Vi presento la più bella delle innumerevoli canzoni pop eurovisionarie di questa gara.
Questo giovane belga, Jérémie Makiese, è anche un calciatore professionista e tra i suoi talenti possiede una voce bellissima tra blues e soul.
La canzone pop si intitola Miss You ed è vagamente "trap-peggiante", come si conviene alla voga del momento. Il testo è bello, ha pathos, parla di un uomo dolente per una separazione amorosa, che non perseguiterà il suo ex-amore con derive deteriori, si ripromette di trovare il modo per andare oltre.
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A proposito di voti pilotati da motivi politici, un voto a un belga di origine congolese, se si voleva dare un voto che abbracciasse giustizia e rivalsa politico-sociale, ci sarebbe stato tantissimo, visti gli inenarrabili orrori che il Belgio commise ai danni del Paese centro-africano. Il giovane Makiese è un discendente di quel popolo orrendamente martoriato dall'impero colonialista belga.
La gara ha visto prevedibile vincitrice la canzone ucraína, dal titolo Stefanía. Ci chiedevamo se vincere Eurovision fosse un risarcimento morale per le devastazioni di questa terribile guerra. Poi abbiamo letto che la Kalush Orchestra ha messo all'asta la statuetta del premio allo scopo di raccogliere fondi per l'esercito ucraíno e che questa vittoria musicale ha sollevato lo spirito di tutto il popolo, mentre Stefanía è assurta a simbolo di canto per tutte le madri e una sorta di inno per il Paese. Dal punto di vista musicale, Stefanía è un canto folk aggiornato con un po' di rap, interessante. Kalush Orchestra è una band di "hip hop - folk" creata dal rapper Oleh Psiuk, con Vitalii Duzhyk (cornamuse), Danyil Chernov (ballerino e dj) e altri musicisti tradizionali e non, che forniscono la componente folk e strumentale. Il coro è tipico del folklore tradizionale ucraíno e Kalush è il nome della città dei musicisti. La canzone Stefanía è originale della band, la ha scritta Oleh Psiuk in omaggio alla propria madre.
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