38 LOVERS FILM FESTIVAL - fuori concorso
documentario USA, 2022, durata 101'
Midnight Cowboy di John Schlesinger (1969), scritto da Waldo Salt, con i grandissimi Dustin Hoffman e Jon Voight, è uno dei primi film nordamericani che viene girato per strada. All'epoca, le location della sceneggiatura erano sempre ricostruite in studio, intorno a Hollywood, in teatri di posa o in luoghi nelle vicinanze. Il britannico John Schlesinger raccoglie la lezione del cinema europeo e del Neorealismo italiano e francese del secondo dopoguerra e gira per strada, filmando la realtà, le strade della immensa metropoli newyorkese nella loro sporcizia e nel loro squallore.
Il documentario di Nancy Buirksi è ben fatto, pieno di personaggi interessanti che ci restituiscono lo Zeitgeist e ci ricordano il significato di questo grande film, che in essenza è la storia di una grande amicizia virile tra due falliti uniti dai loro sogni infranti.
Midnight Cowboy, tratto dal romanzo omonimo di Leo Herlihy (1965), è la storia di Joe Buck, un giovane sempliciotto texano, un lavapiatti, che sale sul bus Greyhound per emigrare a NewYorkCity in cerca di fortuna: puntando sulla sua prestanza fisica, spera di diventare un gigolo per ricche signore; si (tra)veste da cowboy, in un momento storico in cui nella provincia americana la figura del cowboy era la quintessenza della virilità e i ragazzini degli Anni Cinquanta e Sessanta erano cresciuti a film Western. Il giovane si imbatte in un Italiano-Americano miserabile, che vive di espedienti, Enrico Rizzo detto 'Ratso', (o 'Rico', come lui preferirebbe), zoppo, sudicio, imbroglione, che sogna di sfuggire allo squat senza riscaldamento dove vive in estrema povertà, nel gelido inverno, prendendo il bus per la soleggiata Florida. Quando il malandato Rico cade malato, Joe cercherà di esaudire questo suo desiderio e l'amico gli morirà tra le braccia, sul bus dei suoi sogni.
Il documentario di Nancy Buirski ci racconta di un capolavoro e del fermento sociale dell'epoca in cui fu realizzato, e di come il momento storico fece il film e il film fece il momento storico. Un film così difficile e scandaloso, che parlava di un prostituto maschio, vinse il premio dell'Academy come miglior lungometraggio e ottenne un immenso successo di pubblico. Una pietra miliare della cinematografia moderna, rompeva le regole e si assumeva rischi non da poco per l'epoca. Personaggi problematici, perdenti, eroi negativi, temi scabrosi, visti con uno sguardo non giudicante.
Ce ne parlano in belle interviste un commosso Jon Voight, l'attrice Brenda Vaccaro, il regista Brian De Palma, il coltissimo scrittore Lucy Sante e molti altri.
Dice la regista: "Midnight Cowboy is a tale of a city, of broken dreams and strivers, then and now. The film lives on not through its collapsing of social and cultural norms but through our everlasting potential for love and salvation, offering grace to even the most desperate. In Midnight Cowboy, one desperate soul tends to another out of compassion and their shared humanity. Only then do we know we are all savable, that even the most unworthy are worthy of love." (trad. mia: Midnight Cowboy è la storia di una città, di sogni infranti e di persone che lottano per farcela, allora come oggi. Il film è vivo tuttora, non per il crollo delle norme sociali e culturali, ma per il nostro eterno potenziale di amore e salvezza, che offre grazia anche ai più disperati. In Midnight Cowboy, un'anima disperata si prende cura di un'altra per compassione e per la loro condivisa umanità. Solo così sappiamo che siamo tutti salvabili, che anche i più indegni sono degni di amore.)
Affascinante la colonna sonora del documentario, ricchissima di musica dell'epoca di qualità, da Dirty Lady di Terry Knight a Comin' Home di Janis Joplin in versione live, da Ferry 'Cross the Mersey di Gerry and The Pacemakers a These Eyes di The Guess Who, e molto altro.
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