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Writer's picturePlanet Claire

LITTLE WOMEN di Greta Gerwig (USA, 2019)

Film in costume carino, ben realizzato, abbastanza ben recitato.

Sarebbe stato preferibile che la regista Greta Gerwig nella sua narrazione non andasse continuamente e caoticamente dal passato al presente, perché il romanzo di Louisa May Alcott è lineare, narrato cronologicamente come si usava nell'Ottocento, e perché questi continui balzi temporali non sono sempre ben fatti e talvolta sono eccessivamente banali. Va bene aggiornare il ritmo e lo sviluppo, ma forse qui si è un po' esagerato.

Interessante comunque il lavoro di Gerwig di inserire momenti biografici della autrice Louisa May Alcott cioè nel sovrapporre un po' la vita della stessa Alcott a quella del suo personaggio Jo March, cosa che nel libro non c'è affatto.

Tra le varie addizioni contemporanee, buona la scena in cui Florence Pugh/Amy denuncia che il matrimonio è un business, (e certamente lo è stato in tutta la storia dell'umanità fino ai tempi recenti). Pare che Gerwig abbia concepito quella scena, quel dialogo, con l'aiuto di Meryl Streep, abituata a ruoli di conservatrice, che però non rispecchiano minimamente il suo animo progressista.

Notevole incontrare l'attore Bob Odenkirk nei panni del padre March, bravissimo attore indissolubilmente legato al magnifico personaggio dell'avvocato fallito in Breaking Bad/Better Call Saul.

Saoirse (in irlandese si pronuncia Sersha) Ronan/Jo e Emma Watson/Meg sono brave, ma non impressionanti.

Le Piccole Donne, invece di serie ragazze del loro tempo ottocentesco, non si tolgono del tutto quell'aria di capricciose e modaiole giovani dive di Hollywood.

Timothée Chalamet/Laurie è bravo, ma era straordinario in Call Me By Your Name di Luca Guadagnino.

All'attore francese Louis Garrel proprio non riesce di simulare l'accento del suo personaggio, il professore tedesco Friedrich Bhaer, difetto non grave, pazienza.

Un dettaglio decisamente sbagliato, che "non si può vedere": nella scena finale della scuola fondata da Jo, (ma non doveva essere una scuola per ragazze?, nel libro comunque è una School for Boys), nel palazzo ereditato da Meryl Streep/Aunt March, la neo-mamma Emma Watson/Meg affida alle braccia del giovane e affascinante marito Timothée Chalamet/Laurie il neonato: a quell'epoca i neonati del ceto borghese stavano in braccio alle nannies o nutrici e ogni tanto in braccio alla mamma, ma di sicuro mai in braccio al papà.




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