Molti e molto vari i temi trattati dalla rassegna del Lovers Film Festival, che la rendono imperdibile e necessaria.
E molti i film di considerevole valore cinematografico.
Ne segnalo qui alcuni, che suggerisco di ricercare.
Il film di apertura Duino del cineasta argentino Juan Pablo Di Pace, presente al Festival, in concorso Lungometraggi, bello e commovente, storia metacinematografica basata su una vicenda reale e autobiografica: il regista studiò a Duino (Trieste) al Collegio del Mondo Unito, scuola internazionale improntata alla pace e alla comprensione tra i popoli, una scuola che è un mondo a parte, dove il protagonista si innamora perdutamente e per sempre di un compagno di scuola, interpretato dal giovane attore britannico Oscar Morgan, presente agli incontri con il pubblico con la sua sorella gemella nella finzione, l'attrice Julia Bender. Duino ha vinto il premio Matthew Shepard e il premio del Pubblico "All the Lovers" per il miglior lungometraggio.
Il film di chiusura della rassegna Te Estoy Amando Locamente (titolo internazionale: Love and Revolution, 2023) di Alejandro Marín, ambientato a Sevilla nel 1977, sulla forza dirompente dell'amore materno, che trasforma una tranquilla sarta borghese vedova, la efficace attrice spagnola (canaria) Ana Wagner, soffocata dentro la morale convenzionale, in una rivoluzionaria paladina dei diritti per il popolo queer andaluso, in lotta contro i pesanti e violenti strascichi politici e culturali del fascismo franchista: una bellissima commedia drammatica, con preziosi footage d'archivio dell'epoca. Il figlio è l'ottimo attore locale Omar Banana.
Il controverso cinema di Bruce LaBruce, regista canadese underground sessualmente esplicito con The Visitor (2024), che vuole essere una rivisitazione del pasoliniano Teorema.
La riproposta della eccellente e spassosissima commedia In and Out di Frank Oz (USA, 1997) con uno strepitoso Kevin Klein.
Luces Azules (Blue Lights, 2024) del regista argentino Lucas Santa Ana, una commedia con una riflessione sulle diverse età della vita e sulla fedeltà della coppia, che trova il modo di abbracciare le molteplici problematiche del mondo omosessuale, offrendo, in maniera un po' didascalica, tutte le prospettive correttamente progressiste del caso e suggerendo lodevoli "soluzioni" alle varie criticità.
L'importante Close to You di Dominic Savage (USA-UK, 2023) che vede il ritorno alle scene dell'attore transgender Elliot Page (nella foto), ritiratosi durante i cinque anni della sua transizione FtoEnBie, da Female a Non-Binary. È una storia che il regista ha basato totalmente sulla vicenda biografica del suo attore, nel film il giovane Sam, che incontriamo nel momento cruciale molto temuto di una visita, a lungo rimandata, alla sua famiglia d'origine. Viviamo con il commosso protagonista anche l'incontro bellissimo con la ex-compagna di scuola Katherine, l'attrice belga Hillary Baack, e lo svelamento del loro reciproco amore assoluto e incondizionato, nato in adolescenza e fino a quel momento rimasto inespresso. Come ha detto il regista in sala, pochissime parole testimoniano il più intenso e autentico sentimento d'amore tra Sam e Katherine, mentre le tante, troppe parole vuote dette nella pur progressista e "tollerante" famiglia del giovane testimoniano l'imbarazzo, la sostanziale incapacità di accogliere e accettare il figliolo "prodigo", tornato con la sua vera identità. Il protagonista, dopo aver conquistato la sua vera identità sessuale, è ora alla ricerca della sua identità affettiva.
Il raro documentario The Capote Tapes di Ebs Burnough, prezioso e molto interessante ritratto del grande Truman Capote, a partire da Answered Prayers, ultimo romanzo incompiuto del grande scrittore.
The Scandalous Adventures of Lord Byron (serie televisiva per BBC4, UK, 2009) del brillante documentarista Michael Waldman con Rupert Everett (foto sopra) in veste di protagonista e narratore di questo biopic romanzato a episodi sul complesso e trasgressivo -importantissimo- autore romantico del XIX secolo, il barone George G. Byron (1788-1824), la cui vita brevissima e intensa fu piena di sperimentazioni estreme e avventure coraggiose, un uomo megalos kai kalos, grande e bello e di elevato intelletto.
Marinette di Virginie Verrier (Francia, 2023), la storia vera di Marinette Pichon, la più brava e famosa calciatrice.
The Judgment di Marwan Mokbel (2023), una storia molto bella inserita in un drammatico confronto tra la cultura occidentale, nordamericana, e la cultura del Vicino Oriente, egiziana. Il film utilizza efficacemente l'inquietante registro horror per raccontare la profonda ferita esistenziale inferta dall'omofobia dell'intera società al giovane protagonista Mo, l'attore Junes Zahdi. (L'omofobia è davvero un film dell'orrore e può gettare chi la subisce in uno stato di prostrazione profonda.)
Il celebre film Another Country di Marek Kanievska (1984) con Rupert Everett, premiato a Cannes e riproposto in omaggio alla star ritornata in visita al Festival.
Reflections in a Golden Eye (Riflessi in un occhio d'oro) di John Huston (USA, 1967), con Marlon Brando e Elizabeth Taylor, un film bellissimo che vede una magistrale, imperdibile interpretazione di Brando, nell'unico personaggio omosessuale della storia della sua immensa carriera.
Lesvia (2024) della regista ellenica Tzeli Hadjidimitriou, la storia della comunità internazionale lesbica radunatasi a partire dagli Anni Sessanta a Eressos sull'isola di Lesbo (Grecia), tra separatismo, ribellione, utopia. Il documentario è molto interessante perché mostra la gente del minuscolo, remoto e dormiente villaggio locale inizialmente sconcertata dalla scoperta di comportamenti sessuali di cui non sospettavano l'esistenza; e mostra i valori e i limiti dell'esperienza delle donne, un tempo tutte rappresentanti di un femminismo autenticamente rivoluzionario, poi perse in un edonismo un po' grossolano negli Anni Ottanta e Novanta, e oggi aperte a tutti i percorsi Queer, in un rinnovamento molto radicale della filosofia femminista.
Lil Nas X: Long Live Montero, di Carlos Lóperz Estrada, Zac Manuel, un film sul giovane rapper Lil Nas X e la sua celebrazione queer della vita.
Hidden Master: The Legacy of George Platt Lynes, di Sam Shahid, un documentario di magnifica fattura sul celebre fotografo patinato di moda e sulla sua totale passione per il nudo maschile.
Coming Around di Sandra Itäinen (USA 2023) è un documentario ambientato tra i musulmani immigrati negli USA, con il loro retaggio omofobico: una giovane donna di origine palestinese-egiziana cerca di fare coming-out con la madre, restando fedele al proprio culto religioso. Molto attuale, molto interessante.
Les Tortues (Turtles, Tartarughe, Belgio/Canada, 2023) di David Lambert vince meritatamente il Concorso Internazionale Lungometraggi - Premio Ottaviano Mai. Il bravo regista, al suo quarto lungometraggio, dirige due grandissimi attori iconografici, Dave Johns - attore di Ken Loach, e Olivier Gourmet - attore dei Fratelli Dardenne. I due protagonisti, dopo quarant'anni d'amore e convivenza, non sanno più amarsi, vivere insieme, rispettarsi. In particolare la crisi comincia con il primo giorno del pensionamento di uno dei due uomini, al suo primo giorno come ex-commissario di polizia. Le premurose attenzioni del partner non basteranno a farlo uscire dalla crisi. Un film sul diritto non soltanto di sposarsi ma anche di divorziare! O forse il divorzio serve a riconquistare l'antico partner? Una commedia romantica riuscitissima, spassosa e intelligente, che riflette sul tema della vecchiaia e dell'amore carico di anni. Il mio lungometraggio preferito di questa edizione. Imperdibile.
E poi ci sono alcuni bellissimi cortometraggi, dei quali segnalo:
It Burns di Kate Maveau (Belgio, 2023), un horror poetico che in undici mirabili minuti racconta, in modo molto creativo e contemporaneo, le fasi del lutto per una persona profondamente amata, la moglie suicida della protagonista Irène: la persona che sopravvive alla perdita passa dalla negazione del rifiuto alla rabbia incontenibile e frustrante, dal venire a patti con la tragedia subíta alla depressione e infine giunge alla dolente accettazione di una ferita interiore che sarà per sempre serbata dentro il cuore e sul corpo.
Nel cast, Irène è l'attrice Joke Sluydts e Maike è l'attrice Cristina Vanlook Reyes.
L'autrice e regista è anche musicista e ha composto la bellissima colonna sonora del cortometraggio.
La incontenibile, vitalissima crew del film è presente al festival.
Il film è un'opera bella, importante e efficace su una tragedia che non deve essere nascosta da nessun tabù.
Il cortometraggio ha vinto il premio del pubblico Future Lovers.
Le opere della regista belga sono ispirate all'attivismo e Kate Maveau ha realizzato questo film come prevenzione per gli aspiranti suicidi.
Insta Gay di Simon Paluck (Canada, 2023), il corto è una modernissima commedia romantica sulla nuova morale dei giovanissimi e il loro nuovo linguaggio completamente determinato dai social media.
Honeymoon di Alkis Papastathopoulos
(Grecia, 2023) dura 24 minuti. Il regista scrive e dirige una storia alla Thelma e Louise, (il film drammatico di Ridley Scott del 1991 con Susan Sarandon e Geena Davis). La protagonista Fay, l'attrice Mary Petrouliou, è una affascinante giovanissima trans, che accompagna la sua amata amica Sandra, l'attrice Nassia Sydeta, all'autobus che le permetterà di fuggire all'estero dalla transfobica Grecia, dopo che ha subíto una violenta aggressione della polizia. Una storia d'amore disperato, un film efficace di denuncia e una narrazione molto bella e avvincente, al tempo stesso leggera e profonda. Il mio cortometraggio preferito di questa 39° edizione.
Twofold di Ella Greenwood, (UK 2024), 18', racconta di due donne che si ritrovano per caso dopo anni e un amore dagli esiti conflittuali ritorna a galla.
Tu tijera en mi oreja di Carlos Ruano (Spagna 2023) è una commedia spiritosa sulla vendetta che un barbiere, bullizzato da ragazzino, riesce a compiere da adulto ai danni di un ignaro cliente, che si rivela essere l'autore delle feroci molestie.
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