43° TFF - Slanted di Amy Wang (USA, 2025)
- Planet Claire
- Nov 28
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Updated: 7d
43° Torino Film Festival
Concorso Lungometraggi
durata 102'
recensione di Clara Bruno del 28 novembre 2025
quattro minuti di lettura film visto al TFF - Cinema Massimo 2 il 28 novembre 2025
“Slanted” significa obliquo, storto, inclinato. Negli Stati Uniti il termine è stato spesso usato come insulto razzista nei confronti degli immigrati di origine asiatica, con riferimento all’“inclinazione” dei loro occhi.
Cino-australiana cresciuta a Sydney, la giovane regista è considerata una voce emergente nel panorama internazionale, apprezzata e pluripremiataa. Slanted è il film che le è dato la vittoria al prestigioso festival SXSW – South by Southwest – che si svolge ogni anno ad Austin, Texas.
Con questo lavoro, Wang costruisce una commedia satirica provocatoria, che in vari modi richiama l’immaginario e le inquietudini di The Substance di Coralie Fargeat (2024).
La protagonista è Joan Huang, liceale sino-americana interpretata da Shirley Chen, convinta di dover rinnegare la propria eredità culturale per avere una possibilità di essere incoronata reginetta del ballo di fine anno. Il “favoloso” Prom, il Promenade Dance, è infatti un rito di passaggio su cui generazioni di studenti hanno proiettato speranze, aspettative e una visione emblematica del proprio futuro e del proprio successo.
Giunta negli Stati Uniti a cinque anni, Joan non si è mai sentita assimilata. Anzi, il razzismo radicato nella società nordamericana l’ha spesso ferita e umiliata. Così, in una sorta di “patto con il diavolo”, decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica che la trasformi in una “ragazza bianca”: bionda, dalla pelle chiara, corrispondente allo stereotipo immediatamente popolare nel contesto scolastico. La metamorfosi è così radicale che, da quel momento in poi, la regista sostituisce l’interprete: al posto di Shirley Chen entra in scena Mckenna Grace.
Il film è ben fatto e rappresenta con efficacia tutti gli stereotipi del genere teen, ma si conclude con un messaggio autentico che va oltre il semplice “Ragazze, evitate la chirurgia estetica!”. L’invito è più profondo: “Ragazze, abbracciate la vostra bellezza originale e la vostra cultura, perché è questo che vi rende speciali”.






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