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MODERN FILM MUSIC Hildur Guðnadóttir, compositrice e violoncellista

Updated: Sep 25, 2023

Todd Philips, già co-autore di Sacha Baron Cohen dell'esilarante mockumentary Borat! Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan, (Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan), -si noti l'inglese sgrammaticato fin dal titolo, spiritosaggine lost in translation-, si è poi allontanato dal genere comico della comedy e nel 2019 ha firmato la regia del drammatico Joker, con un grande Joaquin Phoenix, interessante rivisitazione in chiave psicanalitica dell'omonimo personaggio dei DC Comics, film premiato con il Leone d'Oro (Miglior Film) alla 76ª Mostra del cinema di Venezia (settembre 2019).


Contribuisce al successo planetario del film, la colonna sonora della compositrice e violoncellista islandese Hildur Guðnadóttir.


La soundtrack di Joker di Hildur Guðnadóttir ha atmosfere cupe, rarefatte, noise, tipiche di certo sound islandese che ha cambiato la Modern Film Music, utilizzando il source scoring, una combinazione tra la musica diegetica, (quella che i personaggi del film sentono perché è originata dalla vicenda narrata), e la musica extra-diegetica, (che sentiamo soltanto noi spettatori), inserita ai fini della drammatizzazione.


Hildur Guðnadóttir ha fatto molti lavori pregevoli. Collaborò anche con la coltissima band britannica indie-art rock Throbbing Gristle, insieme a Genesis P-Orridge e a Cosey Fanni Tutti; a proposito di Cosey, vogliamo ricordare il bellissimo biopic di Caroline Catz del 2020, Delia Derbyshire: The Myths And The Legendary Tapes, sulla compositrice elettronica del BBC Radiophonic Workshop, film presentato al festival SeeYou Sound di Torino.


Guðnadóttir è anche l'autrice della colonna sonora della serie HBO Chernobyl (2019), per la quale si recò in una centrale nucleare dismessa per registrare i suoni dell'ambiente e inserirli nella sua partitura.


La Modern Film Music supera il concetto di Dolby Surround al cinema e tecnicamente non arriva soltanto intorno allo spettatore ma anche sopra e sotto, lo avvolge da ogni parte, è immersiva. Questa musica pare andare verso il basso, in espansione sotto terra.


Vi propongo una breve traccia da Joker, Subway, che suscita un inquietante quesito: i suoni che noi spettatori sentiamo sono anche nella mente di Arthur Fleck?





La affermata compositrice e violoncellista Hildur Guðnadóttir


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