After Life di e con Ricky Gervais, season 2, sei episodi (su Netflix), che seguono i sei episodi della season 1. Divertente e commovente. Battute sul sesso un po' crude e fastidiose da parte dei personaggi volutamente squallidi. E anche "lieto fine per tutti", consolatorio. Una buona serie, che resta impressa per il commovente tema della perdita, della scomparsa delle persone amate e che erano persone-chiave della nostra esistenza, portate via dalla Morte. È bello poterne sorridere e piangere. È bello il modo perfettamente e intelligentemente ateo con cui questo arguto autore britannico ci porge la vicenda.
Ricky Gervais adora quella che è anche la nostra canzone pop preferita di tutti i tempi, se proprio uno dovesse a tutti i costi fare una reductio ad unum: Letter to Hermione di David Bowie, 1967, una delicata, sofisticata, malinconica ballata folk che Bowie scrisse agli esordi. Ironico l'uso della canzone di Lionel Ritchie "Three Times A Lady", quando il protagonista Tony dice che i veri uomini si rifiutano di ballare Lionel Ritchie. After Life è anche moltissimo contro gli stereotipi di genere e cerca di spazzare via i pregiudizi patriarcali.
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