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Writer's picturePlanet Claire

LA GUERRA È FINITA di Michele Soavi (Italia, 2019)

Ottima mini-serie tv di quattro puntate, andata in onda su RAI UNO nel gennaio 2020, in occasione de Il Giorno della Memoria, La Guerra É Finita con Michele Riondino, il bravo attore pugliese visto nei film di Martone.

Riconcilia con la televisione italiana, per fortuna non c'è sempre e soltanto spazzatura.

Bellissima storia, molto commovente. Bella recitazione e bella fotografia.

Michele Riondino interpreta Davide, un giovane ebreo ex ingegnere, che -tornato in Italia dopo gli orrori della guerra- cerca ovunque la moglie e il figlio piccolo deportati a Mauthausen. Isabella Ragonese è Giulia, figlia di un imprenditore che ha collaborato con i nazisti e che lavora come volontaria per risarcire moralmente le colpe del padre. Valerio Binasco è Ben, un ex ufficiale della Brigata Ebraica che ha rinviato il ritorno in Palestina per dare una mano ai bambini e agli adolescenti sopravvissuti ai Lager e rimasti senza famiglia. Federico Cesari è Gabriel, un giovane orfano, fuggito da un campo di concentramento e salvato dai partigiani polacchi. La storia è ambientata sul finire della Seconda Guerra Mondiale, a pochi giorni dalla Liberazione, l’alba di una nuova era, soprattutto per chi è sopravvissuto all’Olocausto e il cui ritorno non è sufficiente a lenire il dolore, né tanto meno a mettere la parola fine all’incubo.

Scritta da Sandro Petraglia e ispirata alla vicenda reale dei circa 800 piccoli ebrei che tra il 1945 e il 1948 furono ospitati a Selvino, sulle prealpi bergamasche della Val Seriana, in un edificio chiamato “Sciesopoli”, descrive il loro drammatico ritorno a una vita normale.

A Selvino, nelle montagne sopra Bergamo, una villa che nel periodo fascista era stata una colonia estiva, grazie all’interessamento del biologo milanese Luigi Gorini, combattente antifascista, divenne luogo di ricovero per bambini tra i dodici e i diciotto anni, profughi dall’Europa dell’Est e sopravvissuti ai Lager. L'esperienza della "Casa dei Bambini di Selvino" si concluse nel 1948 con la liberalizzazione dell'emigrazione ebraica verso il nuovo Stato di Israele e l'esaurirsi del flusso dei profughi.

Nella versione fictional la casa è una tenuta agricola abbandonata di proprietà di marchesi in Emilia. Per Michele Riondino questo film è utile a contrastare gli attuali rigurgiti antisemiti e precisa: “Il fascismo non può mai essere un’opinione, come adesso lo si vorrebbe far passare. L’antifascismo deve mantenere alta l’attenzione, viva la memoria, usare le armi giuste per contrastare la barbarie”. Isabella Ragonese, pensando ai negazionisti degli orrori del nazi-fascismo, afferma:”Mi atterrisce l’idea che oggi si sia arrivati a questo punto, nello stesso tempo non smetto di pensare che ci sia anche un altro tipo di Italia”.

Nei fatti i giovani protagonisti inducono lo spettatore a un’associazione con i piccoli profughi del Terzo Mondo che, quando sopravvivono, arrivano sulle nostre coste: orfani come quei bambini, come loro segnati da un passato che è duro raccontare. La Guerra è Finita testimonia una crudeltà umana tuttora non vinta e, tuttavia, dimostra come il tessuto sociale abbia i suoi anticorpi.




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