cantautore Giovanni Caccamo e una struggente scena con la canzone Il Mio Mondo di Umberto Bindi del 1963.


Gabriele Pizzurro (Nino) con Samuele Segreto (Gianni)


La scena iniziale della caccia al coniglio selvatico è drammatica metafora che prepara all’omicidio dei due giovani innocenti.


Il regista con Samuele Segreto



Il manifesto di Vauro annuncia l'imminente 38 Lovers Film Festival.


il regista Beppe Fiorello e l'attore protagonista Gabriele Pizzurro, in dialogo con il pubblico torinese

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