Il film festival dedicato ai temi dell'omosessualità nasce a Torino nel 1986 da una idea del regista Ottaviano Mai (1946-1992) con Giovanni Minerba.
Allora e per molti anni il brillante titolo della rassegna era "Da Sodoma a Hollywood", a sottolineare il percorso da tempi tristemente recenti in cui l'omosessualità era considerata una perversione e un vizio da punire ai tempi invece dove il potente linguaggio del Cinema, con la sua profonda capacità trasformativa degli individui e della società, ha abbracciato il riconoscimento delle diversità.
Soltanto alla 32° edizione, nel 2017, il film festival rinunciò a quel nome geniale e lo cambiò in Lovers. Il rinnovato film festival vuole sottolineare l'amore, nel racconto delle molteplici geografie sentimentali e sessuali.
Il manifesto di quest'anno è stato realizzato dalla illustratrice Valentina Stecchi: è un messaggio d'amore molto semplice e sereno. Vediamo lo schermo di un cinema, incorniciato da classici tendoni di velluto rosso, due uomini si baciano nel film. In sala è una coppia eterosessuale a emozionarsi.
Movies make you move - I film ti fanno commuovere - e muovere...
Moltissimi dei film presentati sono ad alto contenuto di emotività e, citando il grande regista francese Bertrand Blier, "Préparez vos mouchoirs" (preparate i fazzoletti).
Il pianto, tanto più al Cinema, è una forma di catarsi.
Ma ci sarà anche da ridere e da appassionarsi alle storie che ci verranno raccontate nelle forme auto-ironiche e scherzose della commedia.
Il Lovers Film Festival, tra i primi festival a tematica Queer fondati in Europa e nel mondo, è giunto alla sua 39° edizione.
Si svolge a Torino, dal 16 al 21 aprile 2024, al Cinema multisala Massimo (Via Verdi 18) sotto l'egida del Museo Nazionale del Cinema.
Dura sei giorni, la programmazione è di alta qualità, con una grande quantità di proposte, selezionate dall'ottimo Angelo Acerbi e il suo team: cinquantatre film, tra lungometraggi e cortometraggi.
Quattro le anteprime mondiali, sei le anteprime internazionali, tre le anteprime europee e ventotto le anteprime italiane.
Molti gli ospiti, a rendere la rassegna divertente e vivace. Ne cito alcuni:
l'attrice Maria Grazia Cucinotta, da sempre molto attiva in molte cause che promuovono il rinnovamento socioculturale della nostra nazione, purtroppo fanalino di coda in Europa, sarà la 'madrina' del Festival, già madrina del primo World Pride Parade ideato e organizzato a Roma l'8 luglio 2000, provocatoriamente durante il Giubileo cattolico. (La World Pride Parade, ideata in Italia, calamitò circa 500.000 partecipanti, compresi moltissimi eterosessuali. Ha poi fatto il giro del mondo, raggiungendo vette di cinque milioni di partecipanti a NYC nel 2019, o contribuendo con AU$ 664 milioni, € 700 milioni, all'economia locale a Sidney nel 2023);
l'attore Rupert Everett;
Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia e critico cinematografico;
l'attrice comica Annagaia Marchioro (sulla violenza di genere: "Meno male che adesso stai con una ragazza -dice la madre alla figlia- così se un giorno tu la lasci, resti viva...!");
il ballerino e coreografo Enzo Paolo Turchi, con la moglie l'attrice Carmen Russo: Turchi è il coreografo che ballò in televisione con Raffaella Carrà il ballo Tuca-Tuca, all'epoca scandaloso e censurato. Tuca-Tuca è un simpatico motivetto a tempo di swing, ideato nel 1971 dal grande coreografo newyorkese Don Lurio, impeccabilmente arrangiato da Paolo Ormi con sincopati da orchestra jazz, con un testo semplice e scherzoso scritto da Gianni Boncompagni. La canzone ebbe una importanza rivoluzionaria della morale pubblica italiana, per aver proposto un nuovo modello di ragazza meno succube dell'uomo seduttore. Al Film Festival Turchi allestirà una "classe" per insegnarlo;
la regista Roberta Torre, presidente della Giuria Lungometraggi;
il nuovo direttore del Torino Film Festival Giulio Base, che presenterà Reflections in a Golden Eye (Riflessi in un Occhio d'Oro), film diretto da John Huston (1967), con Marlon Brando nell'unico ruolo della sua carriera in cui interpreta un omosessuale;
la cantante rap italiana BigMama, alfiere del movimento Body Positivity;
l'attrice Nancy Brilli;
e tanti altri.
E la consueta festa finale dance la sera di domenica 21 aprile 2024, aperta a tutto il pubblico.
I FILM del 39° LOVERS FILM FESTIVAL
Molti e molto vari i temi trattati dalla rassegna, che la rendono imperdibile e necessaria.
E molti i film di considerevole valore cinematografico.
Questo il programma: https://www.loversff.com/lf-contenuto/uploads/2024/04/LOVERS2024_programma_WEB_doppie.pdf
Ne segnalo qui alcuni.
Il film di apertura Duino del cineasta argentino Juan Pablo Di Pace, presente al Festival, in concorso Lungometraggi, bello e commovente, storia metacinematografica basata su una vicenda reale e autobiografica: il regista studiò a Duino (Trieste) al Collegio del Mondo Unito, scuola internazionale improntata alla pace e alla comprensione tra i popoli, una scuola che è un mondo a parte, dove il protagonista si innamora perdutamente e per sempre di un compagno di scuola, interpretato dal giovane attore britannico Oscar Morgan, presente agli incontri con il pubblico con la sua sorella gemella nella finzione, l'attrice Julia Bender. Duino ha vinto il premio Matthew Shepard e il premio del Pubblico "All the Lovers" per il miglior lungometraggio.
Il film di chiusura della rassegna Te Estoy Amando Locamente (titolo internazionale: Love and Revolution, 2023) di Alejandro Marín, ambientato a Sevilla nel 1977, sulla forza dirompente dell'amore materno, che trasforma una tranquilla sarta borghese vedova, la efficace attrice spagnola (canaria) Ana Wagner, soffocata dentro la morale convenzionale, in una rivoluzionaria paladina dei diritti per il popolo queer andaluso, in lotta contro i pesanti e violenti strascichi politici e culturali del fascismo franchista: una bellissima commedia drammatica, con preziosi footage d'archivio dell'epoca. Il figlio è l'ottimo attore locale Omar Banana.
Il controverso cinema di Bruce LaBruce, regista canadese underground sessualmente esplicito con The Visitor (2024), che vuole essere una rivisitazione del pasoliniano Teorema;
La riproposta della eccellente e spassosissima commedia In and Out di Frank Oz (USA, 1997) con uno strepitoso Kevin Klein;
Luces Azules (Blue Lights, 2024) del regista argentino Lucas Santa Ana, una commedia con una riflessione sulle diverse età della vita e sulla fedeltà della coppia, che trova il modo di abbracciare praticamente molteplici istanze del mondo omosessuale, offrendo, in maniera un po' didascalica, tutte le prospettive correttamente progressiste del caso.
L'importante Close to You di Dominic Savage (USA-UK, 2023) che vede il ritorno alle scene dell'attore transgender Elliot Page, ritiratosi durante i cinque anni della sua transizione FtoEnBie, da Female a Non-Binary. È una storia che il regista ha basato totalmente sulla vicenda biografica del suo attore, nel film il giovane Sam, che incontriamo nel momento cruciale molto temuto di una visita, a lungo rimandata, alla sua famiglia d'origine. Viviamo con il commosso protagonista anche l'incontro bellissimo con la ex-compagna di scuola Katherine, l'attrice Hillary Baack, e lo svelamento del loro reciproco amore assoluto e incondizionato, nato in adolescenza e fino a quel momento rimasto inespresso. Come ha detto il regista in sala, pochissime parole testimoniano il più intenso e autentico sentimento d'amore tra Sam e Katherine, mentre le tante, troppe parole vuote dette nella pur progressista e "tollerante" famiglia del giovane testimoniano l'imbarazzo, la sostanziale incapacità di accogliere e accettare il figliolo "prodigo", tornato con la sua vera identità. Il protagonista, dopo aver conquistato la sua vera identità sessuale, è ora alla ricerca della sua identità affettiva.
Il raro documentario The Capote Tapes di Ebs Burnough, prezioso e molto interessante ritratto del grande Truman Capote, a partire da Answered Prayers, ultimo romanzo incompiuto del grande scrittore;
The Scandalous Adventures of Lord Byron (UK, 2009) del brillante documentarista Michael Waldman con Rupert Everett sul complesso e trasgressivo autore romantico del XIX secolo.
Marinette di Virginie Verrier (Francia, 2023), la storia vera di Marinette Pichon, la più brava e famosa calciatrice.
The Judgment di Marwan Mokbel (2023), una storia molto bella inserita in un drammatico confronto tra la culture occidentale, nordamericana, e del vicino Oriente, egiziana. Il film utilizza l'inquietante registro horror per raccontare la profonda ferita esistenziale inferta dall'omofobia dell'intera società al giovane protagonista Mo, l'attore Junes Zahdi.
Il celebre film del 1984 Another Country di Marek Kanievska con Rupert Everett, premiato a Cannes e riproposto in omaggio alla star ritornato in visita al Festival.
Reflections in a Golden Eye (Riflessi in un occhio d'oro) di John Huston (USA, 1967), con Marlon Brando e Elizabeth Taylor, un film bellissimo che vede una magistrale, imperdibile interpretazione di Brando, nell'unico personaggio omosessuale della storia della sua immensa carriera.
Lesvia (2024) della regista ellenica Tzeli Hadjidimitriou, la storia della comunità internazionale lesbica radunatasi a partire dagli Anni Sessanta a Eressos sull'isola di Lesbo (Grecia), tra separatismo, ribellione, utopia. Il documentario è molto interessante perché mostra la gente del minuscolo e dormiente villaggio locale inizialmente sconcertata dalla scoperta di comportamenti sessuali di cui non sospettavano l'esistenza; e mostra i valori e i limiti dell'esperienza delle donne, un tempo tutte rappresentanti di un femminismo autenticamente rivoluzionario, poi perse in un grossolano edonismo negli Anni Ottanta e Novanta, e oggi aperte a tutti i percorsi Queer, in un rinnovamento molto radicale della filosofia femminista.
Lil Nas X: Long Live Montero, di Carlos Lóperz Estrada, Zac Manuel, un film sul giovane rapper Lil Nas X e la sua celebrazione queer della vita.
Hidden Master: The Legacy of George Platt Lynes, di Sam Shahid, un documentario di magnifica fattura sul celebre patinato fotografo di moda e sulla sua totale passione per il nudo maschile.
Coming Around di Sandra Itäinen (USA 2023) è documentario ambientato tra i musulmani immigrati negli USA, con il loro retaggio omofobico: una giovane donna di origine palestinese-egiziana cerca di fare coming-out con la madre, restando fedele al proprio culto. Molto attuale, molto interessante.
Les Tortues (Turtles, Tartarughe, Belgio/Canada, 2023) di David Lambert vince meritatamente il Concorso Internazionale Lungometraggi - Premio Ottaviano Mai. Il bravo regista, al suo quarto lungometraggio, dirige due grandissimi attori iconografici, Dave Johns - attore di Ken Loach, e Olivier Gourmet - attore dei fratelli Dardenne. I due protagonisti, dopo quarant'anni d'amore e convivenza, non sanno più amarsi, vivere insieme, rispettarsi. In particolare la crisi comincia con il pensionamento di uno dei due uomini, ora ex-commissario di polizia. Le affettuose attenzioni del partner non bastano a farlo uscire dalla crisi. Una commedia romantica riuscitissima e intelligente, che diverte e fa riflettere sul tema della vecchiaia e dell'amore carico di anni.
E poi ci sono alcuni bellissimi cortometraggi, dei quali segnalo:
It Burns di Kate Maveau (Belgio, 2023), un horror poetico che in undici mirabili minuti racconta, in modo molto creativo e contemporaneo, le fasi del lutto per una persona profondamente amata, la moglie suicida della protagonista Irène: la persona che sopravvive al lutto passa dalla negazione del rifiuto alla rabbia incontenibile e frustrante, dal venire a patti con la tragedia subíta alla depressione e infine giunge alla dolente accettazione di una ferita interiore serbata per sempre dentro il cuore e sul corpo.
Nel cast, Irène è l'attrice Joke Sluydts e Maike è l'attrice Cristina Vanlook Reyes.
L'autrice e regista è anche musicista e ha composto la bellissima colonna sonora del cortometraggio.
La divertente e incontenibile crew del film è presente al festival.
Il film è un'opera bella, importante e efficace, molto brillante, per un dramma che non deve essere nascosto da nessun tabù.
Il cortometraggio ha vinto il premio del pubblico Future Lovers.
Le opere della regista belga sono ispirate all'attivismo e Kate Maveau ha realizzato questo film come prevenzione per gli aspiranti suicidi.
Insta Gay di Simon Paluck (Canada, 2023), il corto è una modernissima commedia romantica sulla nuova morale dei giovanissimi e il loro nuovo linguaggio completamente determinato dai social media.
Honeymoon di Alkis Papastathopoulos (Grecia, 2023) dura 24 minuti. Il regista scrive e dirige una storia alla Thelma e Louise, (il film drammatico di Ridley Scott del 1991 con Susan Sarandon e Geena Davis). La protagonista Fay, l'attrice Mary Petrouliou, è una affascinante giovanissima trans, che accompagna la sua amata amica Sandra, l'attrice Nassia Sydeta, all'autobus che le permetterà di fuggire all'estero dalla transfobica Grecia, dopo che ha subíto una violenta aggressione della polizia. Una storia d'amore disperato, un film efficace di denuncia e una narrazione molto bella e avvincente, al tempo stesso leggera e profonda.
Twofold di Ella Greenwood, (UK 2024), 18', racconta di due donne che si ritrovano per caso dopo anni e un amore dagli esiti conflittuali ritorna a galla.
Tu tijera en mi oreja di Carlos Ruano (Spagna 2023) è una commedia spiritosa sulla vendetta che un barbiere, bullizzato da ragazzino, riesce a compiere da adulto ai danni di un ignaro cliente, che si rivela essere l'autore delle feroci molestie.
Il Film Festival Lovers è una manifestazione culturale con profondo contenuto di educazione civica, dove si insegna il riconoscimento dell'Altro e dell'Altra in una operazione di consapevolezza e di libera espressione delle differenze nelle sensibilità.
È un'occasione preziosa di confronto delle idee e di lotta e difesa dei diritti, su tematiche urgenti. Tanto più importante in un momento storico in cui le derive divisive stanno ammorbando la società in modo allarmante.
Il selezionatore Angelo Acerbi
Rupert Everett ospite del 39 Film Festival Lovers
l'attrice Maria Grazia Cucinotta ospite e 'madrina' del 39 Lovers Film Festival
Risultati della 39° edizione:
L’affluenza complessiva è stata di 4.731 presenze fra appuntamenti gratuiti e a pagamento, con un aumento di pubblico del + 5% rispetto alla trentottesima edizione.
La copertura social è stata, tra i soli canali Instagram e Facebook, di 370.000 utenti unici raggiunti con oltre 26.000 interazioni. Record di impression totali tra i canali Instagram, Facebook, Youtube e X: oltre 960.000, con un evidente allargamento della fanbase tra i 25 e i 34 anni di età: in particolare è in crescita esponenziale la copertura dei post su Instagram con 264.000 utenti, quasi 80.000 in più rispetto all’anno precedente, e 738.800 impression. Molto soddisfacenti i dati sulle visualizzazioni complessive dei video, che sfiorano le 400.000.
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