LAURENT GARNIER OFF THE RECORD, regia di Gabin Rivoire (Francia, 2021)
IDRIS ELBA'S HOW CLUBBING CHANGED THE WORLD (UK, 2012), regia di Sam Bridger.
" Perché mi sono buttato nella house music? Forse mi sbaglio ma penso davvero sia perché ero un grande amante della musica. Amavo la disco, il reggae, la new wave, il punk, il soul. E la house e la techno sono l'essenza di tutto ciò, messo insieme. La musica house era quella che stavo aspettando". Così parla Laurent Garnier, grandissimo dj francese che ha suonato in tutto il mondo e si racconta con passione in questo film documentario di Gabin Rivoire, fotografo prima ancora di essere regista. Partiamo da casa di Laurent Garnier, mentre un vecchio trattore nella campagna francese viene utilizzato per traslocare la sua meravigliosa collezione di dischi: cinquantacinquemila vinili e cd, calcolati in metri lineari e suddivisi intelligentemente per generi e stili. Un conoscitore ossessivo di musica, si interessa a tutta la musica prodotta. La setaccia, facendola poi propria e condividendola con il pubblico, reinventandola dal vivo con gli strumenti di remix.
Il documentario cita, in rapida successione, tutto il mondo della house mondiale. Nel raccontarci questa storia internazionale, Garnier parte dal proprio elemento autobiografico: nipote di giostrai, ("Se volevi ascoltare buona musica, dovevi andare nei luna park"), diplomato a pieni voti alla scuola alberghiera, selezionato per uno stage come cameriere d'ambasciata, adolescente emigra a Londra e lì scopre il mondo insonne e iper-creativo dell'underground. Spicca nell'ambiente dei club per la sua incredibile bravura ai piatti, per la capacità di mescolare generi e sound diversi, citando grandi artisti: è il migliore, in quel momento, e il più divertente. Garnier ci racconta anche delle origini del leggendario e pionieristico club Haçienda di Manchester, dove è stato resident dj: all'inizio era frequentato soltanto dalla comunità black, che si intratteneva ogni sera con entusiasmanti dance contest, poi -d'un tratto- all'inizio degli Anni Ottanta, mentre scemava la New Wave, arrivarono in massa i ragazzi e le ragazze bianchi. Garnier ci racconta di quando, come e perché sono nati i rave e il motivo essenziale è che il nottambulo impasticcato non può andare a dormire alle 2 di notte, quando il club chiude; ha bisogno di andare avanti fino al mattino seguente e ha bisogno di un luogo dove ballare e di questa musica ipnotica. E tutto nasce così e arriva fino alle gigantesche Love Parade nelle capitali europee e ai mega festival di elettronica, come il Sonar di Barcelona. Intanto Laurent Garnier ha fatto un percorso incredibile, tra i primi nel mondo a fare qualcosa del genere: il dj è diventato, per la prima volta nella storia, una rock-star, è asceso al rango di musicista. Da I Feel Love di Giorgio Moroder e Donna Summer alla techno industriale di Detroit, fino ai parigini Daft Punk e all'ingresso nei teatri classici, Garnier conquista e continua a conquistare pubblici trasversali.
La Club Culture è un movimento nato sulla spinta di tensioni pacifiste, utopiche, creative, egualitarie. Per saperne di più sulla Club Culture, raccomando un altro bellissimo documentario, pieno zeppo di informazioni e riferimenti imperdibili, documentario che trovate su YouTube: HOW CLUBBING CHANGED THE WORLD (UK, 2012) per la regia di Sam Bridger. Sam Bridger, londinese, è un affermato innovativo specialista di film su musicisti di alto profilo. Il documentario è presentato e condotto dall'inglese Idris Elba, attore, produttore, musicista, regista. Coinvolge una quantità di testimoni, tra i quali: Fat Boy Slim, Carl Cox, Boy George, David Guetta, Moby. E parte dagli Anni Settanta a New York City, quando, con la crisi economica, una quantità di locali e scantinati erano sfitti nella metropoli e venivano affittati per pochi dollari da affascinanti quanto spiantatissimi personaggi underground per farne discoteche, agli albori della Disco Music. Racconta poi della fondamentale importanza della comunità gay per l'affermazione di questi locali. And on and on, fino ai giorni nostri.
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