Terzo film di Quentin Tarantino, Jackie Brown segue Reservoir Dogs (1992) e Pulp Fiction (1994), ma ha un ritmo più disteso e riflessivo. Tarantino abbraccia una narrazione quasi classica, che consente ai personaggi di respirare e svilupparsi, all'interno di una poetica autoriale inedita.
Jackie Brown è, innanzitutto, un film dedicato alla sua protagonista, l'attrice Pam Grier, icona del cinema africano-americano degli Anni Settanta. Tarantino confeziona un meticoloso omaggio cinefilo a quell'epoca feconda per il Cinema di genere, per l'evoluzione del linguaggio cinematografico, per la straordinaria libertà creativa e di sperimentazione, in cui il Cinema si apriva a nuove estetiche, nuove rappresentazioni culturali e a una nuova morale. Jackie Brown è una operazione intelligente e sofisticata di rilettura personale della Blaxploitation.
Genere cinematografico nato negli Stati Uniti nei primi anni Settanta, in un contesto di marginalizzazione e lotta per i diritti civili, Blaxploitation rappresentava una forma di empowerment culturale, con film realizzati principalmente da e per la comunità africano-americana. Il termine deriva dalla fusione di "black" (nero) e "exploitation" (sfruttamento): queste pellicole sfruttavano elementi della cultura africano-americana per attrarre un pubblico specifico e spesso, in accordo con lo spirito rivoluzionario del tempo, con una valenza emancipatoria e trasgressiva. I protagonisti africano-americani, antieroi e antieroine, erano impegnati a sfidare le strutture di potere oppressive, sia le gerarchie criminali, sia le istituzioni socio-politiche. Il razzismo, la corruzione e la lotta per la giustizia erano temi centrali, raccontati attraverso una mix di azione, violenza stilizzata, umorismo e una colonna sonora dominata da funk e soul. Tra i film più noti del genere ci sono Shaft (1971), Super Fly (1972), Coffy (1973). Blaxploitation ha giocato un ruolo importante nella rappresentazione africano-americana a Hollywood, portando per la prima volta sullo schermo protagonisti neri forti, sessualmente emancipati e indipendenti. Tuttavia, il genere ha anche perpetuato stereotipi e cliché legati alla violenza, alla droga e alla criminalità. La sua influenza è ancora evidente nel cinema contemporaneo e nella cultura popolare. Blaxploitation per Tarantino è molto più di un semplice riferimento stilistico. Quell'epoca per il regista non è soltanto un serbatoio di citazioni visive e narrative, perché le reinventa; evoca lo spirito di quel movimento in una versione consapevole, rispettosa, ma al tempo stesso moderna e ironica, trasformando riferimenti apparentemente nostalgici in un linguaggio filmico attuale, capace di dialogare con il pubblico odierno mantenendo un profondo legame con la storia del Cinema.
Ma Jackie Brown è anche una rilettura contemporanea del Cinema noir classico, di cui ha tanti ingredienti. Proprio come in un noir classico, la protagonista femminile è una femme fatale in qualche modo ambigua; i temi sono l'inganno, il doppio gioco, il tradimento: nulla è come sembra e i personaggi si muovono in un mondo di ipocrisia, corruzione e interesse personale, intrappolati in un ciclo di azioni disoneste senza via di uscita. Anche il personaggio maschile di Max è un classico del Cinema noir: una sorta di investigatore privato disilluso, che si ritrova coinvolto in una spirale di eventi che lo metteranno alla prova. L'uso di spazi chiusi e interni bui contribuisce a creare un'atmosfera di tensione, incertezza e suspense. Il finale è una vittoria parziale su un mondo che non è mai completamente giusto o sicuro, altro tema centrale del Cinema noir.
Jackie Brown è basato sul romanzo Rum Punch (1992) di Elmore Leonard, scrittore nordamericano di Crime. Il romanzo è ambientato in Florida e Tarantino sposta l'azione a Sud di Los Angeles. Ci sono molte differenze nei personaggi e anche un utile sfoltimento della trama. Tarantino ha fatto un lavoro magistrale e efficacissimo sul materiale all'origine di questa storia.
Orchestrata con la consueta maestria narrativa, è una storia dalla energia viscerale, con la tipica centralità tarantiniana delle figure antieroiche. Come sempre, Tarantino si esprime anche con la destrutturazione temporale e il gusto per i dettagli quotidiani dei personaggi.
La protagonista, Jackie Brown, interpretata da una bellissima, seducente e bravissima Pam Grier, è un'assistente di volo quarantaquattrenne di una modesta linea aerea messicana. Con un passato di irregolarità penali, coinvolta nel traffico di denaro per conto del pericoloso trafficante d'armi Ordell Robbie (Samuel L. Jackson), viene arrestata dall'ATF, l'agenzia governativa di controllo dei traffici illegali, per contrabbando di denaro e droga. Sottoposta a pressioni per diventare un'informatrice della polizia, Jackie deve trovare un modo per evitare la galera e assicurarsi una via d'uscita senza farsi uccidere: elabora un piano per ingannare sia Ordell sia le autorità, cercando di salvarsi la pelle e assicurarsi una nuova vita, con l'aiuto di Max Cherry (Robert Forster), un bail bondsman, -una sorta di detective privato investigativo che fa uscire la gente di galera su cauzione,- che si innamora di lei. Il pubblico è tenuto in sospeso con macchinosi colpi di scena, fino alla risoluzione finale.
Pam Grier, icona assoluta della Blaxploitation, viene qui rivisitata come eroina d'azione ma anche come figura stratificata, malinconica ma determinata, e la maturità del personaggio lo eleva oltre i confini del genere. Tarantino non si limita a omaggiare Grier, la celebra.
Attorno a Grier si muove un cast di attori di grande calibro, ciascuno dei quali contribuisce a creare un mosaico di personaggi memorabili.
Robert De Niro, in un ruolo sorprendentemente contenuto e sommesso, -un lato inedito della sua recitazione- interpreta Louis Gara, un criminale dimesso e quasi impacciato.
La sua presenza è in netto contrasto con quella di Samuel L. Jackson, che da vita a Ordell Robbie, un trafficante d'armi manipolatore e carismatico. Jackson, con il suo magnetismo verbale e fisico, e con indosso una parrucca di sparuti capelli lisci, costruisce un antagonista capace di alternare momenti di inquietante crudeltà a scene di leggerezza in cui riconosciamo il tipico umorismo di Tarantino.
Bridget Fonda, (la figlia di Peter Fonda), nel ruolo di Melanie Ralston, è la giovane, bella e assai pigra surfista bianca californiana.
Michael Keaton è perfetto nel ruolo del pragmatico agente Ray Nicolette.
Max Cherry, interpretato con straordinaria finezza da Robert Forster, è uno dei personaggi centrali di Jackie Brown e uno dei più complessi dell'intera filmografia di Quentin Tarantino. Max è un uomo che ha passato gran parte della sua vita professionale nei meandri del crimine e della legge, ma che conserva una sorprendente onestà morale e un senso di integrità. La sua relazione con Jackie Brown è il cuore emotivo del film. Fin dal loro primo incontro, Max è affascinato dalla hostess, per la sua bellezza, il suo carisma e per la forza interiore che percepisce in lei. Max Cherry non è un eroe tradizionale: viene coinvolto nella trama gradualmente, quasi con riluttanza. È un uomo che si innamora in modo silenzioso, con uno sguardo e una presenza che comunicano molto più delle parole. Tarantino costruisce il personaggio con una sobrietà inusuale, che contrasta con l'esuberanza degli altri protagonisti. Robert Forster per questa grande interpretazione -tra vulnerabilità e fermezza- fu candidato agli Oscar come miglior attore non protagonista.
Tarantino è un maestro nel creare dialoghi strepitosi che definiscono i personaggi e il loro mondo. Nel caso della criminalità africano-americana, il linguaggio gangster è anche un modo per esprimere potere, status e identità. Samuel L. Jackson ha contribuito alla creazione del linguaggio di strada del film.
La fotografia di Guillermo Navarro crea un linguaggio visivo che omaggia il cinema degli anni Settanta senza essere un mero esercizio di stile. L'uso della luce naturale e dei colori saturi evoca l'estetica Blaxploitation. Navarro e Tarantino utilizzano tonalità calde, spesso dominate da sfumature di arancione, marrone e oro, che richiamano l'epoca a cui il film si ispira. Privilegiano i piani sequenza e le riprese statiche che danno respiro alle interpretazioni degli attori. L'uso frequente dei primi piani ci fa entrare in contatto diretto con le emozioni dei personaggi. Gli sguardi di sfida sono quelli del Western, genere molto amato da Tarantino. I campi lunghi sottolineano l'isolamento o la tensione nelle scene di maggiore suspense. La camera, pur essendo dinamica quando necessario, evita virtuosismi, mantenendo sempre il focus sulla narrazione e sui personaggi. Il lavoro con le ombre e i contrasti rafforza il senso di pericolo e l'ambiguità morale che permea la storia.
La colonna sonora, elemento sempre dominante nei film di Tarantino, è un'opera d'arte a se stante. Pubblicata nel 1997, Jackie Brown: Music from the Miramax Motion Picture, mescola soul, funk, R&B a parti di dialogo del film.
Tra le canzoni più belle:
Across 110th Street è una canzone magnifica di Bobby Womack, la ascoltiamo in apertura e in chiusura del film, quale commento tematico alla storia di Jackie e alla sua lotta per l'indipendenza.
Who Is He (And What Is He to You)? di Bill Withers
Tennessee Stud di Johnny Cash
Long Time Woman di Les Baxter è cantata da Pam Grier
Street Life di Randy Crawford
Didn't I (Blow Your Mind This Time) di The Delfonics, famosissimo gruppo vocale R&B di Philadelphia
Il film è anche una riflessione sul passare degli anni e sul peso delle scelte. Jackie Brown non è un'eroina idealizzata, come Uma Thurman in Kill Bill, ma una persona reale. È una donna che combatte per la sua sopravvivenza, in una storia di sotterfugi e di redenzione, e lo fa con una saggezza e una profondità che la rendono grande.
Con questa pellicola, Tarantino dimostra ancora una volta la sua capacità di reinventare i generi, con divertimento, di dialogare con il passato cinematografico e di creare personaggi strepitosi che rimangono nella memoria: un'opera d'arte cinematografica, che nutre lo spettatore in maniera complessa e completa.
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È noto da tempo che Quentin Tarantino, autore di nove film eccellenti, ha intenzione di ritirarsi dopo aver diretto esattamente dieci pellicole.
Dal 2022, stava lavorando al suo decimo e ultimo film, The Movie Critic, sul quale manteneva il massimo riserbo, pur annunciando -nel 2023- che Brad Pitt avrebbe fatto parte del cast. Tuttavia, nell'aprile 2024, il pluripremiato regista ha deciso di cancellare il progetto e, per il momento, ha scelto di rimanere defilato, lontano dalle scene. Attendiamo sviluppi.
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