The Quick and the Dead di Sam Raimi, uscito nel 1995, (titolo italiano Pronti a Morire), è un western che ha le sue radici nell’iconografia classica del genere e lo reinterpreta con una grinta viscerale portata dal gusto per il macabro del regista.
Il direttore della fotografia è Dante Spinotti, magistrale cineasta, responsabile della visione artistica di quest’opera.
Non è soltanto una rivisitazione del western tradizionale, ma un film che gioca con la forma e la convenzione, spingendo il genere verso territori dinamici. Raimi ha una inconfondibile spinta alla teatralità spettrale. Le sequenze delle sparatorie sono coreografie un po’ surreali, tra invenzione e omaggio ai canoni del genere.
Assistiamo a una serie di duelli stilizzati che culminano nella sequenza finale delle esplosioni, dal forte impatto visivo e dall’evidente significato metaforico (esplode il Male e viene raso al suolo). I movimenti di camera, le inquadrature taglienti, il montaggio creano tutto il tempo un senso di suspence e pericolo imminente; l'uso dello slow motion esalta il momento culminante. Raimi mantiene una atmosfera tesa e ruvida, ma si muove agile, sobrio e veloce nel melodramma.
Il film - un cult del genere - è scelto per gli schermi del Torino International Film Festival da Sharon Stone, non soltanto prestigiosa, ma soprattutto intelligente presenza cinematografica in città.
Sharon Stone, oltre a interpretare il ruolo centrale della protagonista Ellen, è anche produttrice di quest'opera. Il personaggio che crea è una donna che si fa strada in un mondo dominato dalla violenza maschile. La sua performance mescola forza, determinazione e durezza a umanità, senso di giustizia calpestato e vulnerabilità. The Quick and the Dead non è soltanto un western con una protagonista donna, ma una riflessione sul potere che una figura femminile può esercitare.
La trama ci porta in un microcosmo violento e forsennato, un villaggio del West dove vivono fuorilegge miserabili. Una serie di duelli viene proclamata dal potente del luogo, Herod, un sinistro fuorilegge (Gene Hackman) che governa la cittadina: i migliori pistoleri entrano nella competizione mortale.
Tra questi, un predicatore - Cort- che si rifiuta di sparare (Russell Crowe); un ragazzino ambizioso - The Kid- (un ventunenne Leonardo Di Caprio) che vuole mettersi alla prova davanti a suo padre; e altri personaggi caratterististici, attori tutti pregevoli, perfetti nei loro stereotipi: Tobin Bell, Kevin Conway, Keith David, Pat Hingle, Lance Henriksen, Mark Boone Jr., Sven-Ole Thorsen.
Ciascuno protagonista e antagonista del film porta con sé un passato di violenza e di sfide personali che si intrecciano nella drammatica cornice del torneo di sparatorie: il classico duello Western è trasformato in una serie di sfide esistenziali.
Ellen (The Lady) – Sharon Stone, la protagonista, è una donna tenuta in sospeso dal suo desiderio di giustizia e vendetta. Misteriosa e solitaria, è l’equivalente al femminile del tipico pistolero “Lone Wolf”. Sharon assume su di sé le caratteristiche dell’anti-eroe misterioso, senza legami, che si fa giustizia da solo in un mondo cruento e senza legge. Il suo scopo è vendicare la morte del padre.
Herod – Gene Hackman, il villain del film, governatore autoproclamato della cittadina, abile e crudele killer. Dirige il torneo e ha un passato oscuro con Ellen.
Kid – Leonardo Di Caprio, giovanissimo, affascinante, ambizioso, pieno di talento: partecipa al torneo con l'intenzione di dimostrare il suo valore, per affrancarsi dall’etichetta di agricoltore e farsi riconoscere il glorioso e temuto status di pistolero.
Cort, the Preacher – Russell Crowe è un ex fuorilegge che ha trovato una redenzione come predicatore. Si unisce al torneo costretto da Herod, ma il suo passato lo tormenta.
Sharon Stone ha raccontato in sala che, nella sua veste di produttrice, impose la scelta sia di Leo De Caprio sia di Russel Crowe, all’epoca attori poco conosciuti e marginali, che da quel film in poi furono lanciati verso le loro strepitose carriere.
Lo stesso lancio della carriera registica di Sam Raimi fu merito di Sharon Stone, in quanto produttrice del film: Raimi fino a quel momento era un artigiano del Cinema legato al Cinema indipendente e disponeva di bassi budget. Ma tutto cambiò per il creativo regista, dopo The Quick and the Dead: tutte le porte di Hollywood si spalancarono per lui. Subito dopo, fu chiamato a creare la spettacolare e innovativa trilogia dedicata a Superman. Raimi è inventivo soprattutto nel genere horror, affascinato dal soprannaturale, dal gore, sempre caricato di tensione psicologica.
La colonna sonora di The Quick and the Dead, composta da Alan Silvestri, oscilla tra momenti epici e minimalismo.
The Quick and the Dead gioca con il mito e l’immaginario in maniera brillante, irrequieta, con cenni di sperimentazione. Con la sua narrazione un po' kitsch, volutamente teatrale, un po’ frammentata, è uno dei migliori western degli Anni Novanta. Diverte molto e diverte tuttora.
Leo Di Caprio, Gene Hackman, Sharon Stone, Russell Crowe nel 1995 sul set di The Quick and the Dead
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