25° FILM FESTIVAL CINEMAMBIENTE
Torino 5-12 giugno 2022
Museo Nazionale del Cinema-Cinema Massimo
Via Verdi 18, Torino
tutti i film si possono vedere on-line gratuitamente a partire dalle 24 ore dopo la proiezione in sala
Cinemambiente è, come sempre, un festival fondamentale.
Questa sera, non il solito, per quanto interessante, esteso documentario nord-americano con "tonnellate" di interviste frontali e data-analysis, accurate, pragmatiche, estenuanti, di realtà mondiali allarmanti.
Non il solito, per quanto affascinante, delizioso documentario italiano su qualche piccola realtà regionale, dove uomini e donne di valore e antica sapienza combattono per la cura e salvaguardia dei loro incantevoli paradisi in terra.
Questa volta, un lungometraggio, presentato al Sundance e a Cannes con molto successo, della giovane regista canadese Jacquelyn Mills, con la quale abbiamo chiacchierato in sala da remoto, a fine film: un film visivamente bellissimo, con un approccio estetico visionario, mirabile, con tecniche sperimentali molto interessanti e innovative per la restituzione finale delle immagini..
Girato in pellicola in 16mm, -con tutta la fragilità e i limiti della pellicola-, ci permette di 'percepire', più che di 'vedere', la piccolissima e sperduta isola di Sable, nella Nova Scotia canadese, circondata dall'Oceano Atlantico.
Sopra, un cielo così fittamente stellato da risultare inquietante.
L'aria di mistero che aleggia in questo bellissimo lungometraggio, soprattutto nella prima parte, è acuita dalla scelta della scienziata Zoe Lucas, unica residente dell'isola, quasi sempre sola da circa quarant'anni, di non mostrarsi pienamente in volto.
La studiosa è ripresa sempre di tre quarti oppure di spalle mentre cammina e riusciamo a vedere il suo volto soltanto in alcune riprese d'archivio degli Anni Settanta, all'inizio di questa avventura.
La scelta di vita della studiosa di dedicare l'intera vita a quest'isola è straordinaria.
Nemmeno in questa misteriosa isola sperduta nel remoto Nord, possiamo dirne incontaminato l'habitat: le terribili plastiche scaricate nell'Oceano da ogni parte del mondo arrivano anche lì, ammazzando gli uccelli che involontariamente se ne nutrono e contaminando ogni cosa.
Come alle Isole Galàpagos (Ecuador), anche a Sable Island non ci sono predatori, gli animali selvatici vivono indisturbati: si tratta di cavalli di razza islandese, -una varietà unica al mondo, particolarmente resistente, bassa e robusta, dalla folta chioma-, di foche, di uccelli, di insetti in molti casi presenti unicamente lì e in nessun altro luogo del pianeta.
Ma per questi animali selvaggi, l'antagonista unico e micidiale è diventato, per colpa dell'Uomo, il rifiuto di plastica che arriva dal mare.
Mills è anche una sound designer e cura la colonna sonora includendo gli elementi naturali dell'isola, cattura con microfoni eco-friendly, trasformandoli in musica, il suono delle lumache, il suono del vento che fruscia sulla morbida erba del Nord, (morbida in modo unico come quella dell'Islanda!), i suoni dei fenomeni naturali quotidiani.
Il lavoro è durato due anni -in tre visite successive di due settimane ciascuna- per raccogliere il materiale, che poi è stato montato e implementato proprio in Islanda.
Notevole.
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From the excellent international Environmentalist Film Festival here in Turin, Italy, a documentary about a scientist who chose to live alone in the small, deserted, and secluded Sable Island, Canada, surrounded by horses that were left on the island long ago, and have doubled in numbers through the decades.
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Ecco dove si trova Sable Island, Canada.
La scienziata Zoe Lucas, protagonista del lungometraggio e di una scelta di vita in solitaria.
catalogando teschi di cavalli...
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