Ancora dal Festival SeeYouSound di cinema a tematica musicale, edizione XI, voglio raccontare di un documentario molto interessante: Born to Be Wild - The Story of Steppenwolf, presentato in sala durante il festival.
Diretto da Oliver Schwehm, per una durata di 1h40', il film documentario ripercorre la storia della leggendaria band canadese-statunitense hard rock Steppenwolf, celebre tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta.
Il film offre uno sguardo approfondito e cronologico sulla carriera del gruppo, guidato dal carismatico John Kay, e sulla loro influenza, grazie a brani iconici come Born to Be Wild e Magic Carpet Ride. La loro ballata originale Born to Be Wild (1968) e la canzone The Pusher, nella cover version degli Steppenwolf, furono scelti per la colonna sonora di un cult movie che marcò l'epoca, Easy Rider (1969), diretto da Dennis Hopper e interpretato da Peter Fonda, Jack Nicholson e dallo stesso Dennis Hopper, incentrato sulla controcultura dei motociclisti che scorrazza(va)no nel Sud e Sud-Ovest degli Stati Uniti, in un illusorio inno alla libertà. Chiaramente l'utilizzo delle due canzoni nella colonna sonora del film cambiò la vita della band e fu il punto di svolta verso il loro grande successo.
Gli Steppenwolf sono un classico e una meteora nello stesso tempo, che vide fama e declino nel volgere di alcuni anni.
Il talentuoso front man e lead singer John Kay; il bassista Nick St. Nicholas; il chitarrista Michael Monarch; il songwriter Mars Bonfire, autore del clamoroso hit mondiale Born To Be Wild, furono la formazione di partenza degli Steppenwolf.
Il nome del gruppo fu tratto dal romanzo di Hermann Hesse Der Steppenwolf, che peraltro nessuno del gruppo aveva letto.
La storia inizia nella Germania drammaticamente impoverita dal dopo-guerra e dal nazismo, quindi ci porta nei quartieri proletari di Toronto, Canada, dove John Kay emigrò da bambino con la madre, e infine alla metropoli di Los Angeles, quando la band raggiunse la gloria e infine ce ne racconta la caduta.
Utilizzando fotogrammi inediti, ottenuti setacciando archivi, filmati di performance storiche, mescolati a scene dei nostri giorni, interviste esclusive, testimonianze di altri musicisti, tra i quali Alice Cooper, Schwehm racconta la nascita della band a partire dagli Sparrows, la loro scalata al successo, le sfide dell’industria musicale, le pesanti tensioni interne e il ruolo di Kay (all'anagrafe Joachim Fritz Krauledat, di origine prussiana) nel mantenere viva l’eredità del gruppo, fino alla pletora di tentativi di resuscitarlo dopo lo scioglimento voluto dallo stesso Kay.
La regia di Schwehm è dinamica e coinvolgente. Born to Be Wild - The Story of Steppenwolf è un tributo a una band che ha lasciato un segno nella storia del rock e ci racconta la storia umana dei musicisti che ne hanno fatto parte e il contesto culturale in cui si espressero.



Comments