Come si può leggere in questo cartellone, il Cinema Romano (Galleria Subalpina, Piazza Castello 9, Torino) celebra il regista Jacques Audiard, preparando il pubblico dei cinefili all'arrivo nelle sale italiane di Emilia Pérez, il film più recente del egista francese.
Jacques Audiard è un regista e sceneggiatore, premiatissimo internazionalmente, che ama cambiare genere a ogni opera che realizza, con narrazioni sempre impeccabili: dieci i suoi film in cui utilizza vari generi, il noir, il melodramma, il thriller carcerario, il western e infine la commedia musicale. Audiard è molto interessato al corpo, nelle sue espressioni anche violente, che coniuga con sentimenti profondi e autentici. La retrospettiva è un momento prezioso per conoscere l'opera di questo raffinato regista contemporaneo che ci ha dato film molto belli.
Questa la mia recensione di Emilia Pérez (nelle sale italiane dal 9 gennaio 2025):
E vi segnalo i film di Audiard vedibili in sala la prossima settimana a Torino:
Sur mes lèvres (2001): un thriller dal magnifico rigore formale e dalla affascinante profondità emotiva. Audiard costruisce un microcosmo in cui il contatto tra due anime spezzate genera una bellezza difficile e irriducibile. Carla (una bravissima Emmanuelle Devos) è una segretaria parzialmente sorda; assume Paul (un grande Vincent Cassel), un ex detenuto, come assistente. Lo spirito gangster dell'uomo trasformerà l'handicap della donna in un super-potere, perché lei è in grado di comprendere anche a grande distanza ciò che gli altri dicono, soprattutto ciò che è segreto, tramite la lettura labiale, e sarà l'occasione di architettare un furto molto pericoloso e audace.
De battre mon cœur s'est arrêté (2005): Tom è un giovane coinvolto in affari immobiliari loschi; riscopre la sua passione per il pianoforte e cerca di redimersi attraverso la musica.
Un prophète (2009): Malik è un giovane detenuto analfabeta; ascende nella gerarchia all'interno del carcere, diventando una figura di rilievo nel mondo del crimine.
De rouille et d'os (2012): Una bravissima Marion Cotillard interpreta Stéphanie, un'addestratrice di orche del parco Marineland di Antibes, che perde le gambe in un drammatico incidente sul lavoro. Alì (l'eccellente Matthias Schoenaerts) è un belga che lavora come buttafuori e in combattimenti di boxe clandestini senza guantoni, e non ha interesse per le responsabilità familiari. Gradualmente sgorga tra queste due persone in difficoltà una storia d'amore sincera, appassionata, commovente, potentissima. Un film davvero molto bello con una narrazione priva di retorica e molto contemporanea.
Dheepan (2015): È la storia di tre profughi singalesi, in fuga dalla devastazione della loro etnia Tamil. Dheepan è un combattente delle Tigri Tamil, la cui famiglia è stata sterminata dall'esercito governativo. Il film inizia con una scena molto toccante di distruzione e morte: una pira viene preparata per bruciare i cadaveri vittime del sanguinoso conflitto. Al campo profughi, Dheepan deve fingersi il marito di una donna rimasta sola e il padre di una ragazzina rimasta orfana, due sconosciute trovate casualmente, allo scopo di ottenere asilo politico in Francia. Giunge con la sua "famiglia" acquisita a vivere a Le Pré, quartiere trascurato di Parigi in mano alle gang di spacciatori di droghe pesanti. La famigliola così costruita si adatta meglio che può alla nuova realtà: i tre Tamil cercano di integrarsi. La violenza del passato li segue in questo nuovo contesto parigino, rappresentato dal regista in modo superlativo. Il racconto di Audiard è magistrale e il film è indimenticabile. Commovente e emozionante, è girato con sobrietà efficace, con una magnifica intelligenza narrativa e visiva. Meritata Palma d'Oro al 68° Festival de Cannes.
The Sisters Brothers (2018): Ambientata nel 1851, è la storia dei fratelli Sisters, due sicari, in una missione per uccidere un cercatore d'oro che ha inventato un metodo chimico per trovare pepite.
Les Olympiades (2021), titolo italiano Paris, 13° Arrondissement: Nel quartiere parigino Les Olympiades, tre giovani navigano tra relazioni amorose e amicizie, vivendo la complessità dei sentimenti contemporanei.
La rassegna è quasi completa, mancano i primi due lungometraggi dell'autore:
Regarde les hommes tomber (1994): Il debutto alla regia di Audiard, con Jean-Louis Trintignant e Mathieu Kassovitz, è la storia di Simon, un venditore che, dopo la morte del suo amico poliziotto, si immerge nel mondo criminale per vendicarlo. Miglior Opera Prima al 47° Festival de Cannes.
Un héros très discret (1996): Il secondo lungometraggio è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia molto interessante di Albert Dehousse, un uomo che si costruisce una falsa identità di eroe della Resistenza francese. Miglior Sceneggiatura al 49° Festival de Cannes.
E, naturalmente, dal 9 gennaio 2025, arriva in sala l'attesissimo
Emilia Pérez (2024): La storia di Manitas del Monte, un capo del cartello messicano che decide di cambiare sesso diventando Emilia Pérez e le sfide che affronta durante questa trasformazione. Premio della Giuria al 77° Festival de Cannes.
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