Knives Out è un film intelligente, il tipico thriller "whodunit" alla Agatha Christie, con la ricerca del colpevole, ma è la interessante versione contemporanea e aggiornata di questo genere di commedia classica. Una murder mistery comedy con tanti personaggi forti, chiaramente stereotipici, come vuole tradizione, corrispondenti a altrettanti attori importanti, da Jamie Lee Curtis a Christopher Plummer. Un dettaglio piuttosto importante: il regista americano Rian Johnson ha spostato l'azione negli USA e ha voluto, soltanto perché lui se la immaginava così, per il grande attore inglese Daniel Craig una voce da Stati del Sud, e Craig esegue, ricreando puntualmente e sapientemente la voce del giornalista americano del Sud Shelby Foote (non noto in Italia, scrittore realmente esistito), quindi Craig fa benissimo il lavoro che gli è stato richiesto. Peccato che sia una voce bruttissima e un accento sgradevole, (quando gli attori inglesi simulano accenti sgraziati americani e viceversa quando gli attori americani e australiani simulano accenti impeccabili British raramente il risultato è piacevole da ascoltare o credibile.) Sceneggiatura brillante, temi attuali, incantevole fanciulla protagonista, l'immigrata che con la sua purezza morale contrasta il marciume corrotto della borghesia bianca.
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